30 Luglio 2024 – nota economica giornaliera
MERCATI VALUTARI:
USD – Il dollaro ha aperto la settimana al rialzo ieri, su una combinazione di indebolimento delle altre principali valute e di attesa che al FOMC di domani i tassi resteranno ancora fermi, nonché per fattori tecnici.
Oggi la fiducia dei consumatori USA è attesa in calo, così come i prezzi delle case: a meno di sorprese significative verso l’alto questo potrebbe contribuire a contenere l’upside del dollaro.
EUR – L’euro ha aperto la settimana in calo ieri, seppur contenuto in area 1,08 EUR/USD, ma è in lieve recupero stamani, anche grazie ai dati di PIL dell’area che hanno mostrato una stabilizzazione a 0,3% t/t piuttosto che una decelerazione a 0,2%.
Più rilevanti saranno tuttavia i dati di inflazione, attesi domani in marginale calo, il che dovrebbe contribuire a limitare l’upside dell’euro lasciandolo in range.
Un primo test si avrà nel pomeriggio con i dati di inflazione tedesca, attesa invece stabile.
GBP – La sterlina ha aperto la settimana in calo ieri contro dollaro, mantenendosi comunque in area 1,28 GBP/USD, complice l’attesa che la BoE possa tagliare i tassi alla riunione di giovedì.
Il downside dovrebbe comunque essere contenuto, perché anche la Fed è in procinto di svoltare mentre la BCE è già partita.
A far la differenza potranno essere piuttosto le nuove previsioni di crescita e inflazione che verranno pubblicate con il MPR.
Contro euro ieri la sterlina ha aperto in rafforzamento, comunque limitato in area 0,84 EUR/GB, mentre oggi sta cedendo leggermente, ma in range.
JPY – Lo yen ha aperto la settimana in calo contro dollaro da 153 a 155 USD/JPY tra ieri e oggi, un movimento perlopiù di ritracciamento dopo l’ampio rafforzamento recente.
L’esito della riunione BoJ di domani notte sarà cruciale: le attese sono per un piano di riduzione degli acquisti di JGB e dovrebbe venire discusso il tema di come procedere con i rialzi dei tassi.
La divergenza di policy che la BoJ sta mettendo in atto rispetto alla Fed in primis ma anche rispetto alle altre principali banche centrali dovrebbe favorire lo yen, se non già nell’immediato comunque nel breve, almeno in visa della svolta Fed.