8 Giugno 2022 – nota economica giornaliera
GERMANIA – Questa mattina la produzione industriale ha visto un parziale recupero di +0,7% m/m ad aprile, dopo l’ampia correzione di -3,7% (rivisto al rialzo da -3,9%) registrata a marzo.
Rispetto ad un anno fa l’output risulta più basso del 2,2%.
Il manifatturiero ha visto una lieve crescita di +0,3% m/m, spiegata soprattutto dall’aumento dei beni di investimento (+0,9% m/m) e intermedi (+0,4% m/m).
Sale il settore energia (+16,1% m/m dopo essere crollato di oltre il -11% m/m in marzo), dove la forte crescita è imputabile alle ampie fluttuazioni della componente eolica.
Le costruzioni registrano un calo di 2,1% m/m..
STATI UNITI – Ieri, la bilancia commerciale di aprile ha mostrato una chiusura del deficit a -87,1 mld di dollari, da –107,7 mld di marzo, con esportazioni in aumento di 3,5% m/m (spinte da beni agricoli, aerei e gas naturale) e importazioni in calo di -3,4% m/m (una correzione dopo il forte aumento del mese precedente, probabilmente associato a un aumento delle scorte).
La riduzione del disavanzo conferma le informazioni della lettura preliminare della bilancia dei beni, rafforzate dal miglioramento di 1,5 mld dell’avanzo dei servizi.
Il canale estero potrebbe contribuire per circa 2 pp alla crescita del 2° trimestre.
GIAPPONE – La seconda stima del PIL del 1° trimestre ha registrato una revisione verso l’alto a -0,1% t/t, da -0,2% t/t della lettura preliminare, sulla scia di un maggiore contributo delle scorte.
La previsione per il 2° trimestre è di ripresa della crescita grazie al rimbalzo atteso dei consumi collegato alla riapertura delle attività dopo la fine dell’ondata pandemica di inizio anno.
COMMENTI:
STATI UNITI – Yellen, in un’audizione in Congresso, ha detto che l’inflazione resterà elevata, ammettendo di avere sbagliato a definire “transitorie” le pressioni sui prezzi emerse l’anno scorso.
Secondo Yellen, il Tesoro rivedrà verso l’alto la previsione per la variazione annua dei prezzi di 4,7% formulata a marzo.
BANCA MONDIALE – La World Bank ha pubblicato il rapporto Global Economic Prospects, in cui sottolinea un rischio di stagflazione globale, particolarmente elevato per i Paesi a medio e basso reddito.
La crescita mondiale attesa per il 2022 è rivista a 2,9% dalla stima di gennaio di 4,1%, dopo 5,7% del 2021.
Il rapporto evidenzia alcuni tratti della situazione attuale simili a quelli degli anni ’70, sottolineando però che le Banche centrali oggi hanno un chiaro mandato sul controllo dell’inflazione, che limita i rischi di deriva sui prezzi.
MERCATI VALUTARI:
USD – Il dollaro è salito ulteriormente ieri, ma poi ha chiuso al ribasso, seguendo la dinamica dei rendimenti, dove le spinte rialziste riflettono l’imminente accelerazione del sentiero di aggiustamento della Fed al FOMC di mercoledì prossimo, mentre i cedimenti segnalano che l’upside inizia a farsi decrescente perché il mercato sconta già un’azione poderosa da parte della Fed e il conseguente rallentamento USA.
Sono movimenti di assestamento in attesa del dato di inflazione di venerdì (che potrebbe rivelare che per ora il picco è alle spalle) e del FOMC fra una settimana.
Oggi il dollaro apre di nuovo in leggero rialzo.
EUR – L’euro è sceso ancora, da 1,07 a 1,06 EUR/USD, riflettendo perlopiù la dinamica del dollaro.
In questo caso il mercato attende l’esito della riunione BCE di domani: l’avvicinarsi del primo rialzo dei tassi a luglio ed eventuali segnali a favore di un rialzo dei tassi di 50 pb a luglio o settembre dovrebbero favorire la moneta unica (resistenze da monitorare in area 1,08 EUR/USD).
GBP – La sterlina è scesa ieri contro dollaro da 1,25 a 1,24 GBP/USD, ma poi ha più che recuperato chiudendo al rialzo, perlopiù di riflesso alla dinamica del biglietto verde, rivelando però maggior resilienza dell’euro, rispetto al quale si è rafforzata da 0,85 a 0,84 EUR/GBP.
Oggi apre in leggero calo contro dollaro, ma in entrambi i casi resta comunque in range, riflettendo in questi giorni i driver di dollaro e – domani – la reazione dell’euro alla riunione BCE.
Spunti direzionali dovrebbero invece arrivare la prossima settimana con la riunione BoE.
JPY – Lo yen si è indebolito ulteriormente sia contro dollaro da 131 a 133 USD/JPY – aggiornando qui i minimi, penalizzato dalla salita dei rendimenti a lunga USA e dal ridursi della risk aversion – sia contro euro da 140 a 142 USD/JPY.
L’ulteriore downside contro dollaro dovrebbe essere limitato, riflettendo l’upside dei rendimenti a lunga USA, mentre dovrebbe farsi più ampio contro euro, sull’allargamento dei differenziali di rendimento al procedere della normalizzazione BCE.
PREVISIONI:
ITALIA – In calendario per oggi il dato sulle vendite al dettaglio di aprile, che potrebbero essere calate, in termini reali, di circa -1% m/m.
AREA EURO – La terza stima del PIL dovrebbe confermare una crescita di 0,3% t/t nel 1° trimestre.
Lo spaccato delle componenti di domanda dovrebbe registrare una contrazione dei consumi privati per il secondo trimestre consecutivo, a fronte di un progresso per gli investimenti.
Le scorte potrebbero aver fornito un contributo positivo mentre le esportazioni nette dovrebbero aver agito da freno.
È possibile che anche nel trimestre corrente l’Eurozona possa registrare una crescita solo moderatamente positiva su base congiunturale.