9 Gennaio 2025 – nota economica giornaliera
MERCATI VALUTARI:
USD – Il dollaro è salito ulteriormente ieri sulla notizia diffusa dalla CNN secondo cui Trump intenderebbe dichiarare uno stato di emergenza economica nazionale per fornire una giustificazione legale all’imposizione di una serie di dazi universali sia verso alleati che avversari.
E stamani ha aperto ancora al rialzo.
Dai dati sul mercato del lavoro ieri sono giunti segnali contrastanti, positivi dai sussidi di disoccupazione, negativi dagli occupati ADP.
Chiarificatore sarà domani l’employment report, dal quale si attendono indicazioni di leggero indebolimento.
Dai verbali del FOMC ieri sera è emerso che la Fed nutre rinnovate preoccupazioni per l’inflazione e intravede un rischio che le politiche della nuova Amministrazione Trump possano rallentare la crescita e far salire il tasso di disoccupazione.
Nel frattempo, però, sul dollaro impattano maggiormente il flusso di notizie (rumours) sui dazi e i dati.
Fintantoché prevalgono aspettative di dazi diffusi e pesanti il dollaro tende a trarne beneficio, ma nel breve.
Domani, intanto, lo slancio rialzista in atto dovrebbe attenuarsi/rafforzarsi in caso di delusioni/sorprese positive dall’employment report.
EUR – L’euro è sceso ulteriormente ieri da 1,03 a 1,02 EUR/USD, principalmente sulla forza del dollaro ma anche su spunti propri (indicazioni negative dai dati sugli ordini all’industria tedeschi e sulla fiducia dell’area).
Stamani ha aperto ancora in calo, traendo solo marginale e temporaneo beneficio dalla sorpresa positiva sulla produzione industriale tedesca.
Prevale infatti la dinamica del dollaro.
A meno quindi di delusioni significative dall’employment report USA domani, la moneta unica dovrebbe mantenersi sulla difensiva.
GBP – La sterlina ha corretto ampiamente tra ieri e oggi da 1,24 a 1,22 GBP/USD – aggiornando qui i minimi – principalmente di riflesso al rafforzamento del dollaro ma penalizzata anche dall’ampia salita dei rendimenti a lunga domestici, in linea con quella dei rendimenti USA ma accentuata soprattutto dal rischio inflazionistico domestico, da attese di minori tagli dei tassi BoE, dalla preoccupazione per le politiche commerciali di Trump e anche in parte dalle incertezze sulla sostenibilità fiscale dopo le misure espansive introdotte con il Budget d’Autunno.
La sterlina infatti in questo caso ha corretto visibilmente anche contro euro da 0,82 a 0,84 EUR/GBP.
Salvo delusioni eclatanti dall’employment report USA domani, la valuta britannica rischia di restare sulla difensiva.
JPY – Lo yen si mantiene in range contro dollaro a 157-158 USD/JPY, indebolito dalla salita dei rendimenti USA ma con downside per ora contenuto dagli interventi verbali delle autorità nipponiche che monitorano la dinamica del cambio, pronte ad adottare le misure necessarie in caso di deprezzamento eccessivo.
Salvo delusioni eclatanti dall’employment report USA domani, lo yen dovrebbe restare sulla difensiva.