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Germania – Inflazione: autunno da allarme rosso

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a cura di Aniello Dell’Anno


ABSTRACT

Ad agosto l’inflazione armonizzata è salita all’8,8% a/a dall’8,5% precedente, portandosi sui massimi dall’inizio delle rilevazioni, ovvero dal 1998.
Su base nazionale l’inflazione è invece balzata al 7,9% a/a dal 7,5% di luglio, ritornando sui massimi dalla riunificazione.
Sul mese i prezzi sono cresciuti di 0,4% sull’indice armonizzato e di 0,3% su quello nazionale.
Lo spaccato parziale dell’indice dei prezzi al consumo su base nazionale pubblicato da Destatis suggerisce come siano ancora le componenti energia (35,6% a/a) ed alimentari (a 16,6% da 14,8% precedente) a trainare l’inflazione ma con un’accelerazione della crescita dei listini diffusa però anche ai servizi (2,2% a/a da 2%).
Si conferma invece stabile all’1,8% a/a l’inflazione degli affitti.
Ci aspettiamo nuovi significativi rialzi dell’inflazione nei prossimi mesi, sulla scia del ritiro di alcune delle misure calmieranti, tra cui il ribasso dell’abbonamento per il trasporto pubblico a 9€ al mese, annunciato da membri del Governo.
In aggiunta, la dinamica salariale dovrebbe accelerare ulteriormente nell’ultimo trimestre dell’anno anche se dovrebbe restare decisamente meno vivace di quella dei prezzi, attesa oltre il 9%.
In media annua, l’inflazione tedesca dovrebbe superare l’8% sull’indice armonizzato, in un contesto di ampia incertezza.
L’indice core dovrebbe crescere intorno al 5% quest’anno e rimanere sopra il 4% anche nel 2023.
I rischi sul nostro scenario rimangono verso l’alto.
Alla luce del dato tedesco rivediamo al rialzo di un decimo, al 9%, le nostre previsioni per l’inflazione armonizzata relativa al complesso dell’area euro che verrà pubblicata domani.

 


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