1 Ottobre 2021 – nota economica giornaliera
ITALIA – L’inflazione è risultata pari al 2,6% a/a (-0,1% m/m) sull’indice nazionale e al 3% a/a (1,4% m/m) sull’armonizzato.
Il rialzo tendenziale dell’inflazione si deve prevalentemente a quella dei prezzi dell’energia (+20,2%).
FRANCIA
– Le spese per consumi sono rimbalzate di +1% m/m ad agosto, dopo il -2,4% m/m di luglio.
– L’inflazione ha visto una nuova crescita, sia sull’indice nazionale, a 2,1% a/a da 1,9% di luglio, che sulla misura armonizzata, a 2,7% a/a da 2,4% precedente.
Nel mese, i prezzi al consumo hanno segnato un calo di due decimi su entrambe le misure.
Il rialzo tendenziale è spiegato dall’accelerazione dei servizi (a 1,5% a/a da 0,7%) e dell’energia (a 14,4% a/a da 12,7% di agosto).
GERMANIA
– Questa mattina le vendite al dettaglio sono tornate a crescere di +1,1% m/m (0,4% a/a) ad agosto dopo la precedente flessione di -4,5% m/m (rivista da -5,1% m/m).
– Ieri, l’inflazione è risultata pari a 4,1% a/a sia sull’indice nazionale che sull’armonizzato, toccando i massimi da oltre 20 anni.
L’inflazione tedesca è attesa restare sopra il 4% in questo 2° semestre, per poi ritornare sotto area 2% verso la fine del 2022.
AREA EURO – Sempre ieri, i dati sul mercato del lavoro di agosto hanno evidenziato una stabilizzazione del tasso di disoccupazione al 9,3% in Italia ed un calo di un decimo al 7,5% in area euro.
In Germania a settembre il tasso dei senza lavoro è rimasto invariato al 5,5%.
STATI UNITI
– Ieri, la stima finale del PIL del 2° trimestre ha registrato una crescita di 6,7% t/t ann., un decimo al di sopra della lettura preliminare.
– I sussidi di disoccupazione di fine settembre sono aumentati di nuovo, contro aspettative di riduzione, segnalando persistenza dell’eccesso di domanda sul mercato del lavoro.
GIAPPONE
– Il tasso di disoccupazione ad agosto è rimasto stabile a 2,8%, grazie anche a un calo della forza lavoro.
– L’indagine Tankan di settembre è più positiva rispetto alle aspettative di consenso, con un miglioramento dell’indice per le grandi imprese manifatturiere a 18 (da 14), e a 2 (da 1 di giugno) per le imprese non manifatturiere.
Le aspettative a 3 mesi sono di modesto deterioramento per il manifatturiero, sulla scia dei colli di bottiglia all’offerta, e di lieve miglioramento per i servizi, grazie alla diffusione dei vaccini.
Per settembre, il PMI manifatturiero è stato rivisto verso l’alto a 51,5 e la fiducia delle famiglie è aumentata a 37,8.
COMMENTI:
STATI UNITI
– Dalla Fed, Powell ha ribadito che il recente rialzo dell’inflazione è dovuto a colli di bottiglia all’offerta e che dovrebbe rientrare con la normalizzazione dell’economia.
Powell ha sottolineato che questo tipo di pressioni inflazionistiche è fuori dal controllo della Banca centrale.
– Sul fronte politico, il Congresso ha approvato l’estensione delle leggi di spesa fino al 6 dicembre, evitando così la parziale chiusura del governo.
Gli altri temi “caldi” (limite del debito e due pacchetti fiscali) restano in discussione nel partito democratico.
MERCATI VALUTARI:
USD – Il dollaro è salito ulteriormente ieri aggiornando i massimi 2021, ma poi ha chiuso in leggero arretramento a fine giornata: si tratta di un ritracciamento giustificato sia dall’ampiezza della salita degli ultimi giorni sia dai dati USA di ieri – sussidi di disoccupazione e PMI di Chicago – che si sono rivelati un po’ più deboli delle attese.
Il leggero arretramento atteso oggi per l’ISM manifatturiero potrebbe agire nella stessa direzione, stabilizzando il dollaro e prevenendone, oggi, un’ulteriore salita, a meno che non sorprenda al rialzo.
La tendenza di fondo del biglietto verde rimane comunque favorevole grazie al progressivo avvicinarsi della svolta Fed.
EUR – L’euro è sceso ulteriormente aggiornando di nuovo i minimi 2021 a 1,1561 EUR/USD (double bottom di ieri e oggi), subendo la maggior forza del dollaro giustificata dall’avvicinarsi della svolta Fed.
I dati di inflazione dell’area oggi hanno mostrato un ampio incremento (leggermente superiore alle attese per l’indice headline) ma, finché questo non spinge la BCE a registrare un crescente rischio inflazionistico, sulla moneta unica rimangono dominanti i driver di dollaro.
Ai livelli correnti comunque il cambio è prossimo ai target ribassisti che avevamo indicato (corridoio di supporti 1,15-1,14 EUR/USD).
GBP – La sterlina si è leggermente ripresa ieri dopo l’ampia correzione degli ultimi giorni risalendo sia contro dollaro da 1,34 a 1,35 GBP/USD (stamani sorretta anche dalla revisione al rialzo del PMI manifatturiero finale) sia contro euro da 0,86 a 0,85 EUR/GBP.
Le indicazioni contrastanti sul fronte dell’economia domestica tuttavia rimangono e nel breve possono contribuire a mantenere ancora la valuta britannica sulla difensiva, ma le prospettive dovrebbero migliorare l’anno prossimo grazie all’atteso avvio del ciclo di rialzi dei tassi BoE.
JPY – Lo yen, dopo aver aggiornato ieri i minimi dell’anno contro dollaro in area 112 USD/JPY, ha ritracciato a 111 USD/JPY, anche grazie a una risalita della risk aversion sui mercati internazionali.
Contro euro il recupero è più evidente, da 129 a 128 EUR/JPY, per via del calo dell’EUR/USD.
Il Tankan questa notte si è rivelato migliore delle attese, ma la divergenza di policy tra BoJ e Fed anche al di là del breve mantiene prospettive di ulteriore indebolimento dello yen a venire.
PREVISIONI:
AREA EURO
– Il focus di oggi sarà sui prezzi al consumo di settembre che dovrebbero evidenziare l’inflazione salire al 3,3% a/a dal 3% di agosto, ancora trainata dalla componente energetica.
Vediamo un’inflazione core stabile all’1,6% a/a.
– Le stime finali del PMI manifatturiero in Germania, Francia e nel complesso dell’Eurozona dovrebbero confermare la flessione vista nella prima lettura.
In Italia l’indice PMI manifatturiero di settembre è visto calare a 60,1 da 60,9 precedente.
STATI UNITI
– L’agenda di oggi include diversi dati rilevanti.
Per settembre, l’ISM manifatturiero è atteso in modesta correzione a 59,6 da 59,9, e la fiducia delle famiglie è prevista in ulteriore calo a 70,5, sulla scia delle preoccupazioni per il rialzo dell’inflazione.
– Fra le informazioni di agosto, la spesa e il reddito personale dovrebbero essere in rialzo di 0,6% m/m e 0,2% m/m, rispettivamente.
Il deflatore core dovrebbe aumentare di 0,2% m/m, confermando il rientro di una parte delle pressioni inflazionistiche dei mesi scorsi.