10 Giugno 2024 – nota economica giornaliera
MERCATI VALUTARI:
USD – Il dollaro ha chiuso la settimana passata al rialzo, concentrato però tutto nella giornata di venerdì sulle sorprese positive dall’employment report che, a parte un aumento marginale del tasso di disoccupazione ha visto però una crescita degli occupati molto superiore alle attese e un aumento della dinamica retributiva superiore al previsto.
Il dollaro ha aperto in calo anche questa mattina, ma il vero test sarà mercoledì con il FOMC.
Ci aspettiamo tassi fermi, una revisione verso l’alto delle previsioni di inflazione e una revisione verso il basso dei tagli dei tassi attesi quest’anno.
Il mercato già lo sconta, ma se i tagli attesi dovessero essere ancora meno del previsto tra quest’anno e il prossimo il dollaro potrebbe rafforzarsi ancora.
Mercoledì usciranno anche i dati di inflazione, importanti, ma le attese sono per una stabilizzazione dell’headline e un marginale calo del core.
Eventuali sorprese verso l’alto favorirebbero il dollaro.
EUR – L’euro ha chiuso la settimana passata in calo da 1,09 a minimi in area 1,07 EUR/USD oggi.
Venerdì la moneta unica è stata penalizzata dai dati USA ma oggi risente anche dell’esito delle elezioni europee del fine settimana, che hanno visto avanzare gli schieramenti euroscettici, soprattutto in Francia dove il Presidente Macron ha annunciato elezioni legislative anticipate il 30 giugno.
Sul fronte dei dati, dopo la delusione di oggi dai dati di produzione industriale italiana, anche venerdì si attende un indebolimento da quella dell’area.
A meno quindi di sorprese verso il basso significative dai dati di inflazione USA, l’euro potrebbe far fatica a risalire e restare sulla difensiva.
GBP – La sterlina ha chiuso la settimana passata al ribasso contro dollaro da 1,28 a 1,27 GBP/USD, scendendo soprattutto nella giornata di venerdì sull’employment report USA.
Domani importanti saranno i dati sul mercato del lavoro dai quali si attende una stabilizzazione della dinamica salariale, ma su livelli ancora elevati, a fronte di un tasso di disoccupazione invariato.
Mercoledì invece segnali di debolezza si attendono dai dati di produzione industriale.
A meno di sorprese verso il basso sui salari la sterlina potrebbe rivelarsi volatile salendo sui dati del mercato del lavoro e indebolendosi su quelli di produzione, in quanto dati contrastanti manterrebbero elevata l’incertezza sulle decisioni della BoE che si riunisce la prossima settimana.
Da venerdì è rimasta all’8% la probabilità di mercato di un primo taglio dei tassi BoE a giugno, scendendo da 40-68% a 32-60% quella di un primo taglio ad agosto-settembre, restando al 100% su novembre.
Contro euro la sterlina è in rafforzamento da venerdì a oggi da 0,85 a 0,84 EUR/GBP, complice soprattutto la reazione ribassista della moneta unica ai risultati elettorali.
JPY – Lo yen ha chiuso la settimana passata in lieve rafforzamento contro dollaro da 157 a 156 USD/JPY e si è indebolito nella giornata di venerdì sull’employment report USA.
Indicazioni importanti sul fronte domestico arriveranno con la riunione BoJ di venerdì notte. Le attese sono per tassi invariati a questa riunione, ma l’incertezza è elevata.
Tuttavia, come emerso da recenti dichiarazioni anche del governatore Ueda, la banca centrale potrebbe avviare o almeno aprire a una riduzione degli acquisti di JGB e/o prospettare un ulteriore aumento dei tassi in corso d’anno.
Lo yen ne trarrebbe giovamento, anche se nel breve, soprattutto in vista del FOMC, i rischi restano verso il basso.