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3 Febbraio 2025 – nota economica giornaliera

MERCATI VALUTARI:

USDIl dollaro ha chiuso la settimana passata al rialzo, traendo beneficio venerdì da dati USA positivi, e oggi ha esordito in ulteriore apprezzamento, avvicinando i massimi di gennaio.
Trump ha infatti confermato i dazi del 25% sulle importazioni da Canada e Messico, a partire dal 4 febbraio, prima del previsto (i due Paesi hanno risposto annunciando misure di “retaliation”), nonché quelli del 10% sull’import dalla Cina.
Entro uno o due mesi dovrebbero essere annunciati dazi verso l’Europa e in aprile quelli universali.
Dagli indici ISM oggi e mercoledì si attende un lieve aumento, ma venerdì per l’employment report si prevede un rallentamento della crescita occupazionale.
Con dati misti, a meno di delusioni significative, il dollaro dovrebbe quindi tendenzialmente stabilizzarsi, restando però perlopiù sostenuto per via della strategia di politica commerciale effettivamente intrapresa ora da Trump, che insinua il dubbio che la Fed possa tagliare i tassi meno del previsto nei prossimi mesi.

EURL’euro ha chiuso la settimana passata in calo da 1,05 a 1,03 EUR/USD complici il non-taglio dei tassi Fed e il taglio BCE ed oggi ha aperto in ulteriore calo a 1,02 EUR/USD di riflesso alla generalizzata ascesa del dollaro per via degli annunci di Trump sui dazi.
Con i dati di produzione industriale francese mercoledì e tedesca venerdì attesi in indebolimento l’euro rischia ulteriore debolezza.
La prospettiva di un altro taglio dei tassi BCE già il prossimo mese viene infatti rafforzata dallo scenario in essere.
I supporti chiave giacciono in area 1,01 EUR/USD ma il downside può estendersi alla parità.

GBPLa sterlina ha chiuso la settimana passata in calo sul dollaro da 1,25 a 1,23 GBP/USD e oggi ha aperto in ulteriore discesa a 1,22 GBP/USD, principalmente di riflesso alla salita del biglietto verde.
Giovedì cruciale sarà la riunione BoE dove ci si attende un taglio dei tassi di 25 pb, ma l’aspetto da seguire saranno le nuove previsioni di crescita e inflazione contenute nel MPR per capire quanti altri tagli possano seguire in corso d’anno.
La possibilità che i tagli siano pressoché analoghi o marginalmente superiori a quelli della Fed ma inferiori a quelli della BCE dovrebbe mantenere la sterlina sulla difensiva contro dollaro e in rafforzamento contro euro.

JPYLo yen ha chiuso la settimana passata pressoché stabile contro dollaro a 155 USD/JPY, mantenendosi in un range contenuto tra 153 e 156 USD/JPY.
Oggi ha aperto in solo lieve calo subendo il generale rafforzamento del biglietto verde post-annunci sui dazi di Trump, ma restando in parte supportato sia dall’aumento della risk aversion sia dalla divergenza di policy che vedrà probabilmente la BoJ alzare ancora i tassi in corso d’anno, forse già alla prossima riunione.
In questi giorni, in assenza di novità sul fronte domestico, dovrebbe seguire i driver USA, mantenendosi in range, col rischio di indebolimento sulla generale forza del dollaro, ma limitato grazie alle attese di rialzo dei tassi BoJ.