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19 Maggio 2021 – nota economica giornaliera

ITALIA – I dati sul commercio internazionale hanno evidenziato, a marzo, il terzo incremento mensile consecutivo di esportazioni (+3,2% m/m da +0,4% m/m) ed importazioni (+6,0% m/m da +1,6% m/m) con entrambi i flussi che tornano per la prima volta sui livelli pre-COVID.
Al netto dell’energia (che registra aumenti a doppia cifra) i progressi, seppur più contenuti (+2,4% m/m per le esportazioni, +4,3% m/m per le importazioni), risultano diffusi a tutte le componenti principali.
Sul mese, i flussi commerciali sono in crescita sia verso i paesi UE (+3,7% m/m per le esportazioni, +5,4% m/m per le importazioni) che extra-UE (+2,6% m/m l’export, +6,8% m/m l’import).
In termini tendenziali le esportazioni balzano invece a +28,1% da -4,4% precedente mentre le importazioni salgono a +35,1% da -1,5%, sostenute da un effetto base favorevole nel confronto con marzo 2020 quando il commercio estero venne penalizzato dalle misure restrittive.
Se si esclude la farmaceutica (-9,3%), il comparto che lo scorso anno era stato meno colpito dall’emergenza sanitaria, tutti i settori tornano quindi a contribuire positivamente alla crescita tendenziale dell’export, trainato da macchinari (+32,3%), metalli (+35,4%) ed autoveicoli (+80,1%).
Il dettaglio geografico evidenzia invece che su base annua le esportazioni risultano in crescita verso tutti i principali partner commerciali, in particolare sono le vendite verso Germania (+30,6%), Francia (+39,0%), Svizzera (+35,7%) e Paesi Bassi (+51,6%) a contribuire maggiormente all’incremento delle esportazioni.
A marzo il saldo commerciale è risultato pari a +5.190 milioni di euro (+5.701 in marzo 2020) e a +7.984 milioni (+7.707 milioni un anno prima) al netto dell’energia.

AREA EURO
– La seconda stima del PIL relativa al 1° trimestre ha confermato la contrazione di -0,6% t/t e di -1,8% a/a preliminare.
Nello stesso periodo l’occupazione è calata di -0,3% t/t dopo la crescita di +0,4% t/t registrata in media nei tre mesi finali del 2020. In termini tendenziali l’occupazione risulta in flessione di -2,1% da -1,9% precedente.
Dopo due trimestri consecutivi di contrazione l’economia dovrebbe tornare a crescere nel trimestre in corso sull’onda dell’allentamento delle misure restrittive che potrebbe permettere anche un graduale recupero dell’occupazione, al momento ancora al di sotto dei livelli pre-COVID, nei prossimi mesi.
– I dati di marzo sul commercio estero in beni hanno evidenziato un calo delle esportazioni di -0,3% m/m (dato destagionalizzato) da +0,5% m/m precedente e una crescita delle importazioni di +5,6% m/m da +3,6% m/m di febbraio.
Il 1° trimestre si chiude quindi con un aumento dell’import (+4,0% t/t) superiore a quello dell’export (+1,3% t/t) che implica un contributo negativo del canale estero alla crescita del PIL.
In termini tendenziali si registra invece un netto rimbalzo di esportazioni (+8,9% a/a) e importazioni (+19,2% a/a) grazie al confronto favorevole con marzo 2020 quando i flussi vennero penalizzati dalle misure restrittive varate per frenare i contagi.
Nel 1° trimestre del 2021 gli scambi commerciali con il Regno Unito restano ben al di sotto dei livelli registrati sia nel trimestre precedente che rispetto ad un anno prima, effetto dell’uscita dall’UE.
L’impatto è maggiore per le importazioni dal Regno Unito (-35,4% a/a, pari a ben 16,3 miliardi) che per le esportazioni UE (-14,3%, -10,9 miliardi), tanto che il saldo commerciale UE-UK è migliorato di 5,4 miliardi a 34,8 miliardi di euro.

