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03 Settembre 2021 – nota economica giornaliera

AREA EURO – Ieri la crescita dei prezzi alla produzione nell’industria è accelerata a 2,3% m/m a luglio, da 1,4% m/m precedente (12,1% a/a da 10,2% di giugno), il ritmo mensile più forte mai registrato dall’inizio delle rilevazioni nel 1995.
Il rincaro è risultato trainato, come nei mesi precedenti, dall’energia e dai beni intermedi; la dinamica dei beni finali è decisamente più modesta, fra 2,5 e 2,7% a/a, ma è in accelerazione.
Il dato conferma le pressioni sui prezzi a monte della catena produttiva, con rischi al rialzo per l’inflazione dei beni.

STATI UNITI – I dati usciti ieri hanno registrato una riduzione del deficit commerciale di luglio, che prelude a un probabile contributo positivo del canale estero alla crescita del 3° trimestre.
Sul fronte del mercato del lavoro, le nuove richieste di sussidi di disoccupazione a fine agosto sono scese ai minimi da metà marzo 2020.
Dalla prossima settimana terminano definitivamente i programmi federali di supporto alla disoccupazione.
L’effetto negativo atteso sul reddito delle famiglie a settembre dovrebbe però essere compensato dalla solida domanda di lavoro e dalla continua crescita delle posizioni aperte.

CINA – Il PMI dei servizi rilevato da Caixin-Markit ha registrato una forte caduta in agosto, molto superiore alle attese (Consenso Bloomberg: 52,0), portandosi a 46,7 da 54,9 in luglio.
L’indice è sceso per la prima volta al di sotto di 50 da aprile 2020, così come la componente degli ordini totali (in calo più contenuto, da 54,5 in luglio a 49,9 in agosto), segnalando una contrazione dell’attività molto superiore alla domanda, causata principalmente dall’aumento dei contagi di Covid-19 in agosto e dalle relative drastiche misure di contenimento (tra cui la chiusura del maggior terminal del porto Ningbo-Zhoushan, il secondo del paese, per due settimane, e il fermo del terminal cargo all’aeroporto di Shanghai).
Le imprese hanno lievemente ridotto l’occupazione e i prezzi degli output; il ritmo di aumento dei prezzi degli input è rallentato.
La componente delle aspettative future, pur in diminuzione (da 62,7 in luglio a 62 in agosto), è rimasta su livelli elevati, segnalando ancora ottimismo sulla possibilità di ripresa del settore.
Per motivi analoghi, il PMI dei servizi è stato molto debole anche in Giappone (42,9).

 

COMMENTI:

GIAPPONE – Il Primo Ministro Suga ha annunciato che non si ricandiderà alla guida del partito di maggioranza LDP, segnalando così le proprie dimissioni e un cambiamento di leadership alla vigilia delle elezioni nazionali del 30 novembre.
Il 29 settembre si svolgerà l’elezione del nuovo segretario dell’LDP: la posizione di Suga era stata messa in discussione dalla candidatura di Kishida, che in precedenza era stato Ministro degli Esteri.
La gestione fallimentare della pandemia da parte del governo Suga aveva fatto crollare i sondaggi a favore del primo ministro, con una popolarità scesa intorno al 30%.
La reazione sui mercati all’annuncio di Suga, con un rialzo delle quotazioni azionarie, riflette l’aspettativa che un nuovo governo possa introdurre ulteriore stimolo fiscale per sostenere l’economia, frenata dalle ondate pandemiche e dalla lentezza della campagna vaccinale.

 

PREVISIONI:

AREA EURO
– Oggi le stime finali degli indici PMI dei servizi di agosto dovrebbero confermare le modeste correzioni evidenziate dalle letture preliminari in Germania, Francia e nel complesso dell’Eurozona.
– Le vendite al dettaglio di luglio sono previste in contrazione dopo due mesi di solidi rialzi: alla luce dei dati nazionali già pubblicati, stimiamo una flessione di -2,2% m/m.

ITALIA – La prima stima per l’Italia potrebbe invece riportare un miglioramento del PMI dei servizi a 58,2 da 58 del mese precedente.

STATI UNITI
 – Il focus oggi sarà sull’employment report di agosto, che dovrebbe registrare ancora informazioni positive sull’evoluzione del mercato del lavoro, con una variazione attesa degli occupati non agricoli intorno a 800 mila unità, dopo le 943 mila di luglio.
La dinamica occupazionale dovrebbe essere ancora trainata dai servizi, con un nuovo ampio contributo dei settori ricreativi e dell’ospitalità, a cui si dovrebbe aggiungere un rialzo significativo nell’istruzione, spinto anche da distorsioni legate alla destagionalizzazione, come nei due mesi precedenti.
L’aumento dei contagi e la diffusione della variante Delta potrebbero esercitare un freno all’aumento dei posti di lavoro, ma non tale da rallentare in modo significativo il recente trend verso l’alto.
Il tasso di disoccupazione dovrebbe calare ancora, a 5,2% da 5,4%.
I dati dovrebbero dare supporto all’aspettativa di una svolta della politica monetaria della Fed in tempi ravvicinati, con una riduzione degli acquisti di titoli entro fine anno.
– L’indice ISM dei servizi dovrebbe essere poco variato su livelli elevati ad agosto, a 63,5, con indicazioni di prosecuzione della crescita nel settore non manifatturiero nonostante il deterioramento del quadro sanitario in molti Stati.