18 Marzo 2025 – nota economica giornaliera
MERCATI VALUTARI:
USD – Il dollaro ha aperto la settimana in ulteriore calo tra ieri e oggi, penalizzato ieri anche dall’indice Empire che ha deluso peggiorando molto più del previsto.
Il rischio di guerre commerciali incide negativamente sul dollaro perché indebolirebbe l’economia USA.
Oggi si attende un rallentamento anche della produzione industriale domestica.
A meno di sorprese positive dunque il dollaro dovrebbe restare sulla difensiva.
Chiarificatore sarà comunque il FOMC di domani sera.
EUR – L’euro ha aperto la settimana al rialzo da 1,08 a 1,09 EUR/USD soprattutto di riflesso al calo del dollaro ma anche aiutato dalla prospettiva che l’atteso pacchetto di stimolo fiscale in Germania sostenga la crescita di uno dei principali Paesi dell’area.
Lo ZEW tedesco stamani è migliorato più del previsto, ma la componente della situazione corrente è migliorata solo marginalmente, meno del previsto, restando negativa, a indicare che sulla crescita dell’area in generale rimangono rischi verso il basso, soprattutto se si inasprisce il contesto dei dazi USA.
A meno di sorprese positive dai dati statunitensi, per ora la moneta unica dovrebbe consolidare o almeno stabilizzarsi.
GBP – La sterlina ha aperto la settimana al rialzo contro dollaro da 1,29 a 1,30 GBP/USD, principalmente sull’arretramento del biglietto verde.
La prospettiva che giovedì la BoE lasci i tassi fermi così come farà verosimilmente la Fed domani sera dovrebbe contribuire a mantenere il cambio in range.
Importanti saranno comunque anche i dati: eventuali sorprese positive da quelli USA indebolirebbero la valuta britannica, mentre eventuali sorprese verso l’alto da quelli sul mercato del lavoro britannico giovedì la favorirebbero.
Contro euro si mantiene ancora tendenzialmente in calo da 0,83 a 0,84 EUR/GBP, ma il non-taglio BoE atteso giovedì a fronte del taglio dei tassi BCE di giovedì scorso dovrebbe contribuire a contenere il downside.
JPY – Lo yen ha aperto la settimana in ulteriore calo contro dollaro da 148 a 149 USD/JPY sia per il ridursi della risk aversion sia – soprattutto – per il calo dei rendimenti a lunga giapponesi rispetto a quelli USA in prospettiva di un non-rialzo dei tassi BoJ alla riunione che si concluderà questa notte.
In realtà il non-rialzo immediato è spiegato soprattutto dall’incertezza generata a livello internazionale dalle politiche dell’amministrazione Trump, ma le condizioni dell’economia giapponese dovrebbero consentire un rialzo comunque nei prossimi mesi.
Pertanto, il downside dello yen dovrebbe restare limitato e successivamente la valuta nipponica dovrebbe riprendere a rafforzarsi.