6 Dicembre 2022 – nota economica giornaliera
GERMANIA – Questa mattina i dati sugli ordinativi industriali a ottobre hanno mostrato un parziale recupero a +0,8% m/m dopo il -2,9% m/m di settembre (rivisto da -4% m/m).
Il rimbalzo nel mese è dovuto alle commesse dall’estero (2,5% m/m) e ai beni capitali (3,2% m/m); di contro, scendono gli ordini domestici (-1,9% m/m) ed i beni di consumo (-6,3% m/m).
La variazione mensile è influenzata da ordini su larga scala, al netto dei quali si registra una diminuzione di -1,2% m/m.
Inoltre, gli ordinativi su base annua restano in territorio negativo per l’ottavo mese consecutivo (a -3,2% da -9,8% precedente).
Il fatturato è calato marginalmente di -0,2% m/m.
AREA EURO
– Ieri le vendite al dettaglio sono calate di -1,8% m/m (-2,7% a/a) ad ottobre, dopo che il dato di settembre è stato rivisto al rialzo di due decimi a 0,8% m/m.
La flessione è diffusa a tutte le componenti di spesa ad eccezione dei carburanti, che aumentano però solo marginalmente, e conferma come l’elevata inflazione stia acquisendo via via più importanza nel frenare i consumi delle famiglie; tale trend dovrebbe proseguire nei prossimi mesi.
– Le stime finali dei PMI servizi di novembre hanno registrato revisioni al ribasso in Germania (46,1 da 46,4), Francia (49,3 da 49,4) e nell’Eurozona (48,5 da 48,6).
In Italia l’indicatore è salito più del previsto a 49,5 da 46,4 di ottobre: sia il PMI manifatturiero che quello relativo ai servizi sono migliorati rispetto al mese precedente ma restano entrambi in territorio recessivo.
Il PMI composito si è attestato a 48,9 da 45,8, al di sotto della soglia d’invarianza per il quinto mese di fila.
STATI UNITI – Ieri, l’ISM dei servizi di novembre ha sorpreso con un rimbalzo a 56,5 da 54,4 di ottobre, contro attese per un proseguimento del trend in calo.
L’indagine è omogeneamente positiva, con ordini a 56, occupazione a 51,5 e attività a 64.
L’indice dei prezzi corregge a 70, ma resta su livelli elevati.
Le imprese riportano ancora scorte insufficienti e tempi di consegna lenti, con valutazioni positive della domanda.
Sul mercato del lavoro si rileva una riduzione delle posizioni aperte e una minore difficoltà a reclutare manodopera.
La relazione storica fra l’indice ISM dei servizi e PIL indica che al livello di novembre, 56,5, corrisponde una variazione del PIL di 2,3%, segnalando che il settore dei servizi continuerà a sostenere la crescita nel 4° trimestre.
COMMENTI:
BCE – Lane, del comitato esecutivo BCE, prevede che l’inflazione scenda al 6-7% in media annua nel 2023, ma ha ammesso che l’inflazione core potrebbe salire.
Riguardo alla seconda parte dell’orizzonte previsivo, nell’intervista a Milano Finanza ha dichiarato che “dovrebbe avvicinarsi ulteriormente all’obiettivo”, ma “pensiamo che ci sarà un secondo giro di inflazione” che ne sosterrà la dinamica nel 2023-24.
Riguardo al prossimo rialzo dei tassi, Lane non ha espresso un’opinione netta, limitandosi ad affermare che “dobbiamo considerare il punto di partenza”, e che esso “è molto più alto che nelle riunioni precedenti”.
Riguardo al seguito, politiche fiscali più espansive implicheranno tassi di interesse più elevati; inoltre, “non è soddisfacente dire che l’inflazione tornerà al 2% fra molti anni”: la discesa dovrà essere assicurata in “un orizzonte di tempo ragionevole”.
In merito al QT, Lane ha ribadito il messaggio che sarà un “background programme” a rinforzo dei rialzi dei tassi, attuato in modo prevedibile e ordinato.
Più esplicito nelle proprie opinioni sui tassi è stato Makhlouf, governatore della banca centrale di Irlanda: a dicembre si attende un aumento dei tassi di 50pb, ma in seguito “vede scenari in cui il rialzo va oltre il 3%” e la BCE dovrà essere pronta a mantenere i tassi in territorio restrittivo per qualche tempo.
Secondo Makhlouf, il QT sarà implementato verso la fine del primo trimestre, ma in modo molto cauto.
PREVISIONI:
STATI UNITI – Oggi è in uscita la bilancia commerciale di settembre, che dovrebbe registrare un deficit in ampliamento a -78,5 mld da -73,3 mld di agosto, con un calo delle esportazioni di -1,5% m/m concentrato nel comparto delle materie prime, a fronte di un aumento delle importazioni di 0,8% m/m, spinto da beni di consumo e auto.
Per il 4° trimestre, la stima GDP nowcasting del contributo del canale estero è pari a 0,2pp, in netto calo rispetto a +2,8pp del 3° trimestre.