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Stati Uniti – CPI di maggio: boom!

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a cura di Giovanna Mossetti


ABSTRACT

Il CPI a maggio è aumentato di 1% m/m (consenso: 0,7% m/m), e ha toccato il massimo da fine 1981 su base tendenziale, con l’inflazione a 8,6% a/a, spinta da aumenti ampi e diffusi di tutte le componenti.
Energia e alimentari hanno registrato una nuova netta accelerazione, con aumenti di 3,9% (34,6% a/a) e di 1,2% m/m (10,1% a/a).
Fra le voci della componente energia, spicca la benzina, in rialzo di 4,1% m/m; per gli alimentari risultano in forte crescita sia gli alimentari consumati a casa (1,4% m/m, 11,9% a/a) sia quelli consumati fuori casa (0,7% m/m, 7,4% a/a).
Anche l’indice core ha sorpreso verso l’alto, con una variazione di 0,6% m/m (6,4% a/a), come ad aprile, contro aspettative di consenso per 0,5% m/m, con aumenti particolarmente marcati per l’abitazione, le tariffe aeree, e le auto sia nuove sia usate.
Il mese di maggio è una doccia fredda per la Fed, che attendeva possibili segni di stabilizzazione e un eventuale rallentamento della dinamica mensile dei prezzi nel corso dell’estate.
La nostra previsione per ora è che la dinamica mensile core resti, nella migliore delle ipotesi, in media fra 0,4% e 0,5% m/m nel prossimo paio di trimestri.
A nostro avviso, la sequenza di rialzi di 50 pb probabilmente dovrà estendersi oltre giugno e luglio: la conferenza stampa di Powell dovrà mantenere toni hawkish per segnalare l’impegno a riportare l’inflazione sotto controllo.

 


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