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9 Giugno 2022 – nota economica giornaliera

ITALIA – Le vendite al dettaglio ad aprile sono rimaste stagnanti in valore e sono calate per il secondo mese, di -0,4% m/m, in volume (cioè al netto dell’effetto del rialzo dei prezzi).

AREA EURO – Non sono presenti dati macroeconomici in calendario per oggi, dopo che ieri la crescita del PIL nel 1° trimestre è stata rivista al rialzo di tre decimi a 0,6% t/t (5,4% a/a).
La revisione è però imputabile al volatile dato irlandese (10,8% t/t), al netto del quale la stima sarebbe confermata allo 0,3%.
Lo spaccato delle componenti non è particolarmente incoraggiante, in quanto mostra il secondo calo consecutivo per i consumi a fronte di una sostanziale stagnazione per gli investimenti. La crescita registrata nel trimestre è dovuta quindi interamente alle scorte (+0,6%).
La revisione al rialzo del dato relativo a inizio anno ha implicazioni sulla crescita media annua attesa per il 2022: la nostra previsione, ceteris paribus, sale al 3% da un precedente 2,7%.
È comunque possibile un rallentamento della crescita nel trimestre corrente

CINA – La dinamica del commercio estero in maggio è stata in netto miglioramento, in parte sostenuta dall’aumento dei prezzi e in parte favorita dalla normalizzazione dei problemi logistici in seguito all’allentamento delle misure di contenimento del Covid-19, soprattutto nella seconda metà del mese.
Le esportazioni sono salite del 16,9% a/a in maggio da 3,9% a/a in aprile, accelerando ben oltre le attese di consenso (Bloomberg: 8%).
L’accelerazione delle importazioni, salite del 4,1% a/a in maggio dopo una variazione nulla in aprile, è stata anch’essa superiore al consenso (Bloomberg: 2,8%), ma più moderata.
I dati per paese e prodotto non sono ancora disponibili.
Il miglioramento appare difficilmente riconciliabile con la debolezza degli ordini, in particolare esteri, segnalata dalle relative componenti degli indici PMI anche a maggio, e si prospetta come temporaneo.

 

COMMENTI:

BCE – Ci attendiamo che la BCE annunci la sospensione degli acquisti netti APP dopo il 1° luglio, e che comunichi di essere pronta a una fase di rialzo dei tassi ufficiali per il soddisfacimento di tutte le condizioni indicate nella sua forward guidance.
Quest’ultima cesserà di esistere.
I tassi ufficiali resteranno invariati, per il momento, ma sarà chiaro che saranno aumentati il 21 luglio.
Probabilmente la BCE eviterà di impegnarsi sulla dimensione del prossimo rialzo, sottolineando la necessità di reagire all’evoluzione dei dati: la dimensione standard dei rialzi è di 25 punti base; tuttavia, non può essere esclusa la possibilità che nel consiglio si formi una maggioranza a favore dell’immediato abbandono dei tassi negativi, con un rialzo secco di 50 p.b. il 21 luglio.
Per quanto riguarda le proiezioni macroeconomiche dello staff, bisogna attendersi una drastica revisione al rialzo delle stime di inflazione 2022-23 e al ribasso di quelle di crescita del PIL 2022.
Non ci aspettiamo annunci riguardo ad eventuali misure contro la frammentazione finanziaria: sarà reiterata la promessa a intervenire, se necessario, ma senza sbilanciarsi né sulle condizioni specifiche, né sugli strumenti (a parte la già nota “flessibilità” dei reinvestimenti PEPP).
Con l’abbandono dei tassi negativi ormai alle porte, è anche improbabile che il consiglio modifichi il regime di remunerazione delle riserve in eccesso.

 

MERCATI VALUTARI:

USDIl dollaro si è leggermente rafforzato ieri a livello intra-day sulla modesta salita dei rendimenti che però si stanno riavvicinando ai massimi del mese scorso all’approssimarsi del FOMC di mercoledì prossimo.
Il biglietto verde si mantiene comunque stabile sui livelli di due giorni fa, in attesa di spunti dal dato di inflazione di venerdì.
Oggi intanto risentirà di riflesso della reazione dell’euro all’esito della riunione BCE.

EURL’euro si è leggermente rafforzato risalendo da 1,06 a 1,07 EUR/USD in attesa della riunione BCE di oggi.
La BCE confermerà l’avvio del ciclo di rialzi dei tassi a luglio e pubblicherà le nuove previsioni macro, che vedranno una revisione verso l’alto dell’inflazione ma verso il basso della crescita.
Il focus sarà sull’entità dei rialzi dei tassi.
Segnali a favore di un rialzo di 50 pb già a luglio dovrebbero rafforzare l’euro (con possibilità di affacciarsi in area 1,08 EUR/USD) perché il mercato attribuisce una probabilità intorno al 30% ad una mossa simile già a luglio, contro una probabilità piena a settembre.
Se invece la BCE manterrà un atteggiamento più prudente su questo punto l’euro potrebbe limitarsi a consolidare come reazione immediata.
L’avvicinarsi del primo rialzo dei tassi rimane comunque favorevole alla moneta unica, anche se nel complesso i rischi sono che l’entità del vantaggio che l’euro ne può trarre vengano limitati dall’imminente accelerazione del sentiero di restrizione Fed – per quanto scontato dal mercato.
In questi giorni si potrebbe tuttavia osservare volatilità, in funzione dell’importante dato di inflazione USA di domani.

GBPLa sterlina si è leggermente indebolita a livello intraday restando però in range in area 1,25 GBP/USD contro dollaro e tra 0,84 e 0,85 EUR/GBP contro euro.
L’incertezza sulla dimensione del sentiero di policy della BoE a fronte dell’imminente accelerazione invece da parte della BCE e della conferma di un’azione incisiva da parte della Fed frenano la valuta britannica, in attesa di spunti maggiori dalla riunione BoE di giovedì prossimo.
Oggi intanto la sterlina risentirà di riflesso della reazione dell’euro all’esito della riunione BCE.

JPYLo yen invece si è deprezzato ancora ieri aggiornando i minimi sia contro dollaro da 132 a 134 USD/JPY (a un soffio dai minimi del 2002 a 135 USD/JPY) – complici la parziale risalita dei rendimenti a lunga USA, la conferma della strategia di policy divergente della BoJ, il ridimensionamento della risk aversion e la tendenza al rialzo delle quotazioni petrolifere – sia contro euro da 141 a 144 EUR/JPY.
Spazio per ulteriore indebolimento nel breve.

 

PREVISIONI:

STATI UNITI – Oggi gli unici dati in uscita sono le richieste di sussidi di disoccupazione di inizio giugno, attese dal consenso in modesto rialzo a 210 mila, ma sempre su livelli storicamente bassi.