14 Febbraio
In Focus & Approfondimenti, Focus Economia (a cura di Intesa SanPaolo)
USA – Inflazione core: a gennaio non c’è ancora una svolta per i servizi ex-abitazione
LEGGI il documento completo
a cura di Giovanna Mossetti
ABSTRACT
Il CPI a gennaio è aumentato di 0,5% m/m (6,4% a/a, dal picco di 9,1% a/a a giugno), dopo 0,1% m/m del mese precedente.
Energia e alimentari hanno contribuito positivamente alla dinamica dei prezzi.
L’energia (2% m/m, 8,7% a/a) è stata spinta principalmente dalla benzina (2,4% m/m, 1,5% a/a), ma è stata sostenuta anche dalle altre componenti.
Per gli alimentari, l’aumento complessivo è di 0,5% m/m (10,1% a/a), con prezzi sempre in rialzo sia per gli alimentari consumati a casa (0,4% m/m, 11,3% a/a) sia per quelli forniti dalla ristorazione (0,6% m/m, 8,2% a/a).
Le variazioni positive sono diffuse all’abitazione, che rappresenta circa metà della variazione totale, a gran parte dei servizi (assicurazione auto, ricreazione), oltre che a diverse categorie di beni, fra cui l’abbigliamento.
Fra i capitoli con prezzi in calo, ci sono auto usate, sanità e tariffe aeree.
L’indice core ha registrato una variazione di 0,4% m/m (5,6% a/a), come a dicembre (rivisto verso l’alto con i nuovi fattori di destagionalizzazione, da una prima stima di 0,3% m/m), confermando una stabilizzazione del trend dei rialzi compreso fra 0,3% e 0,4% m/m dall’autunno, da variazioni medie intorno a 0,6% m/m in estate.
La variazione tendenziale, a 5,6% a/a, è sui minimi da dicembre 2021.
Alcune voci sono in calo, sia per i servizi, sia per i beni. Il focus per lo scenario dei prezzi resta concentrato sui servizi core.
I beni core hanno prezzi in aumento di 0,1% m/m (1,4% a/a), dopo tre mesi di contrazioni consecutive, e segnalano che la corsa verso il basso del comparto sta rallentando.
I servizi ex-energia sono in aumento di 0,5% m/m (7,2% a/a), dopo 0,6% m/m di novembre e 0,5% m/m di ottobre, mantenendosi su un trend verso il basso rispetto alla parte centrale del 2022.
I servizi abitativi danno il contributo principale (circa metà) all’inflazione core, con una variazione complessiva di 0,7% m/m (7,9% a/a), da 0,8% m/m di dicembre, spinta da affitti (0,7% m/m), affitti figurativi (0,7% m/m) e dalla residenza diversa dall’abitazione (1,2% m/m), sempre volatile.
L’abitazione di residenza potrebbe rallentare in misura più consistente nei prossimi mesi, sulla scia degli effetti del calo dei prezzi delle case e dei nuovi contratti di affitto.
La dinamica mensile core nei prossimi trimestri mesi potrà rallentare ulteriormente per via della svolta attesa nel comparto “pesante” dell’abitazione.
Il sentiero dei servizi ex-abitazione, legato all’andamento dei salari e dell’eccesso di domanda di lavoro, è tuttavia ancora incerto e verrà citato dalla Fed per mantenere una retorica hawkish.
I dati del CPI di gennaio mantengono incerto lo scenario dei tassi, ma danno supporto alla visione relativamente hawkish del Comitato, che richiede maggiori conferme per giudicare sufficientemente consolidato il sentiero verso il basso dell’inflazione.
Molti partecipanti al FOMC hanno sottolineato che la politica monetaria è in una fase di quasi assoluta dipendenza dai dati.
LEGGI il documento completo