25 Agosto 2023 – nota economica giornaliera
GERMANIA
– Poco fa, la seconda lettura ha confermato la stagnazione del PIL nel 2° trimestre, con il contributo positivo di domanda interna e scorte compensato dall’apporto negativo del commercio estero.
– Sempre in Germania, l’indice IFO è visto in contrazione ad agosto a 86,7 da 87,3, un livello coerente con una contrazione del PIL nel 3° trimestre.
È probabile che le attese per i prossimi mesi tornino a migliorare lievemente a 83,8 da 83,5, mentre potrebbe vedersi un ulteriore peggioramento dell’indice sulla situazione corrente, a 89,8 da 91,3.
FRANCIA – Ieri l’indice composito INSEE di fiducia economica delle imprese di agosto è calato a 99 da 100 precedente.
Su base settoriale si registra il crollo nella manifattura, da 101 a 96 punti, un minimo da gennaio 2021, e nei servizi (da 102 a 100, in linea con la media di lungo periodo); flette in maniera marginale, a 105, il morale nel commercio, mentre sale di un punto, a 106, la fiducia nelle costruzioni.
Crolla a 101 da 106 di luglio l’indice relativo all’occupazione, toccando un minimo da oltre due anni.
STATI UNITI
– Gli ordini di beni durevoli a luglio sono crollati di -5,2% m/m, dopo quattro rialzi consecutivi e il +4,4% di giugno, frenati dal calo dell’aereonautica civile (-43,6% m/m dopo il forte incremento del mese precedente dettato da un ordine ricevuto da Boeing da parte di Air India) e militare (-10,9% m/m).
Al netto dei trasporti, le commesse sono in rialzo di 0,5% m/m mentre continuano a rallentare gli ordini di beni capitali al netto di difesa e aerei, registrando una lieve crescita dello 0,1% m/m.
– La scorsa settimana le nuove richieste di sussidio sono a calate a 230 mila da 240 mila mentre i sussidi esistenti, aggiornati alla settimana precedente, sono scesi a 1,702 milioni da 1,711.
Nonostante il modesto aumento di inizio agosto le richieste restano inferiori ai picchi del 1° semestre e non mostrano segnali di deterioramento del mercato del lavoro.
COMMENTI:
STATI UNITI – Oggi tutti gli occhi saranno puntati sul discorso programmatico del presidente della Fed Powell al simposio annuale di Jackson Hole.
Dalla Fed, Harker (Fed di Philadelphia, membro votante del FOMC) ha sostenuto che la banca centrale statunitense “abbia già fatto abbastanza” con i precedenti rialzi dei tassi e sia il momento di fermarsi per la parte restante dell’anno per valutare l’impatto della restrizione sull’economia.
Anche Collins (Fed di Boston, membro votante del FOMC) ha dichiarato in un’intervista a Yahoo! Finance che la Fed potrebbe non aver più bisogno di alzare i tassi di riferimento, pur non escludendo completamente la possibilità di un futuro ulteriore rialzo dettato dai dati in uscita nei prossimi mesi.
PREVISIONI:
STATI UNITI – In calendario vi è la stima finale della fiducia dei consumatori dell’Università del Michigan che dovrebbe confermare il lieve calo del morale a 71,2 dopo l’ampio balzo a 71,6 registrato nel mese precedente.