Seguci su twitter

Categorie

19 Marzo 2024 – nota economica giornaliera

MERCATI VALUTARI:

USD – Il dollaro ha aperto la settimana in marginale rialzo ieri, ma ancor di più oggi, soprattutto su attese che domani la Fed segnali la possibilità di un rinvio del primo taglio dei tassi rispetto a quanto ipotizzato finora ma anche in parte (inferiore) sull’esito della riunione BoJ di questa notte.
Oggi intanto escono i dati sul settore immobiliare attesi in miglioramento: a meno di delusioni dovrebbero agevolare una stabilizzazione del dollaro.

EUR – L’euro ha aperto la settimana in calo ieri da 1,09 a 1,08 EUR/USD, approfondendo la discesa stamani, principalmente di riflesso al rafforzamento del dollaro.
La sorpresa positiva registrato poco fa dallo ZEW tedesco può parzialmente favorire la moneta unica, ma più significativo per il cambio sarà l’esito del FOMC di domani sera: se la Fed dovesse segnalare la possibilità di un rinvio del primo taglio dei tassi l’euro dovrebbe correggere.

GBPLa sterlina ha aperto la settimana in lieve calo contro dollaro ieri mantenendosi in area 1,27 GBP/USD, ma ha approfondito la discesa stamani fino in area 1,26 GBP/USD, principalmente di riflesso al rafforzamento del biglietto verde e sicuramente domani reagirà all’esito del FOMC, ma il cambio risentirà anche dei driver di origine domestica, con l’inflazione in primis domattina attesa in calo e la riunione BoE giovedì.
A meno di sorprese verso l’alto dall’inflazione la sterlina potrebbe restare sulla difensiva e indebolirsi ancora qualora la BoE segnalasse la possibilità di un avvio anticipato dei tagli dei tassi rispetto alle attese attuali che collocano il cambio di policy non prima di agosto.
Contro euro invece la sterlina ha aperto in marginale rafforzamento ieri, mentre ha esordito in calo oggi, ma sempre in range, in area 0,85 EUR/GBP.

JPYLo yen si è indebolito questa notte sull’esito della riunione BoJ sia contro dollaro da 149 a 150 USD/JPY sia contro euro da 162 a 163 EUR/JPY nonostante la BoJ abbia abbandonato (dopo 8 anni) la politica dei tassi negativi sostituendo il precedente tasso ufficiale che si collocava a – 0,10% con il nuovo tasso di policy (overnight call rate) che si colloca a 0.00-0,10%.
Si tratta del primo rialzo dei tassi in 17 anni.
La BoJ ha anche dismesso il controllo della curva (YCC) tornando a un assetto di policy tradizionale, ma ha indicato che la politica monetaria dovrà restare accomodante, specificando che continuerà ad acquistare JGB per la stessa entità che veniva acquistata sotto l’YCC.
È questo che ha provocato l’indebolimento dello yen attraverso la reazione al ribasso dei rendimenti giapponesi.
La prospettiva, inoltre, che il tasso ufficiale non venga alzato ulteriormente nel breve rimane un altro fattore a sfavore dello yen.
Tuttavia, alla prossima riunione di aprile – più importante perché la BoJ pubblicherà le nuove previsioni di crescita e inflazione e avrà più informazioni sia sull’esito delle negoziazioni salariali sia sullo stato dell’economia giapponese – non è da escludersi un piano di allentamento dei programmi di acquisto di JGB, che favorirebbe un recupero dello yen.
Nel breve però, lo yen potrebbe restare ancora sotto pressione, soprattutto in vista del FOMC di domani.