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14 Maggio 2021 – nota economica giornaliera

 STATI UNITI – Le nuove richieste di sussidi di disoccupazione nella settimana conclusa l’8 maggio calano a 473 mila, da 507 mila della settimana precedente e toccano il minimo da metà marzo 2020.
Nella settimana i nuovi sussidi erogati con il programma federale Pandemic Unemployment Assistance sono pari a 103.571.
I sussidi statali esistenti nell’ultima settimana di aprile sono pari a 3,655 mln, da 3,7 mln della settimana precedente.
I sussidi esistenti erogati con tutti i programmi, statali e federali, al 24 aprile toccano 16,855 mln, in aumento di 696 mila dalla settimana precedente.
I dati dei nuovi sussidi riducono i timori di stallo del miglioramento del mercato del lavoro emersi con l’employment report di aprile.
– Il PPI ad aprile aumenta di 0,6% m/m (6,2% a/a), dopo 1% m/m di marzo.
Circa due terzi della variazione dell’indice headline sono dovuti ai servizi per la domanda finale (0,6% m/m), spinti dalla gestione dei portafogli finanziari, dai servizi passeggeri delle linee aeree, e dai servizi medici.
Molte delle voci in aumento sostenuto sono le stesse che hanno spinto il CPI di aprile.
Nei prezzi dei servizi finali del PPI si registra un ampio aumento dei servizi medici, che contribuiranno a sostenere la dinamica del deflatore dei consumi core.
Anche i prezzi dei beni registrano una variazione di 0,6% m/m, con i contributi principali concentrati nell’acciaio e nelle materie prime agricole.
L’indice al netto di alimentari, energia e servizi al commercio aumenta di 0,7% m/m (4,6% a/a). La variazione annua tocca il massimo da quando esiste la serie (agosto 2014).

 

COMMENTI:

UNIONE EUROPEA-Covid19 – Il rapporto ECDC dichiara che il tasso di incidenza quindicinale dei nuovi casi è calato per la quinta settimana di fila, fino a una media di 277 ogni 100mila abitanti, anche se resta ancora sopra la soglia di allarme in 19 paesi. Soltanto 3 paesi (Danimarca, Lettonia e Lituania) riscontrano un incremento.
Sono soltanto 2 i paesi (Olanda e Slovacchia) che mostrano un aumento del tasso di positività ai test.
Anche il tasso di mortalità quindicinale (55,6 per milione di abitanti)è in calo, in questo caso per la seconda settimana consecutiva.
Tuttavia, i dati settimanali EuroMoMo evidenziano che persiste tuttora un eccesso di mortalità rispetto alla norma stagionale in Francia (moderato), Italia, Germania, Belgio, Grecia (basso).
Quasi tutti i casi sono ormai imputabili alla variante inglese B.1.1.7 (92,4%), mentre le altre varianti presentano una frequenza marginale.
Il monitoraggio della campagna vaccinale riporta che sono state consegnate 209 milioni di dosi, circa 54,7 ogni 100 abitanti.
La copertura della popolazione ultra-settantenne supera il 70% in Europa occidentale, mentre resta bassa nei Balcani, incluse Croazia e Slovenia, e nei paesi baltici.

STATI UNITI – Altre voci dal FOMC hanno ribadito l’interpretazione del rialzo dell’inflazione come fenomeno temporaneo e la necessità di essere pazienti nel valutare i tempi delle svolte di politica monetaria.
Waller(Board) ha detto che l’economia è in piena espansione e che i dati del mercato del lavoro di maggio e giugno probabilmente mostreranno che aprile era un outlier, ma “occorre vederlo prima di iniziare a pensare all’aggiustamento della stance di policy”.
A suo avviso, con il ritorno alla normalità grazie ai vaccini, l’offerta di lavoro dovrebbe aumentare e soddisfare la crescente domanda.
Waller ha aggiunto che occorre anche vedere se le insolite pressioni sui prezzi di aprile persisteranno nei prossimi mesi.
Secondo Waller è necessario vedere altri mei di dati prima di avere un quadro chiaroriguardo al progresso verso gli obiettivi.
Per quanto riguarda i prezzi, Waller prevede l’inflazione fra il 2,25% e il 2,5% nei prossimi due anni, in linea con il mandato della Fed. Invece, una stabilizzazione dell’inflazione intorno al 4% sarebbe motivo di seria preoccupazione.
Bullard (St Louis Fed) ha dato un quadro ottimistico dell’economia USA, con il mercato del lavoroeccezionalmente forte”, molto più di quanto appaia dal tasso di disoccupazione ancora elevato a 6,1%. Bullard ha sottolineato che il numero di posizioni di disoccupati rispetto alle posizioni aperte si sta avvicinando ai minimi storici.
Bullard prevede un periodo di inflazione al di sopra del 2%, risultato positivo dopo anni di undershooting e vede in modo favorevole il rialzo delle aspettative di inflazione, evidenza dell’efficacia della nuova strategia della Fed.
Nonostante questo quadro molto positivo e l’entrata dell’economia in una fase di netta ripresa, Bullard ritiene che la politica monetaria sia appropriata, mentre persistono ancora rischi verso il basso, se pure meno pronunciati: a suo avviso non è opportuno cambiare policymentre si è ancora nella crisi”.

