6 Settembre 2024 – nota economica giornaliera
MERCATI VALUTARI:
USD – Il dollaro ha corretto negli ultimi due giorni, in linea con i rendimenti, su dati che hanno fornito nuove indicazioni di indebolimento dell’economia, in particolare per quanto riguarda le condizioni del mercato del lavoro, con i nuovi occupati ADP e i JOLTS che hanno deluso.
Il mercato sconta infatti pienamente 100 pb di tagli dei tassi entro dicembre, il che implicherebbe un taglio di 25 pb questo mese, un altro di 25 e uno ulteriore di 50 pb alle successive riunioni di novembre/dicembre.
Oggi un test importante si avrà con l’employment report, atteso in miglioramento in tutte le sue componenti.
In tal caso il dollaro dovrebbe recuperare, ma l’upside sarebbe limitato perché il dato da solo non porterebbe la Fed a rinviare la svolta di policy, attesa già questo mese.
Qualora invece i dati dovessero deludere il dollaro scenderebbe ancora.
EUR – L’euro è risalito da 1,10 a 1,11 EUR/USD principalmente di riflesso al calo del dollaro. Anche oggi per il cambio saranno determinanti i dati USA che, se dovessero deludere/sorprendere, farebbero rafforzare/indebolire l’euro.
L’upside di breve sarebbe comunque limitato, perché anche la BCE si appresta a tagliare i tassi questo mese.
GBP – Similmente all’euro la sterlina è salita negli ultimi due giorni da 1,30 a 1,31 GBP/USD di riflesso al calo del dollaro.
Contro euro infatti si è stabilizzata in area 0,84 EUR/GBP.
Se i dati USA di oggi dovessero sorprendere/deludere la valuta britannica si indebolirebbe/rafforzerebbe contro dollaro.
Rispetto all’euro potrebbe mostrarsi meno cedevole, in quanto il mercato nel breve appare più cauto sui tagli BoE che su quelli BCE.
JPY – Negli ultimi due giorni lo yen si è rafforzato contro dollaro da 145 a 142 USD/JPY sul calo dei rendimenti a lunga USA dovuto ad attese di imminente svolta Fed.
Se i dati USA di oggi dovessero deludere il rafforzamento dovrebbe proseguire.
In ogni caso, al di là di temporanee oscillazioni, la tendenza di fondo dovrebbe essere all’apprezzamento dello yen per via della divergenza di policy tra BoJ (attesa alzare ancora tassi) e Fed (attesa tagliare i tassi).