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FOMC: non c’è fretta di tagliare, in attesa di maggiori progressi sul fronte inflattivo

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a cura di Paolo Mameli


ABSTRACT

La riunione del FOMC di gennaio si è conclusa con la decisione unanime di mantenere il tasso sui fed funds invariato al 4,25-4,50%, in linea con le attese.
Sono stati eliminati i riferimenti del comunicato ai progressi sul fronte inflattivo e all’indebolimento del mercato del lavoro, anche se il tono della conferenza stampa è stato meno hawkish di quello dello statement.
In sintesi, la Fed è in stand-by, in attesa di maggiori progressi sull’inflazione, e di maggiore chiarezza sugli effetti delle politiche della nuova amministrazione.
Per il momento, manteniamo l’idea di due tagli nelle tre riunioni restanti del primo semestre, ma questo scenario richiede che i dati dei primi mesi del 2025 evidenzino una significativa moderazione dell’inflazione, o almeno che vi siano segnali di indebolimento del mercato del lavoro.
Se nessuna di queste due condizioni si materializzasse a breve, la finestra per nuovi tagli dei tassi potrebbe chiudersi, in quanto nella seconda metà dell’anno l’implementazione anche parziale delle politiche di Trump potrebbe mettere a rischio il processo disinflattivo.

 


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