 

MERCATI VALUTARI:

USDIl dollaro è salito ulteriormente ieri ma poi ha perlopiù ritrattato in corso di seduta, senza riuscire a capitalizzare sui dati, che pure hanno mostrato un incremento del PPI superiore alle attese, e oggi apre in calo.
Questo è dovuto sia al corrispondente arretramento dei rendimenti sui dati, sia alla retorica ancora cauta della Fed, in linea con un’interpretazione che vede i dati sul mercato del lavoro come più importanti in questa fase rispetto all’inflazione.
Oggi intanto, se le vendite al dettaglio dovessero sorprendere al rialzo, il biglietto verde potrebbe beneficiarne.

EURDi converso l’euro è sceso ancora ma poi ha chiuso in leggero rialzo, mantenendosi perlopiù in area 1,20 EUR/USD, salvo una breve incursione a 1,21 EUR/USD, e oggi apre al rialzo.
Si tratta di una dinamica coerente con le indicazioni contrastanti che giungono dagli USA, ma che lascia comunque ancora spazio per un’azione correttiva quando i rendimenti USA potranno salire più rapidamente dai livelli correnti.

GBPLa sterlina si è mantenuta sulla difensiva restando in area 1,40 GBP/USD contro dollaro e scendendo da 0,85 a 0,86 EUR/GBP contro euro.
I livelli correnti
della valuta britannica sono piuttosto elevati, per cui un’ulteriore salita appare poco agevole a meno di dati domestici che sorprendano ampiamente verso l’alto o di delusioni dagli USA.

JPYLo yen ha leggermente recuperato ieri contro dollaro, pur restando in area 109 USD/JPY, in un movimento che si spiega perlopiù come ritracciamento dopo il più ampio calo del giorno precedente sull’inflazione USA.
Contro euro ha avuto una dinamica più contrastata, chiudendo comunque al rialzo, ma mantenendosi in area 132 EUR/JPY.
Per avere un calo più marcato soprattutto contro dollaro appare necessaria un’ulteriore salita dei rendimenti USA.

 

PREVISIONI:

STATI UNITI
– Le vendite al dettaglio ad aprile sono previste in aumento di 0,9% m/m, dopo il balzo di 9,7% m/m di marzo.
Le vendite totali dovrebbero essere sostenute dal comparto auto, in parte in termini di volumi ma soprattutto in termini di prezzo, come evidenziato dal CPI.
Al netto delle auto, le vendite dovrebbero essere in rialzo solido, 0,7% m/m, sostenute dalla riapertura delle attività e spinte anche dall’accelerazione dei servizi della ristorazione.
Il 2° trimestre dovrebbe essere caratterizzato da crescita dei consumi a due cifre, con un contributo solido dei servizi, oltre che dei beni.
– La produzione industriale ad aprile dovrebbe aumentare di 1% m/m, dopo 1,4% m/m di marzo. Nonostante le difficoltà causate dalle strozzature all’offerta, la produzione industriale dovrebbe proseguire nel recupero del terreno perso a febbraio per via del maltempo, con incrementi in tutti i settori, inclusi l’estrattivo e le utility.
Il manifatturiero dovrebbe essere frenato dal comparto auto, come evidenziato dal calo delle ore lavorate (-0,2% m/m), ma segnare una variazione modestamente positiva grazie ai sotto-settori ex-auto.
– La fiducia dei consumatori rilevata dall’Univ. of Michigan a maggio (prel.) dovrebbe aumentare a 95 da 88,3 di aprile, con un ulteriore ampio incremento delle condizioni correnti, in linea con le indicazioni delle altre indagini.
Il focus sarà sulle aspettative di inflazione, che potrebbero essere nuovamente in rialzo dai livelli elevati di aprile (2,7% a 5 anni, 3,7% a 1 anno).