15 Settembre 2021 – nota economica giornaliera
STATI UNITI – Il CPI di agosto ha sorpreso verso il basso, con una variazione di 0,2% m/m per l’indice headline e di 0,1% m/m (4% a/a) per l’indice core.
I prezzi dei beni core sono in rialzo di 0,3% m/m, mentre i servizi ex-energia sono invariati su base mensile.
I dati di agosto confermano i segnali di rallentamento della dinamica inflazionistica visti il mese scorso, dopo tre mesi di incrementi del CPI core in media intorno a 0,9% m/m della primavera.
Le informazioni del CPI di agosto sono in linea con la valutazione relativamente ottimistica della Fed, in base alla quale gli eccessi dei mesi scorsi sono per lo più di natura transitoria.
Tuttavia, le pressioni inflazionistiche derivanti da strozzature all’offerta ed eccesso di domanda sono ancora presenti in molti comparti (soprattutto dei beni) e manterranno il sentiero dell’inflazione ancora significativamente al di sopra del 2% nei prossimi trimestri.
GIAPPONE – Questa mattina sono stati pubblicati i dati degli ordini privati di macchinari, che hanno segnato un rimbalzo di 0,9% m/m dopo -1,5% m/m di giugno.
La dinamica positiva degli ordini nasconde una divergenza fra manifatturiero, in espansione, e non manifatturiero, in contrazione.
Il livello degli ordini a luglio, del 2,3% superiore alla media del 2° trimestre, indica che la crescita degli investimenti in estate dovrebbe essere in rialzo.
CINA – I dati di attività economica relativi al mese di agosto sono stati inferiori alle attese evidenziando che l’ondata di contagi ha colpito in particolare il settore dei servizi mentre il settore industriale ha retto meglio.
La maggior sorpresa al ribasso è venuta dalle vendite al dettaglio che hanno subito una brusca frenata: da 8,5% a/a in luglio a 2,5% a/a in agosto rispetto ad attese di consenso di 7,0% a/a (Bloomberg) e nonostante la stabilità del tasso di disoccupazione urbano a 5,1%.
La produzione del settore dei servizi è rallentata da 7,4% a/a in luglio a 4,8% a/a in agosto.
Il rallentamento della produzione del settore industriale è stato invece meno marcato, da 6,4% a/a in luglio a 5,3% a/a in agosto (consenso Bloomberg 5,8% a/a), trainato soprattutto dall’industria statale, con una variazione mensile destagionalizzata stabile a 0,3% m/m rispetto al mese precedente seppur sui minimi dell’anno.
Anche l’andamento degli investimenti fissi nominali è decelerato, passando in termini cumulati, da 10,3% a/a in luglio a 8,9% a/a in agosto (consenso Bloomberg 9,0% a/a) con un rallentamento degli investimenti in edilizia da 12,7% a/a in luglio a 10,9% a/a in agosto (consenso Bloomberg 11,3% a/a), frenati dalle restrizioni al credito del settore immobiliare e il rallentamento è atteso continuare nei prossimi mesi.
La dinamica mensile destagionalizzata fornita dal NBS registra una marginale accelerazione degli investimenti fissi da 0,1% m/m in luglio a 0,2% m/m in agosto, implicando un tasso tendenziale stimato in miglioramento da -0,4% a/a in luglio a +1,2% a/a in luglio, anche se in termini reali resta negativa.
Decelerano altresì i prezzi delle case di nuova costruzione da 0,3% m/m a 0,2% m/m con il numero di città che ha registrato una diminuzione di prezzo che è salito per il terzo mese consecutivo (a 20 da un minimo di 5 tra maggio e aprile).
L’atteso recupero del settore dei servizi e dei consumi rischia di non concretizzarsi neanche a settembre, o di essere molto contenuto, a causa delle misure di contenimento dei focolari di Covid-19 sorti nei giorni scorsi in alcune città della provincia del Fujian.
Queste misure potrebbero infatti deragliare la ripresa dei servizi proprio durante le festività del Festival di metà Autunno (19-21 settembre) e quelle per la giornata nazionale (proclamazione della Repubblica Popolare il 1 ottobre 1949) che si protraggono per una settimana (1-7 ottobre), nonché avere un impatto negativo sugli approvvigionamenti visto che la provincia è un grosso snodo commerciale.
MERCATI VALUTARI:
USD – Il dollaro è sceso ieri sui dati di inflazione USA che hanno deluso – mostrando una decelerazione della dinamica inflazionistica superiore alle attese – ma ha recuperato in chiusura di sessione aiutato dal riproporsi di un sentiment di mercato risk-off.
Questa mattina apre di nuovo in calo.
I dati USA di oggi (indice Empire e produzione industriale) sono attesi di tenore misto, pertanto – a meno di sorprese molto positive – non dovrebbero essere in grado di favorire autonomamente un rafforzamento del biglietto verde, che potrebbe restare ancora maggiormente condizionato dall’evoluzione della risk aversion.
EUR – L’euro ieri è salito sui dati USA, ma di poco – da 1,1798 a 1,1845 EUR/USD – arretrando poi per chiudere in lieve calo.
Oggi un’eventuale sorpresa positiva dal dato di produzione industriale dell’area potrebbe favorire un rafforzamento della moneta unica, ma di entità probabilmente modesta.
In questa fase infatti, ai fini della dinamica del cambio, sono più significativi i dati USA.
GBP – Similmente all’euro la sterlina è salita ieri contro dollaro sui dati USA da 1,38 a 1,39 GBP/USD, ma poi ha ritrattato chiudendo al ribasso.
Contro euro si è indebolita, seppur leggermente, restando in area 0,85 EUR/GBP, penalizzata da mercati risk-off.
Questa mattina però è in risalita sui dati di inflazione che hanno mostrato un incremento ancora più ampio del previsto.
Dati domestici che sorprendano in positivo sono favorevoli per la valuta britannica, ma nel breve anche la sterlina risente significativamente dei driver di dollaro (azione della Fed in primis).
JPY – Lo yen si è rafforzato sia contro dollaro da 110 a 109 USD/JPY sia conto euro da 130 a 129 EUR/JPY, favorito dal calo del dollaro sui dati USA e da mercati in modalità risk-off.
Dati USA e sentiment di mercato resteranno i driver anche oggi, ma a meno di sorprese molto rilevanti i range in atto dovrebbero continuare a prevalere.
PREVISIONI:
AREA EURO
– Il dato sulla produzione industriale di luglio dovrebbe evidenziare un rimbalzo dell’output di +1,2% m/m dopo la flessione di -0,3% m/m precedente.
Le indagini congiunturali continuano a dipingere un quadro espansivo per il settore ma nei prossimi mesi l’attività potrebbe risentire ancora delle strozzature presenti lungo le filiere produttive e delle difficoltà nel reperire materie prime.
– In calendario le stime finali sui prezzi al consumo in Francia e in Italia di agosto che dovrebbero confermare l’aumento dell’inflazione, sia nazionale che armonizzata.
STATI UNITI
– La produzione industriale di agosto è attesa in aumento di 0,4% m/m, dopo 0,9% m/m di luglio, con contributi positivi del manifatturiero e delle costruzioni.
In particolare, il settore auto dovrebbe essere in ripresa, nonostante la scarsità di semiconduttori, anche se i prossimi mesi potrebbero registrare nuove flessioni.
– L’indice Empire della NY Fed a settembre dovrebbe essere poco variato a 18,6 da 18,3 di agosto, con segnali di proseguimento della crescita nel manifatturiero, pur in presenza di colli di bottiglia dal lato dell’offerta e di persistenti pressioni verso l’alto sul fronte dei prezzi.