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20 Gennaio 2025 – nota economica giornaliera

MERCATI VALUTARI:

USDIl dollaro ha chiuso la settimana passata in calo ma ha parzialmente recuperato venerdì, su sorprese positive dai dati di produzione industriale e del settore immobiliare.
Oggi ha aperto in calo con mercati USA chiusi per festività e in attesa dell’evento chiave della settimana: il discorso di insediamento di Trump.
Il tema più caldo è quello dei dazi: se la politica dei dazi sarà improntata a differenziazione e gradualismo lo slancio rialzista del dollaro dovrebbe attenuarsi, ma più che una fase correttiva dovrebbe aversi una tendenziale stabilizzazione grazie alle altre politiche (fiscale in primis, attesa espansiva) attese a sostegno della crescita, con l’effetto di portare a un’inflazione e tassi Fed più elevati.

EURL’euro ha chiuso la settimana passata in lieve recupero dai minimi in area 1,01 a 1,02 EUR/USD, perlopiù di riflesso alla dinamica del dollaro e anche oggi, in scia ad esso, ha aperto al rialzo fino a 1,03 EUR/USD.
Cruciale per il cambio sarà il discorso di Trump, ma rileveranno anche i dati dell’area, con la fiducia dei consumatori giovedì attesa in marginale aumento ma su livelli ancora molto negativi e i PMI venerdì pressoché stabili (in lieve aumento l’indice del manifatturiero e in lieve calo quello dei servizi), a suggerire la persistenza di un quadro di debolezza.
Salvo annunci da parte di Trump di una strategia dei dazi aggressiva, anche rispetto all’Europa – che favorirebbe il dollaro e penalizzerebbe l’euro – il cambio dovrebbe tendenzialmente stabilizzarsi nella parte centrale del range recente compreso tra 1,01 e 1,04 EUR/USD, con rischi verso il basso in prospettiva di un taglio dei tassi BCE la prossima settimana (giovedì) e un non-taglio Fed il giorno prima (mercoledì).

GBPLa sterlina ha chiuso la settimana passata in lieve calo contro dollaro da 1,22 a 1,21 GBP/USD, complici dati domestici deludenti, essendosi mossa comunque in un range più ampio tra 1,20 e 1,23 GBP/USD.
Dai dati domestici si attendono indicazioni di carattere misto, con quelli sul mercato del lavoro domani che dovrebbero mostrare nuove accelerazioni sul fronte della dinamica retributiva e i PMI venerdì previsti fornire segnali di debolezza della crescita.
La sterlina dovrebbe quindi mantenersi in range, rafforzandosi sui salari ma cedendo sui PMI, restando tendenzialmente sulla difensiva in attesa di un taglio dei tassi BoE a inizio febbraio e in vista di un dollaro che resta comunque forte post-insediamento di Trump.
Anche la sterlina subirebbe invece una correzione più ampia in caso di annunci da parte di Trump di una strategia dei dazi aggressiva.
In quest’ultimo caso rischierebbe di indebolirsi più dell’euro, rispetto al quale è infatti ancora in calo da 0,83 a 0,84 EUR/GBP.

JPYLo yen ha chiuso la settimana passata in rafforzamento sul dollaro da 158 a 156 USD/JPY passando per massimi a 154 USD/JPY.
Salvo annunci da parte di Trump di una strategia dei dazi aggressiva, che penalizzerebbe la valuta nipponica (seppure in misura contenuta, venendo lo yen favorito in un contesto di aumento della risk aversion), lo yen potrebbe riuscire a chiudere la settimana in rafforzamento, in vista dell’atteso rialzo dei tassi BoJ alla riunione di venerdì.
I rischi sono comunque verso il basso, in quanto, pur essendovi a livello domestico le condizioni per un rialzo dei tassi, eventuali “annunci-shock” da parte di Trump potrebbero indurre la BoJ a rinviare tale mossa.