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5 Novembre 2024 – nota economica giornaliera

MERCATI VALUTARI:

USDIl dollaro ha aperto la settimana in calo tra ieri e questa mattina perché, all’avvicinarsi delle Presidenziali USA, dove le urne si aprono oggi, i mercati iniziano a ridimensionare le posizioni a favore di una vittoria di Trump lasciando spazio al dubbio che potrebbe vincere Harris.
La maggior parte dei seggi dovrebbe chiudersi entro le tre (ora italiana) di questa notte per cui domattina si dovrebbero avere i risultati pressoché definitivi.
In caso di vittoria di Harris il dollaro si indebolirebbe ma moderatamente, in quanto presto prenderebbero il sopravvento i dati, quindi, a meno di un peggioramento significativo del quadro di crescita USA il downside del dollaro dovrebbe restare contenuto.
All’opposto una vittoria di Trump nell’immediato favorirebbe il dollaro, ma l’effetto potrebbe essere temporaneo, in base alle politiche (e alle tempistiche) che effettivamente la nuova amministrazione implementerà. In caso invece di testa a testa o di risultati contestati si potrebbe osservare una certa volatilità.

EURL’euro ha aperto la settimana al rialzo da 1,08 a 1,09 EUR/USD ieri ed è in salita anche stamani, perlopiù di riflesso al dollaro in funzione delle elezioni USA.
Pertanto la moneta unica dovrebbe rafforzarsi in caso di vittoria di Harris, con upside entro 1,10 EUR/USD, e dovrebbe invece indebolirsi in caso di vittoria di Trump, con downside entro 1,06 EUR/USD. Un esito incerto o contestato creerebbe volatilità.

GBPLa sterlina invece ha aperto la settimana in marginale calo ieri contro dollaro, contenuto in area 1,29 GBP/USD, mentre è in risalita oggi, un po’ per la leggera revisione al rialzo dei PMI ma soprattutto di riflesso al calo pre-elezioni del biglietto verde.
Anche la valuta britannica dovrebbe trarre vantaggio/svantaggio da un’eventuale vittoria di Harris/Trump.
È possibile che lo svantaggio in caso di vittoria di Trump sia inferiore a quello dell’euro rispetto al quale potrebbe infatti rafforzarsi per via delle attese che la BoE tagli i tassi meno della BCE.
Dopo le elezioni USA, l’evento chiave per la sterlina sarà la riunione BoE di giovedì, non tanto per l’atteso taglio dei tassi, quanto per le nuove proiezioni di crescita e inflazione contenute nel MPR aggiornato, che forniranno un indirizzo sul sentiero dei tagli BoE al di là del breve.

JPYAnche lo yen ha aperto la settimana in rafforzamento ieri contro dollaro da 153 a 151 USD/JPY, ma di riflesso al calo pre-elezioni USA di quest’ultimo.
Analogamente all’euro lo yen dovrebbe rafforzarsi in caso di vittoria di Harris e indebolirsi in caso di vittoria di Trump, con il rischio in questo caso di un indebolimento almeno temporaneamente maggiore per le politiche protezionistiche e la prospettiva di minori tagli Fed, che potrebbero penalizzare di più la valuta nipponica, ponendola in tal caso sulla difensiva anche contro euro.