PAESI BASSI – La prima stima indica che nel primo trimestre il PIL è calato di -0,5% t/t (-1,9% a/a) da -0,1% t/t (-3,0% a/a) del trimestre autunnale.
Lo spaccato indica un contributo negativo della domanda interna di -1,1 punti da -0,4; i consumi privati sono diminuiti del -3,5% t/t, mentre gli investimenti fissi sono aumentati del +3,7% t/t.
Il commercio estero ha contribuito positivamente alla crescita per +0,4 punti da +0,2 precedente, con le esportazioni a +1,6% t/t da +1,0% t/t e le importazioni a +1,3% t/t da +0,9% t/t.
Il 2021 dovrebbe chiudersi con una crescita del PIL di +2,5% rispetto al 2020, meglio delle attese di inizio anno.

STATI UNITI
 – I nuovi cantieri residenziali ad aprile calano a 1,449 mln, in flessione di 4,4% m/m da 1,733 mln di marzo, ma in rialzo di 67,3% a/a.
La correzione di aprile segue due mesi di ampia volatilità, con debolezza collegata al clima a febbraio seguita da un solido incremento a marzo: il livello di aprile mantiene i cantieri su un modesto trend verso l’alto.
I cantieri per le unità monofamiliari correggono di 13,4% m/m, a 1,087 mln.
Le licenze aumentano a 1,760 mln, in rialzo di 0,3% m/m da 1,755 mln di marzo e di 60,9% a/a, con indicazioni positive per l’attività nei prossimi mesi.
Il settore immobiliare residenziale è frenato da prezzi delle case spinti verso l’alto dai costi degli input e dalla scarsità di scorte.
– La Business Leaders Survey condotta dalla NY Fed presso le imprese nel settore dei servizi a maggio registra un aumento dell’indice generale a 38,8 (+9 punti, dopo un incremento di 25 punti a marzo), massimo storico per la serie.
L’indice di clima resta in territorio negativo, a – 8,5, ma migliora di 17 punti rispetto ad aprile, con indicazioni di un clima marginalmente inferiore al normale, ma in netto recupero.
Occupazione, salari, prezzi pagati e ricevuti sono in territorio espansivo e in modesto rialzo rispetto ad aprile.
Gli indici a 6 mesi danno segnali ottimistici, con l’indice generale su un massimo storico a 67,8, con un incremento della componente occupazione al livello record di 51,8.

 

COMMENTI:

BCE – La Corte Costituzionale tedesca (BVerfGG) ha chiuso definitivamente la questione dei ricorsi contro il PSPP, respingendo come inammissibili due richieste di ordini esecutivi miranti a bloccare la partecipazione della Germania al programma sulla base della sentenza del 5 maggio 2020.
I ricorrenti contestavano l’adeguatezza delle azioni di governo e parlamento, nonché la completezza delle risposte fornite dalla BCE.
La Corte precisa di non essere competente a effettuare tale giudizio di proporzionalità, che spetta ad altri soggetti.
Dopo la sentenza del 5 maggio 2020, afferma la BVerfGG, il governo federale e il Bundestag (risoluzione del 2 luglio 2020, votata a larga maggioranza) hanno affrontato in modo adeguato la richiesta di esaminare le decisioni della BCE sul PSPP, incluse le deliberazioni del consiglio direttivo BCE del 3-4 giugno 2020; la Corte prende atto che gli stessi soggetti, mediante le procedure democratiche previste dalla costituzione, hanno concluso che il principio di proporzionalità è rispettato.

