Area euro: dopo il rimbalzo di febbraio la produzione industriale potrebbe tornare a calare già a marzo
LEGGI il documento completo
a cura di Andrea Volpi
ABSTRACT
In area euro a febbraio la produzione industriale è cresciuta di 0,7% m/m, in linea con le attese nostre e di consenso, dopo che il dato di gennaio è stato rivisto verso il basso a -0,7% da 0%.
In termini tendenziali l’output è in crescita del 2% da un precedente -1,5% mentre rispetto ai livelli pre-Covid l’output è superiore di 1,3%.
Lo spaccato delle componenti evidenzia come sia stato il rimbalzo dei beni di consumo durevoli (2,7% m/m da -0,8%) a trainare i progressi di febbraio ma anche la produzione di beni non durevoli è in rialzo per il secondo mese di fila (1,9% m/m da 3,1%).
Torna a crescere l’output di beni intermedi (0,9% m/m da -0,3) mentre cala ancora, seppur solo marginalmente, quello di beni strumentali (-0,1% m/m da -2,7%).
La produzione di energia corregge infine per il terzo mese (-1,1% m/m, come a gennaio).
Tra le principali economie l’industria è in crescita per il quinto mese consecutivo in Germania (0,4% m/m da 0,5%) mentre è tornata a crescere dopo la marcata flessione registrata a gennaio in Italia (4% m/m da -3,4%) registrando l’incremento più ampio tra tutti i paesi membri dell’Eurozona.
In aumento anche l’output spagnolo (0,9% m/m da 0,1%) mentre cala quello francese (-0,9% m/m da 1,9%).
Il rimbalzo di febbraio non risente ancora degli effetti del conflitto e riflette invece una serie di fattori come il (temporaneo) allentamento delle strozzature all’offerta e l’aumento delle ore lavorate una volta superato il picco dei contagi da Covid-19.
Già a partire da marzo però le tensioni internazionali dovrebbero pesare in maniera significativa sull’attività manifatturiera.
Le indagini congiunturali segnalano infatti un rallentamento della ripresa industriale così come i dati ad alta frequenza sull’utilizzo di gas nel settore in alcuni paesi sono coerenti con una contrazione dell’output.
La flessione attesa per marzo dovrebbe però lasciare un’eredità statistica sfavorevole sul 2° trimestre e riteniamo che l’impatto del conflitto non si esaurirà nel breve termine: oltre al forte rincaro dei prezzi alla produzione stiamo iniziando ad assistere a difficoltà nel reperire alcuni input di provenienza dai paesi coinvolti nel conflitto e a nuovi irrigidimenti dei colli di bottiglia all’offerta, anche per via delle misure restrittive varate in Cina.
L’industria dovrebbe quindi frenare la crescita nel trimestre primaverile e vediamo un’attività industriale sostanzialmente stagnante nel corso del 2022 dopo l’ampio rimbalzo registrato nel 2021.
LEGGI il documento completo