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19 Maggio 2022 – nota economica giornaliera

AREA EURO – Ieri, la stima finale dell’inflazione di aprile è stata rivista al ribasso di un decimo al 7,4% a/a, stabile rispetto a marzo e ancora su livelli record.
Vediamo un trend discendente per l’inflazione a partire dall’estate ma i rischi restano verso l’alto (stimiamo una media annua intorno al 6,5% nel 2022).

STATI UNITI – Ieri, i cantieri residenziali di aprile hanno segnato un modesto calo a 1,719 mln (-0,2% m/m), mentre le licenze hanno corretto a 1,819 mln, restando comunque su livelli storicamente elevati, e in rialzo di 3,1% a/a.

GIAPPONE
 – Gli ordini di macchinari a marzo sono rimbalzati di 7,1% m/m, dopo il calo di ben -9,8% m/m registrato a febbraio, lasciando però la variazione trimestrale in territorio negativo (-3,6% t/t).
La previsione delle imprese per il 2° trimestre vede una variazione ancora ampiamente negativa in termini sia trimestrali, -8,1% t/t, sia annuali, -5,6% a/a.
– Il deficit della bilancia commerciale ad aprile si è ampliato a -839,2 mld di yen, segnalando che il canale estero rimane un freno alla crescita.

 

COMMENTI:

UNIONE EUROPEA – La Commissione Europea ha pubblicato il piano di azione RePowerEU: una serie di raccomandazioni e atti che mira a rendere l’UE indipendente dai combustibili fossili russi entro il 2030 mediante una serie di misure che vanno dal risparmio energetico a una più rapida transizione alle rinnovabili, passando per una fase intermedia di diversificazione delle fonti di approvvigionamento. L’attuazione sarà competenza degli Stati, che inseriranno i progetti nei loro PNRR.
La maggior parte delle risorse finanziarie previste a livello comunitario consiste in riassegnazione da altri programmi (fondi di coesione e politica agricola) e nella riallocazione dei prestiti NGEU non richiesti dagli Stati.
La Commissione prevede anche di allocare 20 miliardi derivanti dalla vendita di permessi di emissione di CO2.

STATI UNITI – Dalla Fed, Harker (Philadelphia Fed) si è schierato con Powell e il resto del FOMC dichiarando di essere favorevole a rialzi di 50pb a maggio e giugno se non ci saranno “cambiamenti significativi nei dati”.
Successivamente a suo avviso sarà appropriato una sequenza di rialzi “a un ritmo misurato fino a quando non sarà chiaro che l’inflazione si sta muovendo verso l’obiettivo del Comitato”.
Harker prevede una crescita intorno a 3% quest’anno, con un mercato del lavoro sotto pressione per il resto del 2022.

 

MERCATI VALUTARI:

USDDopo tre giorni in calo, il dollaro è parzialmente risalito ieri favorito da un nuovo aumento della risk aversion in un contesto di mercato risk-off (per le prospettive di indebolimento del quadro di crescita globale).
Si tratta di una fase di assestamento verso un nuovo equilibrio dove, al successivo rientro dell’elevata incertezza che al momento ancora prevale a livello generalizzato, l’attuale forza del dollaro dovrebbe andare ridimensionandosi al di là del breve.
Oggi il biglietto verde sta già leggermente arretrando, complice anche l’interruzione della salita dei rendimenti.
Più avanti, il graduale restringersi dei differenziali di rendimento, al momento più favorevoli al dollaro, dovrebbe contribuire a far arretrare il biglietto verde.

EURSul generalizzato aumento della risk aversion l’euro ha corretto ieri, da 1,05 a 1,04 EUR/USD, nonostante i differenziali di rendimento si siano stretti, a conferma dell’ipotesi che si tratti di una fase di assestamento mentre ancora prevalgono condizioni di mercato risk-off.
Nel breve i rischi restano comunque verso il basso, ma la prospettiva dell’avvio anticipato del ciclo di rialzi dei tassi BCE dovrebbe contribuire ad arginare il downside dell’euro – sempre a meno di sviluppi marcatamente negativi sul fronte russo-ucraino.
Oggi infatti sta già provando a risalire.

GBPLa sterlina ha corretto ieri sul nuovo deterioramento del sentiment di mercato, scendendo sia contro dollaro da 1,25 a 1,23 GBP/USD sia contro euro, rispetto al quale però si è mantenuta in area 0,84 EUR/GBP.
Anche la valuta britannica è già in leggero recupero oggi e al di là del breve la prosecuzione del ciclo di rialzi dei tassi BoE dovrebbe contribuire a un graduale recupero della sterlina rispetto al dollaro, anche se limitato nell’entità per via della maggior ampiezza della restrizione Fed rispetto alla BoE.

JPYLo yen invece si è rafforzato sull’aumento della risk aversion portandosi da 129 a 127 USD/JPY contro dollaro e da 136 a 134 EUR/JPY contro euro.
Una volta che il sentiment di mercato si sia stabilizzato, il driver principale dovrebbero tornare a essere i rendimenti a lunga USA, per cui lo yen ha ancora spazio di indebolimento contro dollaro nella misura in cui tali rendimenti potranno salire ulteriormente.

 

PREVISIONI:

STATI UNITI
 – Oggi, l’indice di attività della Philadelphia Fed di maggio dovrebbe correggere modestamente a 17,1 da 17,6.
L’indagine dovrebbe confermare l’espansione del settore manifatturiero nonostante le persistenti pressioni su prezzi e salari, in gran parte poi trasferite sui prezzi di vendita.
– Le vendite di case esistenti di aprile sono previste in calo a 5,53 mln da 5,77 mln di marzo, alla luce del trend dei contratti di compravendita, in calo ininterrotto dall’autunno, e del forte rialzo dei tassi sui mutui.