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Francia – INSEE: migliora a sorpresa il morale nel manifatturiero

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a cura di Lorenzo Biagioli


ABSTRACT

L’indice INSEE di fiducia delle imprese manifatturiere ha sorpreso verso l’alto in aprile, nonostante il clima di incertezza geopolitica.
Dopo l’ampio calo registrato nel mese di marzo, il morale è tornato a salire di un punto, a 108.
Lo spaccato evidenzia il progresso degli ordinativi (da -3 a +1), in particolare dall’estero (da -1 a +3).
Balzano le scorte (da +5 a +11: si tratta di un massimo da luglio 2020), un segnale di attenuazione delle difficoltà di approvigionamento.
Sostanzialmente stabili, in territorio ampiamente espansivo, i giudizi relativi alla produzione passata e le intenzioni di produzione per i prossimi 3 mesi, a fronte di un calo delle aspettative sulla produzione generale (da -3 a -5).
Restano assai elevate, ma rientrano dai massimi, le attese sui prezzi di vendita (da 54 a 44).
A livello settoriale, sempre nel manifatturiero, si registra un recupero sia per i mezzi di trasporto – anche se permane un ampio gap rispetto agli altri settori produttivi – che per i macchinari e le altre attività manifatturiere.
Alimentari e bevande sono stati l’unico comparto ad aver riportato un calo.
L’indice composito di fiducia delle imprese ha fatto invece segnare un calo di un punto, a 106.
La flessione è dovuta al commercio al dettaglio (dove il morale è sceso da 99 a 93), a fronte di una tenuta nei servizi (stabili a 109) e di un progresso, oltre che nel manifatturiero, anche nelle costruzioni (da 114 a 116).
Nei servizi, il maggiore progresso si è registrato nei trasporti, a fronte di una crescita più modesta nell’immobiliare e nelle attività tecnico-professionali ed amministrative.
Stabili invece le opinioni nei servizi ricettivi e di ristorazione (120) e nella comunicazione (108).
A differenza che nel manifatturiero, nel terziario le attese sui prezzi fanno segnare un progresso di 4 punti, a 13, un massimo dal 1990.
Il saldo delle attese sull’occupazione, infine, riporta un moderato calo di un punto, a 112, pur restando su livelli storicamente molto elevati.
In sintesi, l’indagine INSEE di aprile evidenzia una buona tenuta dell’industria, che conferma come la Francia sia tra i Paesi meno esposti agli effetti della crisi geopolitica internazionale (soprattutto per i minori rischi di razionamento energetico in caso di interruzione delle forniture di gas dalla Russia).
I rischi sull’attività, specie nel manifatturiero, restano però per i prossimi mesi chiaramente orientati al ribasso.

 


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