7 Ottobre 2024 – nota economica giornaliera
MERCATI VALUTARI:
USD – Il dollaro ha chiuso la settimana passata in ampio recupero, andando a rivedere livelli abbandonati circa due mesi fa.
Significativo è stato l’apprezzamento di venerdì sull’employment report che ha sorpreso positivamente in tutte le sue componenti, portando il mercato a rivedere al ribasso le probabilità attese di taglio dei tassi Fed, anche se ne incorpora comunque due di 25 pb a novembre e a dicembre.
Questa settimana importanti saranno giovedì i dati di inflazione, attesa in calo: in tal caso l’ascesa del dollaro dovrebbe fermarsi.
Qualora invece l’inflazione dovesse risultare più elevata delle attese il dollaro dovrebbe consolidare o rafforzarsi ancora.
EUR – L’euro ha chiuso la settimana passata in ampio calo, da 1,12 a 1,09 EUR/USD, portandosi sotto 1,10 EUR/USD – come avevamo ipotizzato – sull’employment report di venerdì.
Nei prossimi giorni i dati chiave dell’area saranno la produzione industriale tedesca domani e quella italiana giovedì, attese entrambe in recupero, ma blando.
A meno di sorprese positive dai dati dell’area o di un’inflazione USA più bassa del previsto, l’euro dovrebbe restare sulla difensiva o stabilizzarsi.
GBP – Anche la sterlina ha chiuso la settimana passata in calo contro dollaro da 1,34 a 1,30 GBP/USD. Dalla BoE H. Pill ha dichiarato che la BoE dovrebbe procedere cautamente con i tagli dei tassi, all’opposto di quanto espresso dal governatore Bailey un giorno prima, a conferma di una rinnovata spaccatura all’interno della BoE.
Venerdì i dati di produzione industriale sono attesi in modesto recupero, ma salvo sorprese eclatanti verso l’alto questo non dovrebbe bastare a far recuperare la sterlina.
Driver chiave saranno quelli di dollaro, per cui eventuali sorprese verso l’alto/il basso sui dati di inflazione USA farebbero indebolire/rafforzare la sterlina.
Contro euro venerdì la sterlina si è rafforzata tornando da 0,84 a 0,83 EUR/GBP, venendo meno penalizzata della moneta unica dall’apprezzamento post-employment report del dollaro, grazie all’ipotesi tuttora dominante che la BoE proceda con cautela con i tagli dei tassi.
JPY – Lo yen ha chiuso la settimana passata in ampio calo contro dollaro da 141 a 149 USD/JPY, cedendo anche venerdì sull’ampio recupero dei rendimenti a lunga USA dopo l’employment report.
A meno di sorprese verso il basso dall’inflazione USA, in questi giorni lo yen dovrebbe restare sotto pressione anche a causa del ridursi delle probabilità di un aumento, nel breve, dei tassi BoJ dopo le esternazioni di vari esponenti BoJ e del nuovo premier.
Con riferimento al deprezzamento in corso dello yen, le autorità giapponesi hanno avvisato che “monitoreranno i movimenti del mercato valutario con senso di urgenza” e “valuteranno le eventuali azioni da intraprendere”.