Weekly Economic Monitor
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17 Giugno 2022
Il punto
La BCE ha sbloccato la flessibilità dei reinvestimenti PEPP per contenere la divergenza delle condizioni finanziarie tra i paesi dell’area euro.
Inoltre, ha prospettato l’implementazione di una soluzione strutturale: probabilmente un meccanismo tipo SMP, con accesso subordinato al soddisfacimento di condizioni minime e sterilizzazione degli effetti di liquidità.
Tale sviluppo dovrebbe facilitare la normalizzazione dei tassi ufficiali nei prossimi mesi.
Il FOMC viene a patti con la realtà: rialzi dei tassi a oltranza per domare l’inflazione.
La riunione di giugno ha segnato una nuova svolta della politica monetaria, con un aumento di 75pb e il segnale che gli interventi resteranno ampi fino a quando non ci sarà “evidenza inoppugnabile” di rallentamento della dinamica mensile dei prezzi.
La Fed riconosce la necessità di una politica monetaria restrittiva per riportare l’inflazione verso il 2%, e prevede rallentamento della crescita e rialzo della disoccupazione.
Dato che l’inflazione è influenzata anche da fattori al di fuori del controllo della banca centrale, un overshooting sui tassi e una recessione a partire dal 2° semestre 2023 sono eventi con probabilità rilevante, vicina al 40%, a nostro avviso.
I market mover della settimana
In area euro la tornata di indagini di fiducia di giugno dovrebbe riportare un contenuto miglioramento del morale delle imprese in Germania e Francia; indicazioni miste potrebbero venire dalle indagini Istat in Italia.
I PMI, pur restando su livelli espansivi, dovrebbero confermare la divergenza in atto tra manifattura e servizi.
Anche il morale dei consumatori europei è visto salire leggermente pur restando ben al di sotto della media di lungo periodo.
In calendario, infine, le stime finali del PIL in Spagna e nei Paesi Bassi e il dato di aprile sulla produzione nelle costruzioni in area euro.
In settimana ci sono pochi dati di rilievo in uscita negli Stati Uniti.
Gli indici PMI Markit flash per settore e manifatturiero di giugno dovrebbero confermare il proseguimento dell’espansione pur segnalando rallentamento del ritmo di crescita.
La fiducia dei consumatori a giugno dovrebbe stabilizzarsi dopo il crollo visto con la lettura preliminare dell’indice, confermando i timori per l’aumento dell’inflazione e la correzione dei mercati.
Le vendite di case nuove ed esistenti a maggio dovrebbero proseguire sul trend in calo visto da inizio anno, con variazioni meno ampie rispetto a quelle dei mesi recenti.
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