14 Ottobre 2022 – nota economica giornaliera
STATI UNITI – Ieri, il CPI di settembre ha sorpreso verso l’alto, con un aumento di 0,4% m/m (8,2% a/a) per l’indice headline e di 0,6% m/m (6,6% a/a) per l’indice core.
Energia e alimentari hanno confermato i trend contrastanti in atto da giugno, con la prima in calo e i secondi in rapida crescita.
Le variazioni di ampia entità sono diffuse alla maggior parte delle voci, con contributi particolarmente solidi da abitazione, sanità e alimentari, ma cominciano a comparire correzioni nel comparto dei beni core.
La crescita dei prezzi è spinta ancora dai servizi, e in particolare da abitazione e sanità, in rialzo di 0,8% m/m e 1% m/m, rispettivamente.
Gli affitti hanno un’inerzia significativa, ma i rialzi dei tassi sui mutui e la svolta verso il basso del rito di crescita dei prezzi delle case segnala che nel corso del 2023 la componente abitazione dovrebbe invertire il suo trend, contribuendo a ridimensionare l’inflazione complessiva.
L’inflazione mediana e la media troncata sono in rialzo sempre sostenuto, pari a 0,7% m/m e 0,6% m/m, rispettivamente.
L’Underlying Inflation Gauge della NY Fed, a 6% a/a, conferma la stabilizzazione delle pressioni e sembra aver superato, se pure di poco, il picco dei mesi estivi.
I dati danno supporto a un altro rialzo dei tassi di 75 pb alla riunione del FOMC di novembre e mettono rischi verso l’alto per l’intervento di 50 pb atteso a dicembre.
– Le nuove richieste di sussidi di disoccupazione al 9 ottobre hanno segnato il secondo aumento consecutivo.
COMMENTI:
ITALIA – Nell’aggiornamento delle proiezioni macroeconomiche, la Banca d’Italia ha rivisto verso il basso di un punto percentuale la stima di crescita dell’economia italiana nel 2023, a 0,3% (dal 3,3% atteso per quest’anno, rivisto al rialzo di un decimo); anche la stima per il 2024 è tagliata, a 1,4% da un precedente 1,7%.
L’aggiornamento include una ampia revisione al rialzo del profilo atteso per l’inflazione, da 7,8% a 8,5% nel 2022, da 4% a 6,5% nel 2023 e da 2% a 2,3% nel 2024.
L’ipotesi è che i flussi di gas dalla Russia rimangano sui livelli osservati negli ultimi mesi, e che i prezzi delle materie prime siano coerenti con quelli desumibili dai recenti contratti futures.
In uno scenario avverso, in cui si ipotizza un’interruzione completa dei flussi di gas russo verso l’Europa e prezzi delle materie prime significativamente più elevati, il PIL si contrarrebbe di oltre -1,5% nel 2023 e tornerebbe a crescere moderatamente solo nel 2024, e l’inflazione continuerebbe a salire anche l’anno prossimo, superando il 9%, prima di moderare in misura decisa nel 2024.
ITALIA – Ieri si è svolta la prima riunione delle nuove camere, che al Senato si è conclusa con l’elezione a Presidente di Ignazio La Russa (Fratelli d’Italia); il voto però ha mostrato le prime divisioni interne alla maggioranza, visto che l’elezione è avvenuta senza la quasi totalità dei voti di Forza Italia, e grazie ad almeno 17 voti provenienti da senatori non appartenenti alla coalizione di centro-destra.
Oggi, alla Camera, il favorito per l’elezione a Presidente è Lorenzo Fontana (Lega), nome sul quale sarebbe stato trovato un accordo dell’ultim’ora tra le forze di maggioranza.
BCE – Secondo Reuters, lo staff della BCE avrebbe valutato che un livello del tasso sui depositi a 2,25% sarebbe sufficiente a riportare l’inflazione verso l’obiettivo, e che sarebbe sufficiente anche un rialzo inferiore se si operasse anche una riduzione del bilancio.
L’agenzia aggiunge che diversi membri del consiglio non sono convinti dell’analisi, e che perciò la stima non sarà utilizzata nella comunicazione ufficiale.
In effetti, diversi governatori nazionali (l’ultimo in ordine di tempo è stato ieri Kazaks) stanno propugnando scenari molto più aggressivi di rialzo.
Sempre Reuters afferma che altre fonti anonime hanno prospettato un annuncio sulla riduzione graduale dei reinvestimenti a dicembre o a febbraio 2023, con inizio effettivo nel secondo trimestre 2023; già alla riunione del 27 ottobre potrebbe esserci qualche modifica alla forward guidance sui reinvestimenti.
PREVISIONI:
AREA EURO – Stamane, sono attese le stime finali sull’inflazione di settembre in Francia e Spagna.
In calendario anche i dati di saldo commerciale di agosto per il complesso dell’Eurozona.
STATI UNITI
– Oggi sono in uscita le vendite al dettaglio di settembre, previste in modesto rialzo in termini nominali (0,2% m/m) spinte dagli aumenti diffusi dei prezzi, e in calo in termini reali.
– La fiducia dei consumatori rilevata dall’Univ. of Michigan a ottobre (prel.) dovrebbe aumentare modestamente a 59,5, con indicazioni di stabilità per le aspettative di inflazione.