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La Bussola dell’Economia Italiana

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a cura di Elisa Coletti, Paolo Mameli e Andrea Volpi


ABSTRACT

L’evoluzione dello scenario congiunturale

Confermiamo le nostre stime di crescita per il PIL italiano a 0,7% quest’anno e 1,2% nel 2025.
La moderata ripresa che ci attendiamo l’anno prossimo è interamente trainata dalla domanda interna, specie per consumi e investimenti in macchinari.
Cruciale sarà la tenuta delle costruzioni al venir meno del sostegno offerto dagli incentivi fiscali, e l’accelerazione attesa della spesa effettiva finanziata dal PNRR.
Dopo un periodo di crescita a ritmi superiori a quelli dell’Eurozona, l’economia italiana è ora in una fase di moderata espansione circa in linea con quella che si riscontra per l’area euro nel suo complesso.
Le costruzioni hanno sinora sorpreso al rialzo, ma è verosimile che, nel breve termine, possa prevalere l’effetto negativo del sostanziale esaurirsi del Superbonus.
Sul fronte del PNRR, permangono ritardi nell’implementazione, visto che nel 1° semestre 2024 sono stati spesi solo 9 miliardi mentre le più recenti previsioni per l’intero anno vedevano una spesa complessiva superiore ai 40 miliardi.
In ogni caso, anche nel caso di implementazione parziale, la spinta al PIL sarà assai significativa nel 2025-26, visto che tra la seconda metà del 2024 e il 2026 devono essere spesi oltre 140 miliardi (oltre due punti e mezzo di PIL all’anno).
Gli investimenti al netto delle costruzioni hanno sinora deluso nel 2024, soprattutto a causa dei ritardi nel varo degli incentivi fiscali del pacchetto “Transizione 5.0” (che amplia il precedente “Transizione 4.0”), a sostegno della trasformazione digitale ed energetica delle imprese, i cui decreti attuativi sono stati emanati soltanto a inizio agosto.
A nostro avviso, la possibilità di aderire a tali incentivi (che valgono 6,3 miliardi nel 2024-25, portando la dotazione complessiva dei due pacchetti a 12,7 miliardi nel biennio) è coerente con una ripresa di tali investimenti a partire dalla parte finale del 2024.
Il principale motivo che spiega la (moderata) riaccelerazione del PIL che ci aspettiamo nel 2025 è il ritorno alla crescita dei consumi (stimiamo a un ritmo dell’1,5%), dopo la sostanziale stagnazione attesa nel 2024.
I progressi però saranno ancora una volta guidati dai servizi (visti su ritmi superiori al 2%), mentre la ripresa per i consumi di beni sarà moderata.
La prospettiva di ripresa dei consumi è legata al permanere su livelli contenuti sia del tasso di disoccupazione che del tasso di inflazione.
Il tasso dei senza-lavoro ha toccato un nuovo minimo dal 2008 lo scorso luglio, a 6,5%. Pensiamo che esso possa gradualmente risalire, ma che rimarrà storicamente basso.
L’inflazione dovrebbe nei prossimi mesi mantenere un trend di graduale risalita, riallineandosi alla media dell’Eurozona (attorno al 2% sull’indice armonizzato UE) nel 2025.
La (moderata) ripresa che ci attendiamo per il PIL nel 2025 è interamente trainata dalla domanda interna, mentre il commercio estero potrebbe dare un apporto sostanzialmente nullo nel prossimo biennio.
I flussi commerciali sono visti in ripresa, che però sarà modesta (su ritmi di poco superiori all’1,5% l’anno prossimo): le difficoltà strutturali in cui versa la Germania (verso cui nei primi 7 mesi dell’anno si è diretto l’11,6% dell’export italiano) e il rallentamento della domanda dagli Stati Uniti (il secondo partner commerciale dell’Italia, destinatario del 10,4% delle vendite all’estero), assieme al recente apprezzamento del tasso di cambio dell’euro nei confronti del dollaro, configurano dei rischi al ribasso.

 

Tendenze del settore bancario

A luglio i prestiti alle società non-finanziare hanno segnato variazioni più negative rispetto ai tre mesi precedenti, del -3,9% come nel 1° trimestre, mentre nel 2° trimestre l’andamento negativo era risultato meno intenso (-3,3%).
Il peggioramento è stato determinato dai finanziamenti a medio-lungo termine, il cui tasso di variazione è sceso a -5,3% a luglio, da -4,5% nel 1° semestre.
Diversamente, i prestiti alle famiglie hanno proseguito nella tendenza di graduale miglioramento riportando, nel complesso, un calo dello 0,6%, dal -1,0% dei due mesi precedenti.
In particolare, è continuata la ripresa dello stock di mutui, con una crescita dello 0,5% a luglio, trainata dalla dinamica delle erogazioni di nuovi finanziamenti, tornate in crescita da aprile e con un forte balzo a luglio, del +29,6% a/a, dopo un aumento moderato nel 2° trimestre (+3,1%).
All’opposto, è proseguita la riduzione delle rinegoziazioni.
Le erogazioni a tasso fisso sono state di gran lunga prevalenti, pari al 90,6% del totale, in linea con i due mesi precedenti.
Nei mesi estivi è proseguito il miglioramento della dinamica dei depositi che a giugno hanno segnato una crescita del 2,9% seguita da un +1,1% a luglio.
Secondo dati preliminari, la crescita è continuata ad agosto.
L’andamento ha continuato a essere sostenuto dalla dinamica dei depositi delle società non-finanziarie, in aumento del 4,8% a luglio.
Anche i depositi delle famiglie hanno registrato un miglioramento, con una variazione annua prossima allo zero, del -0,4% a/a a luglio.
E’ continuata la crescita robusta delle obbligazioni, che però da giugno hanno riportato una variazione dello stock progressivamente più moderata, del 13,3% a luglio, seguito da un +12,2% ad agosto secondo le stime ABI.
È comunque proseguito l’aumento della raccolta totale da clientela, con il +2,7% a luglio, seguito dal +3,2% ad agosto secondo le anticipazioni ABI.

 


Indice dei contenuti

• Verso una moderata ripresa nel 2025, trainata dalla domanda domestica (p. 2 )
Sintesi della previsione macroeconomica (p. 7 )
Torna a contrarsi la produzione industriale a luglio (p. 8 )
• Le indagini manifatturiere non segnalano un recupero imminente per il settore (p. 9 )
• Le costruzioni sinora hanno tenuto, ma risentiranno dei minori incentivi fiscali (p. 10 )
• Prosegue la tendenza espansiva nei servizi (p. 11 )
• Consumi ancora fiacchi: pesa l’incertezza e il non pieno recupero dei redditi (p. 12 )
• Disoccupazione ai minimi dal 2008 (anche per via di un aumento degli inattivi) (p. 13 )
• In questa fase, gli scambi con l’estero stanno frenando il PIL (p. 14 )
• Torna a calare l’inflazione ad agosto (p. 15 )
• Prosegue la ripresa dei mutui, con erogazioni in crescita a due cifre a luglio (p. 16 )
• Depositi bancari di nuovo in aumento  (p. 19 )

 


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Settembre 2024