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08 Settembre 2021 – nota economica giornaliera

GERMANIA – L’indice ZEW è calato oltre le attese di consenso nel mese di settembre, con l’indicatore sulle aspettative che è passato a 26,5 da 40,4 di agosto.
Di contro, la valutazione sulla situazione corrente è cresciuta per il settimo mese consecutivo, passando a 31,9 punti da 29,3 precedente.
L’indagine di questo mese conferma, quindi, che il picco della ripresa è ormai alle spalle.

AREA EURO – La crescita del PIL nel 2° trimestre è stata rivista verso l’alto di due decimi a 2,2% t/t (14,3% a/a).
Il ritmo della ripresa dovrebbe aver toccato un picco nei trimestri centrali dell’anno: durante l’estate la crescita dovrebbe essersi mantenuta solida, su ritmi simili a quelli registrati durante la primavera.
Tra le principali economie, la ripresa potrebbe accelerare nel 3° trimestre in Francia e Germania e decelerare in Italia e Spagna.

GIAPPONE – La seconda stima del PIL del 2° trimestre ha registrato una revisione della crescita a 0,5% t/t (1,9% t/t ann.), da 0,3% t/t(1,3%t/t ann.) della lettura preliminare, grazie a variazioni più forti per gli investimenti fissi non residenziali e per i consumi pubblici.
La previsione per il 3° trimestre rimane di quasi-stagnazione, sulla scia della persistenza dell’ondata pandemica della primavera.

 

COMMENTI:

STATI UNITI – Dalla Fed, Williams (NY Fed) e Kaplan (Dallas Fed) aprono l’agenda dei discorsi, molto fitta durante il resto della settimana, e inizieranno a dare segnali riguardo alle possibili implicazioni dell’employment report di agosto per le discussioni e l’attuazione del tapering.

CANADA – Da segnalare oggi la riunione di politica monetaria della Bank of Canada.
Non si attendono variazioni dei tassi ufficiali, ma la decisione sugli acquisti di titoli è più controversa: una nuova riduzione potrebbe infatti essere rinviata dopo i dati deboli del Q2.
Da verificare anche se la guidance confermerà che la BoC si aspetta di non alzare i tassi prima della seconda metà dell’anno prossimo.

 

MERCATI VALUTARI:

USDIl dollaro è risalito ieri, favorito da una salita dei rendimenti USA e da un nuovo aumento della risk aversion.
Se i rendimenti e/o l’avversione al rischio dovessero salire ancora il recupero del biglietto verde proseguirebbe, ma intanto domani il focus sarà sull’esito della riunione BCE, che potrebbe vedere il dollaro muoversi di riflesso alla reazione dell’euro.
Domani saranno da seguire anche i dati sui sussidi di disoccupazione USA, soprattutto in caso di ampie sorprese/delusioni.
Dopodiché l’attenzione tornerà sugli altri dati USA, a partire da quelli di inflazione la settimana prossima, in attesa dell’importante FOMC del 22 settembre.

EURL’euro è sceso ieri di riflesso alla salita del dollaro, mantenendosi comunque in area 1,18 EUR/USD.
Domani il focus sarà sulla riunione BCE, dalla quale ci si attende una revisione migliorativa dello scenario macro dell’area e l’indicazione di un passaggio a un ritmo di acquisti PEPP più moderato.
L’euro potrebbe beneficiarne, ma probabilmente di poco (entro 1,19-1,20 EUR/USD) e per poco, in quanto l’avvicinarsi del tapering Fed dovrebbe favorire il dollaro a livello generalizzato.

GBPAnche la sterlina è scesa ieri sulla salita del dollaro, da 1,38 a 1,37 GBP/USD, ma più dell’euro, rispetto al quale si è indebolita da 0,85 a 0,86 EUR/GBP.
A penalizzare la valuta britannica hanno infatti contribuito anche le notizie secondo cui il governo Johnson si appresterebbe ad aumentare le tasse per finanziare la sanità, gravata dalle spese per contrastare la pandemia.
In questi giorni, a meno di sorprese eclatanti dai dati domestici (produzione industriale e PIL mensile venerdì) la dinamica della sterlina resterà guidata dai driver del dollaro e, rispetto all’euro, dall’esito della riunione BCE.

JPYAnche lo yen si è indebolito ieri sul rafforzamento del dollaro, sia contro dollaro (da 109 a 110 USD/JPY) sia contro euro (rispetto al quale si è però mantenuto in area 130 EUR/JPY).
In questi giorni la dinamica rispetto al biglietto verde resterà guidata dai rendimenti USA, ma il cambio dovrebbe mantenersi ancora in range.
Contro euro invece dovrebbe prevalere la dinamica dell’EUR/USD in risposta all’esito della riunione BCE.

CADAnche il dollaro canadese si è indebolito ieri sul rafforzamento del dollaro USA e sul calo del petrolio, sia contro il dollaro USA da 1,25 a 1,26 USD/CAD sia contro euro da 1,48 a 1,49 EUR/CAD.
Oggi il focus sarà sull’esito della riunione della Bank of Canada, non tanto per la decisione sui tassi, attesi invariati a 0,25%, quanto per la decisione sul ritmo degli acquisti di titoli.
Alla luce infatti della recente delusione sui dati di PIL che hanno mostrato una crescita negativa nel 2° trimestre, la BoC potrebbe attendere prima di procedere con una nuova riduzione nel ritmo degli acquisti. Eventuali indicazioni di un seppur temporaneo rallentamento della ripresa potrebbero contribuire a mantenere il dollaro canadese sulla difensiva.
Da verificare anche se la guidance confermerà che la BoC si aspetta di non alzare i tassi prima della seconda metà dell’anno prossimo.
La riunione chiave sarà comunque quella del mese prossimo (27 ottobre), in occasione della quale verranno anche pubblicate le previsioni aggiornate di crescita e inflazione.

 

PREVISIONI:

AREA EURO – Oggi l’agenda non ha dati né eventi di rilievo, in attesa della riunione della BCE di domani.

ITALIA – Il dato sulle vendite al dettaglio di luglio dovrebbe mostrare un ulteriore incremento dopo la crescita di +0,7% m/m (+7,7% a/a) vista a giugno.

STATI UNITI – È in uscita il Beige Book preparato per la riunione del FOMC di settembre.
Il rapporto potrebbe dare informazioni nuove sullo stato del mercato del lavoro, dopo il deludente employment report di agosto, con possibili indicazioni relativi a mancanza di offerta di manodopera e pressioni verso l’alto sui salari.
Verrà anche pubblicato il rapporto mensile della Jobs and Labor Turnover Survey di luglio, dove si dovrebbero continuare a rilevare livelli record di posizioni aperte, coerenti con il proseguimento di una fase di domanda di lavoro molto solida.