Germania: cala meno del previsto l’inflazione
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a cura di Aniello Dell’Anno
ABSTRACT
In marzo l’inflazione armonizzata è scesa al 7,8% a/a dal 9,3% precedente, a dispetto di una correzione più marcata (7,5%) attesa dal consenso.
Su base nazionale l’inflazione è invece calata al 7,4% a/a dal 8,7% di febbraio.
Lo spaccato parziale dell’indice dei prezzi al consumo su base nazionale pubblicato da Destatis indica che il rallentamento è esclusivamente dovuto alla componente energia (a 3,5% a/a da 19,1% precedente), calata sia per mezzo di effetti base che dell’impatto delle misure anti-rincaro; di contro, crescono ancora alimentari (22,3% da 21,8% precedente) e servizi (a 4,8% da 4,7% precedente). Risulta stabile al 2% a/a l’inflazione degli affitti.
La variazione congiunturale è stata di +1,1% m/m sulla misura armonizzata e di +0,8% su quella nazionale, più alta delle attese.
La stima flash dai Länder mostra come la spinta ribassista legata ad alcune componenti dell’energia (il gasolio da riscaldamento, ad esempio, è sceso di -2,9% m/m in Baviera) sia stata spiazzata dalla crescita di pacchetti vacanza, alimentari e abbigliamento (rispettivamente +9,2% m/m, +1,5% m/m e +4,9% m/m nel land di Brandeburgo).
Il calo dell’inflazione è atteso proseguire nei prossimi mesi, sull’onda degli effetti base legati al confronto con l’anno passato sulla componente energia, nonché dell’impatto delle misure calmieranti introdotte dal governo, ma restano rischi al rialzo sulla componente di fondo, legati anche all’accelerazione della dinamica salariale.
In conclusione, confermiamo la nostra stima di un calo al 7,5% dall’8,5% di febbraio per l’inflazione armonizzata relativa al complesso dell’area euro che verrà pubblicata domani.
In ogni caso, crediamo non cambierà l’opinione prevalente nel Consiglio direttivo della BCE, che vede un ulteriore inasprimento della politica monetaria nei prossimi mesi.
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