Seguci su twitter

Categorie

12 Febbraio 2025 – nota economica giornaliera

MERCATI VALUTARI:

USDIl dollaro ha corretto ieri, in un movimento più tecnico che fondamentale e che riflette l’incertezza e la difficoltà a trovare, per ora, una direzione, dopo le recenti novità sul fronte dei dazi che richiedono però ancora chiarificazioni.
Dalla Fed Powell ha ribadito che non c’è fretta di tagliare i tassi, ma oggi vi è attesa per l’inflazione, prevista stabile per l’indice “headline” e in marginale calo per il “core”.
A meno di sorprese verso l’alto il dollaro potrebbe quindi mantenersi sulla difensiva o al più stabilizzarsi.

EURL’euro è risalito da 1,02 a 1,03 EUR/USD, esclusivamente sul calo del dollaro, perché resta privo di fattori di forza propria.
Stamani i dati di produzione industriale sono risultati ancora peggiori del previsto e sul fronte dei dazi annunciati da Trump su acciaio e alluminio von der Leyen ha preannunciato contromisure da parte dell’UE.
I rischi sull’euro restano dunque verso il basso, ma potrebbe trarre parziale beneficio oggi qualora i dati USA dovessero sorprendere verso il basso (cioè l’inflazione risultare più bassa delle attese).

GBPLa sterlina è risalita ieri contro dollaro da 1,23 a 1,24 GBP/USD principalmente sul calo del biglietto verde.
Dalla BoE Bailey non ha fatto riferimenti specifici alla politica monetaria ma ha spiegato che non vanno dimenticate le lezioni apprese dalla crisi finanziaria del 2008 perché tale crisi ha avuto tra le conseguenze un rallentamento della crescita.
A nostro avviso quest’anno la BoE presterà maggior attenzione al rischio inflazione che alla più bassa crescita, limitando i tagli dei tassi a due, il che dovrebbe se non altro favorire una tendenza alla stabilizzazione, anziché al protratto indebolimento, del cambio.
Oggi intanto però eventuali sorprese verso l‘alto dall’inflazione USA penalizzerebbero la valuta britannica, anche se probabilmente meno dell’euro.
Domani rischi verso il basso in attesa di dati di PIL domestico negativi.

JPYLo yen invece si sta indebolendo contro dollaro da 152 a 153 USD/JPY, prevalendo la risalita dei rendimenti a lunga USA. Se l’inflazione statunitense oggi dovesse sorprendere verso l’alto, l’indebolimento si amplierebbe.