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22 Gennaio 2025 – nota economica giornaliera

MERCATI VALUTARI:

USDIl dollaro non è riuscito a tenere i guadagni messi a segno dopo l’annuncio di possibili dazi verso Canada e Messico e ha fatto di nuovo marcia indietro tornando verso i minimi raggiunti post-inizio del discorso di insediamento.
La notizia che l’Amministrazione sta discutendo un dazio del 10% sulle importazioni dalla Cina, ben al di sotto del 60% ventilato in campagna elettorale, nonché possibil dazi verso l’Europa, senza però qui aggiungere alcun dettaglio, viene letta dal mercato come possibilità che Trump scelga un approccio negoziale, differenziato e graduale in tema di politica commerciale, il che toglierebbe slancio al dollaro, riducendo le aspettative di inflazione e quindi lasciando in essere la prospettiva di un paio di tagli dei tassi Fed in corso d’anno.
A meno quindi di un cambio di strategia sui dazi, in direzione più aggressiva, o di sorprese molto positive dai dati USA, il dollaro dovrebbe tendenzialmente stabilizzarsi, mantenendosi al di sotto dei massimi raggiunti la settimana scorsa.

EURL’euro è risalito da 1,03 a 1,04 EUR/USD, non su fattori di forza propria, ma sulla debolezza del dollaro.
Dovesse Trump effettivamente imporre dazi sulle importazioni dall’Europa il cambio ne risentirebbe subito.
L’upside dell’euro rimane comunque limitato, perché la prossima settimana la BCE taglierà i tassi (così come alla riunione successiva), laddove la Fed li lascerà invariati.
I rischi, salvo sorprese favorevoli dall’area euro o ampie delusioni dai dati USA, restano verso il basso. Da seguire oggi il discorso in programma di Lagarde.

GBPLa sterlina si è mantenuta al rialzo contro dollaro da 1,22 a 1,23 GBP/USD, principalmente sulla debolezza del biglietto verde.
Nel breve i rischi sono comunque verso il basso, in vista di PMI attesi deboli venerdì e di un taglio dei tassi BoE il 6 febbraio.
Stamani è già leggermente arretrata, seppure il movimento sia poco rilevante.
Contro euro resta in area 0,84 EUR/GBP, mostrando però una leggera volatilità, al rialzo ieri, in calo oggi, in linea con l’incertezza che domina a livello generale di mercato post-insediamento di Trump.

JPYLo yen si è rafforzato sul dollaro negli ultimi due giorni da 156 a 154 USD/JPY, principalmente sulla debolezza del biglietto verde ma anche su attese che la BoJ venerdì possa finalmente alzare i tassi.
Oggi sta leggermente arretrando, ma si tratta di normale ritracciamento, dovuto sia al parziale recupero dei rendimenti a lunga USA sia al fatto che comunque il rialzo dei tassi non è così sicuro anche se probabile, fatti salvi annunci sfavorevoli a sorpresa da parte di Trump prima di venerdì.
Un eventuale aumento dei tassi BoJ dovrebbe favorire lo yen sia contro dollaro sia contro euro.