3 Ottobre 2024 – nota economica giornaliera
MERCATI VALUTARI:
USD – Il dollaro ha continuato a salire ieri favorito dai dati sugli occupati ADP che hanno sorpreso positivamente e dalla risk aversion in merito alle rinnovate tensioni in Medio Oriente.
Importanti saranno i dati di oggi, con i sussidi di disoccupazione attesi circa stabili e l’ISM non-manifatturiero in marginale aumento.
In tal caso il dollaro dovrebbe stabilizzarsi.
Se i dati dovessero invece deludere si indebolirebbe, laddove un aumento della risk aversion in caso di escalation in Medio Oriente lo farebbe rafforzare.
EUR – L’euro ha continuato a scendere ieri mantenendosi comunque in area 1,10 EUR/USD e ha aperto in calo anche oggi sia di riflesso alla forza del dollaro sia su attese che la BCE tagli i tassi questo mese dopo il calo dell’inflazione dell’area.
A meno di delusioni dai dati USA l’euro resta sulla difensiva.
GBP – Anche la sterlina è scesa ieri sulla forza del dollaro da 1,33 a 1,32 GBP/USD ma meno dell’euro rispetto al quale si è leggermente rafforzata mantenendosi in area 0,83 EUR/GBP, ancora supportata dalla prospettiva che la BoE usi cautela nei tagli dei tassi.
Stamani però la valuta britannica è in ampio calo sia contro dollaro fino a 1,31 GBP/USD sia contro euro fino a 0,84 EUR/GBP dopo che il governatore della BoE Bailey ha fatto riferimento ai rischi di uno shock petrolifero in funzione di un eventuale aggravarsi del quadro mediorientale.
Nel brevissimo termine la valuta britannica può dunque restare ancora sotto pressione.
JPY – Lo yen si è indebolito ampiamente tra ieri e oggi contro dollaro da 143 a 147 USD/JPY al succedersi di dichiarazioni, sia di fonte BoJ sia da parte del nuovo premier Ishiba, in base alle quali in questo momento appare più opportuno un approccio cauto sul tema della prosecuzione dei rialzi dei tassi perché l’economia domestica ha ancora bisogno che le condizioni monetarie restino accomodanti.
Nel breve quindi lo yen può restare sotto pressione ma successivamente dovrebbe tornare ad apprezzarsi per la divergente azione di policy tra BoJ e Fed.