Seguci su twitter

Categorie

7 Febbraio 2025 – nota economica giornaliera

MERCATI VALUTARI:

USDIl dollaro si è pressoché stabilizzato chiudendo in marginale rialzo ieri, non su basi fondamentali perché tra l’altro i sussidi di disoccupazione sono saliti più delle attese, ma perlopiù su fattori tecnici, data l’ampia correzione dei giorni precedenti.
Oggi invece ha aperto in lieve calo, complice l’attesa per l’employment report dove si prevede un rallentamento della dinamica occupazionale a fronte di dinamica retributiva e tasso di disoccupazione stabili sui valori del mese precedente.
Un’eventuale sorpresa favorevole dai dati sul mercato del lavoro farebbe rafforzare il dollaro, lasciandolo però comunque probabilmente in calo rispetto ai massimi di lunedì.

EUR – In assenza di novità significative sul fronte domestico l’euro si muove perlopiù di riflesso alla dinamica del dollaro, così ieri è sceso leggermente da 1,04 a 1,03 EUR/USD e oggi ha aperto in marginale rialzo, ma non è stabile con input contrastanti (produzione tedesca che delude, produzione spagnola che sorprende).
A meno di delusioni/sorprese eclatanti dall’employment report USA oggi dovrebbe stabilizzarsi nel range 1,03-1,04 EUR/USD, chiudendo la settimana al rialzo rispetto ai minimi d’apertura in area 1,01 EUR/USD.

GBPLa sterlina ha corretto ieri contro dollaro da 1,25 a 1,23 GBP/USD, sia di riflesso al recupero del biglietto verde sia, e soprattutto, sull’esito della riunione BoE.
Come atteso ha tagliato i tassi di 25 pb a 4,50%, ma due esponenti su nove avrebbero preferito un taglio di 50 pb.
Nel MPR infatti le previsioni di crescita per quest’anno sono state dimezzate da 1,5% a 0,75%, da uno 0,75% stimato dell’anno scorso anch’esso rivisto al ribasso da 1,00%.
Per i prossimi due anni invece sono state limate al rialzo da 1,25% a 1,5%, ma si tratta di una crescita comunque bassa.
Il mercato prezza altri due tagli dei tassi di 25 pb quest’anno, con una probabilità prossima al 65% di un terzo.
A nostro avviso due tagli di 25 pb (a maggio e agosto) dovrebbero rivelarsi appropriati, in quanto l’inflazione sta scendendo con meno facilità del previsto.
Nel MPR la BoE ha infatti rivisto al rialzo le previsioni di inflazione su tutto l’orizzonte previsivo, in particolare su quest’anno da 2,75% a 3,5%, meno l’anno prossimo da 2,25% a 2,5% e l’anno successivo, da 1,75% a 2,0%, dove però l’inflazione non è più attesa sotto target ma a target, segnale importante che suffraga la volontà espressa dalla BoE di voler mantenere la politica monetaria restrittiva pur riducendo il livello di restrizione.
A tendere la sterlina dovrebbe dunque riprendersi parzialmente contro dollaro – pur essendo i rischi verso il basso specialmente in caso di attuazione di una politica dei dazi da parte di Trump aggressiva – ma soprattutto rafforzarsi ancora contro euro, in vista di un minor numero di tagli dei tassi BoE rispetto alla BCE.

JPYLo yen si è rafforzato ulteriormente tra ieri e oggi contro dollaro da 152 a 150 USD/JPY, ma ora sta arretrando.
Il rafforzamento è dovuto al consolidarsi di attese che la BoJ alzi ancora i tassi nel breve, ma lo slancio rialzista viene limitato dalla dinamica dei rendimenti a lunga USA che dopo la correzione dei giorni scorsi stanno provando a risalire.
Eventuali sorprese positive oggi dai dati sul mercato del lavoro statunitense indebolirebbero lo yen.