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19 Luglio 2024 – nota economica giornaliera

MERCATI VALUTARI:

USDIl dollaro ha più che recuperato tra ieri e oggi la correzione di due giorni fa, aiutato ieri dal Philly Fed che ha sorpreso positivamente salendo molto più del previsto.
I dati sui sussidi di disoccupazione però hanno confermato le indicazioni di indebolimento che iniziano a giungere dal mercato del lavoro, mostrando un incremento superiore alle attese, anche se non di molto, e tali dati sono più rilevanti, in quanto ai fini delle scelte della Fed cruciali sono le dinamiche inflazionistico-salariali.
Il mercato infatti ora sconta pienamente un primo taglio dei tassi a settembre e un secondo a dicembre.
Se tale scenario andrà consolidandosi, il recupero del dollaro potrebbe avere vita breve e si dovrebbe assistere a un nuovo prossimo indebolimento.

EURL’euro ha fatto marcia indietro tra ieri e oggi da 1,09 a 1,08 EUR/USD perlopiù di riflesso al recupero del dollaro ma anche in parte sull’esito della riunione BCE che come da atteso ieri ha lascato i tassi invariati e pur senza dare indicazioni nuove sulle prossime mosse ha mantenuto un messaggio coerente con un secondo taglio dei tassi a settembre se l’inflazione manterrà la tendenza discendente.
La prospettiva che la Fed avvii la svolta di policy a settembre dovrebbe tornare a fornire supporto all’euro prossimamente, ma l’upside nel breve resta limitato dal fatto che la BCE è partita prima.

GBP – La sterlina, già in calo ieri sia contro dollaro, da 1,30 a 1,29 GBP/USD, sia contro euro, per quanto in uno spazio ristretto in area 0,84 EUR/GBP, sta proseguendo la discesa oggi, complice non solo il recupero del biglietto verde, ma anche i dati domestici sulle vendite al dettaglio che hanno mostrato un peggioramento (contrazione).
La probabilità di mercato di un primo taglio dei tassi ad agosto è infatti leggermente aumentata da ieri a oggi, da 40% a 44%, ma resta inferiore al 50%, mentre è data al 100% su novembre e per dicembre si è inserito con probabilità piena un secondo taglio dei tassi.
La prossima settimana saranno da seguire i PMI, attesi in marginale miglioramento.
Se dovessero deludere la sterlina si ritroverebbe sulla difensiva.

JPYLo yen è tornato a indebolirsi ieri contro dollaro da 155 a 157 USD/JPY complice la parziale risalita dei rendimenti a lunga USA.
Dovrebbe però trattarsi almeno in parte di un movimento di ritracciamento per cui, in vista di una svolta Fed a settembre, le pressioni ribassiste sullo yen dovrebbero iniziare a smorzarsi, soprattutto se nel frattempo, alla riunione di fine mese, la BoJ farà ulteriori passi avanti nel processo di normalizzazione della politica monetaria o segnalerà che questo procederà nei prossimi mesi.