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Francia: prospettive per la finanza pubblica dopo la caduta del governo Barnier

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a cura di Andrea Volpi


ABSTRACT

L’approvazione della mozione di censura contro il governo Barnier a pochi giorni dalla fine dell’anno senza un budget per il 2025 apre un terreno inesplorato per la Francia durante la V Repubblica.
Macron cercherà di nominare un primo ministro al più presto ma non ci sarà comunque abbastanza tempo a disposizione per approvare un nuovo bilancio.
La soluzione di breve termine è quindi quella di votare una legge speciale per riproporre sul 2025 gli stanziamenti di spesa contenuti nell’ultimo budget per il 2024, compatibilmente con un disavanzo intorno al 5,9% del PIL.
I rischi per tale stima a consuntivo sono verso l’alto.
Tale compromesso, oltre ad accentuare la situazione di elevata incertezza sulla politica economica, sarebbe quindi sostenibile solo per qualche mese e l’approvazione di una nuova finanziaria rimane necessaria.
La paralisi politica e le accresciute probabilità di nuove elezioni già la prossima estate riducono però lo spazio per un consolidamento fiscale strutturale, probabilmente anche oltre il 2025, che si prospetta dunque come più lento e meno ambizioso rispetto a quello presentato dal governo dimissionario.

 


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