31 Luglio 2024 – nota economica giornaliera
MERCATI VALUTARI:
USD – Il dollaro ha provato a rafforzarsi ancora ieri ma poi ha ripiegato chiudendo piatto sui livelli di apertura, complici dati che hanno fornito segnali di carattere misto, ma che non sono decisivi.
Più importanti saranno infatti domani l’employment report e, nell’attesa, oggi, gli occupati ADP, previsti stabili, a sostegno di uno scenario di allentamento delle condizioni del mercato del lavoro.
Pur essendo secondario, il PMI di Chicago è previsto in calo. A meno di sorprese verso l’alto dai dati dunque il dollaro, che ha aperto in calo oggi (anche per via del movimento dello yen: v. sotto) dovrebbe restare sulla difensiva.
Decisivo sarà comunque il FOMC di questa sera.
Le attese sono per tassi fermi, ma importante sarà il messaggio: una possibile apertura ad un primo taglio dei tassi Fed a settembre dovrebbe indebolire il biglietto verde.
EUR – L’euro, in lieve calo ieri da 1,0835 a 1,0795 EUR/USD, è in risalita stamani, aiutato anche dai dati di inflazione dell’area che hanno sorpreso verso l’alto.
Il rafforzamento potrebbe accentuarsi in funzione del FOMC, se verrà avvalorato lo scenario di una svolta Fed a settembre, ma l’upside appare limitato (linea di resistenze chiave a 1,0900 EUR/USD) per via dell’attesa prosecuzione dei tagli dei tassi BCE (un secondo a settembre, seppur dato dal mercato con una probabilità del 64% che sale a 100% a ottobre e un terzo a dicembre con probabilità piena).
GBP – La sterlina resta in calo da ieri, ma modesto, sia contro dollaro, contenuto in area 1,28 GBP/USD, sia contro euro, in area 0,84 EUR/GBP, all’aumentare delle attese di mercato, ora al 60%, che la BoE possa attuare un primo taglio dei tassi domani, fermo restando che il mercato contempla con probabilità piena due tagli di 25 pb ciascuno entro dicembre.
Se la BoE svolterà già domani la valuta britannica dovrebbe indebolirsi, ma limitatamente, per la similarità con il sentiero di policy di Fed e BCE.
Discriminante per la reazione del cambio saranno le nuove previsioni di crescita e inflazione contenute nel MPR aggiornato: eventuali revisioni verso l‘alto su entrambe le variabili conterrebbero il downside della sterlina.
JPY – Lo yen si è apprezzato ampiamente questa mattina sia contro dollaro da 153 a 150 USD/JPY sia contro euro da 166 a 162 EUR/JPY sull’esito della riunione BoJ che ha alzato i tassi da 0-0,10% a 0,25% (il livello più elevato dal 2008) e ha annunciato un piano di riduzione del bilancio che prevede il dimezzamento degli acquisti mensili di JGB a 3mila miliardi di yen nel 1° trimestre del 2026.
Il timing della riduzione del bilancio è tardivo, ma l’effetto viene compensato dalla prospettiva che i tassi continueranno a salire se l’inflazione si muoverà in linea con le proiezioni della BoJ e Ueda non ha escluso un altro rialzo ancora nel corso di quest’anno spiegando che i tassi d’interesse ora divengono il principale strumento di policy.
La svolta attuata dalla BoJ, in piena divergenza rispetto a Fed e BCE, giustifica una revisione verso l’alto del profilo atteso dello yen a 150-145-140-135 USD/JPY a 1m-3m-6m-12m dal precedente 158-152-145-140 USD/JPY.
Ne viene di conseguenza rivisto verso l’alto anche il profilo atteso contro euro.