28 Ottobre 2024 – nota economica giornaliera
MERCATI VALUTARI:
USD – Il dollaro ha chiuso la settimana passata al rialzo recuperando venerdì il calo di giovedì, aiutato anche dai dati sugli ordini di beni durevoli che al netto della componente trasporti hanno sorpreso favorevolmente.
La settimana entrante tuttavia fornirà dei test importanti, in particolare con i deflatori dei consumi giovedì e l’employment report venerdì, dai quali si attendono segnali di indebolimento, seppur legati a fattori temporanei.
A meno di sorprese favorevoli il dollaro potrebbe pertanto cedere dopo l’ampia ascesa recente, ma il downside appare limitato in vista delle elezioni Presidenziali dove i mercati scommettono su una vittoria di Trump.
EUR – L’euro ha chiuso la settimana passata in calo da 1,08 a 1,07 EUR/USD, principalmente di riflesso al generalizzato rafforzamento del dollaro, ma anche, in minor misura, su attese che nel breve la BCE proceda con i tagli dei tassi più velocemente della Fed.
I dati dell’area in uscita nei prossimi giorni, salvo sorprese, non dovrebbero favorire un rafforzamento autonomo dell’euro, perché mercoledì il Pil del 3° trimestre è atteso stabile sui livelli, deboli, a 0,2% t/t, del 1°, e la fiducia è data in solo marginale aumento da 96,2 a 96,3, mentre giovedì l’inflazione headline è attesa in risalita, ma da 1,7% a 1,9%, quindi comunque ancora sotto target (2,0%) mentre la core è prevista in seppur lieve calo.
I dati pertanto dovrebbero convalidare uno scenario di altri due tagli senza pausa dei tassi BCE a dicembre e gennaio, a detrimento dell’euro.
Il downside dovrebbe comunque restare contenuto, a meno di sorprese molto positive dai dati USA.
GBP – Anche la sterlina si è indebolita contro dollaro la scorsa settimana da 1,30 a 1,29 GBP/USD, approssimativamente quanto l’euro rispetto al quale si è stabilizzata in area 0,83 EUR/GBP.
La settimana entrante propone scarsi spunti sul fronte domestico, quindi a guidare saranno i driver USA e a meno di sorprese positive da questi la valuta britannica dovrebbe perlopiù stabilizzarsi nel range attuale.
Sia contro dollaro sia contro euro.
Alla riunione BoE del 7 novembre ci aspettiamo un taglio di 25 pb, ma il vero interrogativo è se ve ne possa essere un altro a dicembre (il mercato vi attribuisce una probabilità del 64%) e il MPR che verrà pubblicato a latere della riunione sarà molto utile per comprendere le intenzioni della BoE.
JPY – Lo yen ha chiuso la settimana passata in calo contro dollaro da 149 a 152 USD/JPY principalmente sulla salita dei rendimenti a lunga USA e oggi ha aperto in ulteriore calo a 153 USD/JPY per via dell’esito delle elezioni che come atteso hanno visto il partito Liberal Democratico di governo non riuscire a riguadagnare la maggioranza con il partito di coalizione Komeito, il che contribuirà a mantenere incertezza politica nel breve, a detrimento dello yen.
Tuttavia, più importanti saranno le decisioni della BoJ la cui prossima riunione si terrà giovedì.
In questa occasione non si attende un rialzo dei tassi, ma il governatore Ueda ha indicato che altri rialzi avverranno successivamente, quindi a nostro avvisto tra dicembre e gennaio potrebbe ripresentarsi l’occasione.
Nel frattempo saranno i driver di dollaro a dominare e dati/eventi che facessero salire ancora i rendimenti a lunga statunitensi indebolirebbero ulteriormente lo yen.