STATI UNITI – La Fed pubblica i verbali della riunione del FOMC di aprile.
Il messaggio dovrebbe restare dovish, e confermare che il Comitato ritiene che ci voglia ancora tempo prima di cominciare a discutere di una svolta sugli acquisti.
I verbali dovrebbero riportare un consenso diffuso su previsioni di crescita migliori delle attese, come indicato nel comunicato, notando però ancora la presenza di rischi verso il basso collegati alla pandemia.
Si dovrebbe riportare una discussione sui rischi di inflazione, con una visione generale (anche se non unanime) secondo cui la Fed può essere paziente dato che il rialzo previsto per l’inflazione nel 2021 sarà probabilmente determinato da fattori transitori e da aggiustamenti del livello dei prezzi, e non da un nuovo trend più rapido.
Il dibattito di aprile dovrebbe avere toccato anche i rischi di eccessi sui mercati finanziari potenzialmente causati dall’abbondante liquidità e dalla crescita abnorme del risparmio.
Come appare dai discorsi, solo alcuni presidenti di Fed regionali sono preoccupati da potenziali rischi di instabilità finanziaria e in generale i verbali dovrebbero confermare, ancora una volta, che la Fed non intenderebbe reagire di fronte a possibili eccessi finanziari.
I verbali non incorporano il dato deludente dei nonfarm payroll e la sorpresa del CPI di aprile, pertanto risulteranno ampiamente datati.
I discorsi degli ultimi giorni hanno reiterato la posizione paziente della Fed anche dopo il forte rialzo dell’inflazione di aprile e i segnali di eccesso di domanda sia sul mercato dei beni sia su quello del lavoro.
Per ora la Fed mantiene l’impegno a non agire in modo pre-emptive, soprattutto di fronte a rialzi dei prezzi che ritiene essere temporanei.

 

MERCATI VALUTARI:

USDIl dollaro ha corretto ulteriormente ancora una volta frenato dai rendimenti. Affinché il dollaro risalga è necessario che questi riprendano a salire, il che si potrà verificare quando i dati torneranno a essere inequivocabilmente positivi e/o la Fed indicherà l’avvicinarsi della svolta di policy.
Poco probabile che segnali in tale direzione arrivino oggi dai verbali del FOMC e dai discorsi Fed, che sono comunque da seguire per monitorare l’evolversi del pensiero della Fed.

EURL’euro ha aggiornato i massimi recenti salendo da 1,21 a 1,22 EUR/USD di riflesso all’indebolimento del dollaro.
L’upside dovrebbe comunque restare limitato entro i massimi dell’anno in area 1,23 EUR/USD.
L’aspettativa di nuova correzione sotto quota 1,20 EUR/USD non viene meno, è solo rinviata a quando i rendimenti USA risaliranno e, con essi, il dollaro.

GBPAnche la sterlina è salita ieri sulla debolezza del dollaro da 1,41 a 1,42 GBP/USD, riavvicinando i massimi dell’anno. Più contrastata la dinamica contro euro rispetto al quale si è indebolita da 0,85 a 0,86 EUR/GBP. Favorevoli sono stati anche i dati domestici sul mercato del lavoro. Oggi l’inflazione ha mostrato un incremento circa in linea con le attese.

JPYAnche lo yen si è rafforzato sulla debolezza del dollaro da 109 a 108 USD/JPY aggiornando invece i minimi dell’anno contro euro da 132 a 133 EUR/JPY per via del maggior rafforzamento dell’EUR/USD.
Tale divergenza dovrebbe mantenersi se la debolezza generalizzata del dollaro proseguirà.

 

PREVISIONI:

AREA EURO – La seconda lettura dovrebbe confermare la crescita dell’inflazione vista nella stima flash, a 1,6% a/a da 1,3% precedente.
L’indice core BCE, al netto di alimentari freschi ed energia, dovrebbe anch’esso confermare il dato della stima preliminare (a 0,8% a/a da 1% precedente).
I prezzi dovrebbero essere confermati in aumento di sei decimi nel mese, spinti al rialzo principalmente dal rincaro dei listini energetici.
L’inflazione dovrebbe accelerare a partire da agosto, per poi raggiungere il picco nel quarto trimestre: il 2021 dovrebbe chiudersi con una crescita dei prezzi dell’1,8%.