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3 Settembre 2024 – nota economica giornaliera

MERCATI VALUTARI:

USD – Dall’employment report d’inizio agosto che ha dato indicazioni di debolezza del mercato del lavoro il dollaro ha corretto ampiamente aggiornando i minimi dell’anno.
E ora il mercato sconta pienamente un taglio dei tassi Fed questo mese, con una probabilità prossima al 100% che si arrivi a un totale di 100 pb entro dicembre.
Nell’ultima settimana il dollaro ha leggermente recuperato, complici alcuni dati, tra cui la revisione del PIL, che hanno mostrato un quadro di crescita ancora solido e l’attesa che l’employment report di venerdì, all’opposto di un mese fa, possa fornire segnali di miglioramento.
Questi non dovrebbero tuttavia modificare un trend che appare ormai avviato come recentemente indicato anche da Powell.
Nel frattempo, dagli ISM oggi e giovedì ci si aspetta un leggero arretramento.
Il recupero in corso del biglietto verde dovrebbe quindi prossimamente ridimensionarsi, favorendo piuttosto una fase di stabilizzazione prima di un successivo indebolimento.

EURNel corso dell’ultimo mese l’euro si è mosso perlopiù di riflesso al dollaro, salendo da 1,07 fino a inaugurare un nuovo massimo dell’anno a 1,12 EUR/USD sull’indebolimento del biglietto verde, per poi, sul recente recupero di quest’ultimo scendere leggermente fino a 1,10 EUR/USD.
I dati di inflazione di fine agosto hanno mostrato un visibile calo come da attese per l’indice headline ma una stabilizzazione per la componente core attesa invece in marginale discesa.
E se dai PMI dell’area è emerso un lieve miglioramento, dai dati tedeschi sono giunti segnali di indebolimento.
Il mercato infatti sconta pienamente altri due tagli dei tassi entro fine anno, presumibilmente a settembre e dicembre.
L’upside dell’euro di fronte alla svolta Fed dovrebbe quindi almeno per ora restare limitato entro i massimi recenti.

GBP – Nel corso del mese di agosto la sterlina si è ampiamente apprezzata aggiornando i massimi da 1,26 a 1,32 GBP/USD contro dollaro, principalmente sulla debolezza di quest’ultimo.
Il mercato sconta pienamente un altro taglio dei tassi BoE di 25 pb a novembre, ma i dati forniscono indicazioni miste che giustificano ex post l’atteggiamento cauto della banca centrale (il taglio dei tassi di agosto è stato deciso con una maggioranza risicata di 5 su 9).
Dai dati di inflazione è stata confermata una tendenza in calo, così come dalla dinamica retributiva, ma il quadro occupazionale/disoccupazionale appare ancora favorevole e i PMI hanno mostrato un miglioramento superiore alle attese, a giustificare la revisione verso l‘alto da parte della BoE della previsione di crescita per quest’anno.
Infatti, contro euro la sterlina a inizio mese si è indebolita da 0,84 a 0,86 EUR/GBP in concomitanza con la correzione generalizzata del dollaro, ma poi ha recuperato interamente, complici dati domestici meno deboli delle attese.
Temporaneamente la prospettiva che la BoE possa tagliare i tassi meno della Fed entro fine anno potrebbe favorire ancora la sterlina contro dollaro, ma l’indebolimento atteso del quadro di crescita e inflazione nel prossimo biennio dovrebbero limitare, nello spazio e nel tempo, l’upside.

JPYLo yen si è ampiamente apprezzato a inizio agosto da 149 a 141 USD/JPY contro dollaro sulla correzione di quest’ultimo, ma poi ha mantenuto una dinamica perlopiù laterale, seguendo quella dei rendimenti a lunga USA.
Tuttavia, negli ultimi giorni il governatore della BoJ Ueda ha ribadito che i tassi ufficiali verranno alzati ancora se la performance dell’economia sarà in linea con le attese della banca centrale.
La svolta Fed unitamente all’attesa che la BoJ proceda con la normalizzazione di policy dovrebbero gradualmente favorire un ulteriore apprezzamento dello yen.