16 Dicembre 2024 – nota economica giornaliera
MERCATI VALUTARI:
USD – Il dollaro ha chiuso la settimana passata al rialzo, in recupero.
Stamani è di nuovo arretrato, in attesa dell’indice Empire che dovrebbe mostrare un ampio indebolimento e dei PMI che dovrebbero fornire segnali misti ma tendenti al debole.
L’evento determinante sarà però il FOMC di mercoledì, non tanto per la decisione sui tassi che vedrà con tutta probabilità un taglio di 25 pb, quanto per il nuovo sentiero atteso dei tagli l’anno prossimo, che verrà ridimensionato (a nostro avviso da 4 a 2-3 tagli).
Il dollaro dovrebbe trarre beneficio dal ridimensionamento dei tagli dei tassi attesi nel 2025 nonché forse dalla revisione verso l’alto del punto di arrivo del ciclo.
EUR – L’euro ha chiuso la settimana passata in calo solo marginale in area 1,05 EUR/USD dopo essere passato per minimi in area 1,04 EUR/USD.
Dai PMI dell’area stamani sono giunti segnali contrastanti, ma complessivamente in lieve miglioramento.
Tuttavia, le parole di Lagarde che ha prospettato la possibilità di più tagli dei tassi frenano l’upside.
L’evento chiave anche per l’euro sarà comunque il FOMC e la prospettiva che venga rivisto al ribasso il numero dei tagli dei tassi Fed l’anno prossimo dovrebbe indebolire l’euro, ma in misura probabilmente limitata, sia perché in parte già scontato dal mercato sia perché l’incertezza sotto l’amministrazione Trump è molto elevata e alcune misure che potranno essere varate dal nuovo Presidente non sono necessariamente favorevoli al dollaro oltre il breve termine.
I rischi per la moneta unica sono comunque verso il basso, complici anche alcune fragilità domestiche (v. taglio del rating della Francia da parte di Moody’s).
GBP – La sterlina ha chiuso la settimana passata in leggero calo contro dollaro da 1,27 a 1,26 GBP/USD complici sia la forza del biglietto verde sia i dati sull’economia britannica di venerdì (PIL mensile e produzione industriale molto deboli).
Dai PMI stamani sono giunti segnali misti ma con una sorpresa positiva sui servizi di cui la sterlina ha beneficiato rafforzandosi parzialmente.
Dai dati dei prossimi giorni si attendono ancora indicazioni miste, domani sul mercato del lavoro (con retribuzioni in accelerazione ma dinamica occupazionale e disoccupazione sfavorevoli), mercoledì con l’inflazione attesa invece in aumento e venerdì con le vendite al dettaglio previste in solo parziale recupero.
L’evento chiave sarà però la riunione BoE di giovedì dove non si attende un taglio dei tassi il che dovrebbe fornire alla sterlina parziale sollievo, sia contro dollaro (dato che la Fed taglierà i tassi mercoledì sera) sia, soprattutto, contro euro perché la BoE taglierà i tassi meno della BCE l’anno prossimo.
JPY – Lo yen ha chiuso la settimana passata in calo contro dollaro da 149 a 153 USD/JPY sulla risalita dei rendimenti a lunga USA e al diminuire delle probabilità che questo giovedì la BoJ annunci un rialzo dei tassi.
Unitamente alla prospettiva che la Fed riduca il numero dei tagli dei tassi attesi l’anno prossimo questo dovrebbe indebolire ulteriormente lo yen, ma se la BoJ terrà aperte le porte ad un rialzo in tempi brevi come potrebbe essere alla prossima riunione di gennaio il downside dovrebbe essere limitato.
I rischi sono comunque verso il basso.