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USA – Boom di occupati a gennaio, salari in rallentamento

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a cura di Giovanna Mossetti


ABSTRACT

Gli occupati non agricoli a gennaio sono balzati di 517 mila, spinti dai servizi privati, con aumenti diffusi a tutti i settori, interrompendo il trend verso il basso dei mesi precedenti.
Il tasso di disoccupazione è sceso ancora, a 3,4% con il tasso di partecipazione stabile, correggendo per la revisione della popolazione.
I salari orari sono in rialzo di 0,3% m/m (4,4% a/a), confermando il trend di rallentamento visto nell’autunno.
I dati sono in netto contrasto con i segnali pre-recessivi delle indagini e dei dati di attività.
Il processo di disinflazione in atto per prezzi e salari per ora sta avvenendo senza costi in termini di occupazione, rendendo incerto il sentiero dei tassi.
Alla luce delle informazioni dei nonfarm payrolls, nonostante i dubbi sull’affidabilità dei dati in fase pre-recessiva e la difficoltà a riconciliare mercato del lavoro con i trend di attività e di inflazione, le previsioni per la politica monetaria hanno ovviamente rischi verso l’alto.
La prossima settimana, con l’agenda dei dati praticamente vuota, inizierà un fitto flusso di discorsi, che include anche un intervento di Powell.
Attendiamo i prossimi dati di inflazione e l’aggiornamento della comunicazione della Fed per rivedere il sentiero dei tassi.
Riteniamo difficile che una netta e persistente accelerazione degli occupati possa essere compatibile con i trend osservati per le variabili nominali.
Lo scenario, con informazioni così divergenti fra attività, occupazione e prezzi, è soggetto a un’incertezza straordinaria.

 


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