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Weekly Economic Monitor

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22 maggio 2020


Il punto

Il primo picco della pandemia è stato superato in Asia (che sta ora cercando di prevenire una seconda ondata), Europa e Stati Uniti.
L’onda del contagio si è spostata in America Latina.
Diversi paesi dell’emisfero settentrionale hanno iniziato ad allentare le misure di contenimento, e si vedono i primi segnali di ripresa dell’attività.
In Europa, la ripartenza dai minimi di aprile appare ancora abbastanza timida.
Stati Uniti. Il 2° trimestre si chiuderà con un collasso dell’attività e dell’occupazione, ma la domanda cruciale ora è come sarà la ripresa post-lockdown.
Il peggio è alle spalle, ma il futuro è incerto.

 

I market mover della settimana

Nell’area euro, il completamento della tornata di indici congiunturali di maggio dovrebbe confermare un trend di moderato recupero dai minimi di aprile, che dovrebbe riguardare sia l’indice della Commissione Europea che i dati nazionali (IFO, INSEE, Istat, BNB); i livelli delle indagini peraltro restano su valori ampiamente recessivi.
Sempre a maggio, l’inflazione è vista in ulteriore rallentamento sia nell’Eurozona (a 0,2% a/a) che nei principali Paesi.
Sarà, inoltre, diffusa la seconda lettura dei dati sul PIL del 1° trimestre in Germania, Francia e Italia.
Infine, si attende in settimana la proposta ufficiale della Commissione Europea sugli strumenti per la ripresa post-COVID-19, fra i quali il Recovery Fund ipotizzato dal Consiglio Europeo.
Negli Stati Uniti, dopo un giorno di festività per Memorial Day, i dati di aprile dovrebbero mostrare i minimi di questa fase della pandemia per gli indicatori di attività.
Ordini di beni durevoli, consumi e vendite di case nuove sono previsti in calo.
Il reddito personale dovrebbe invece essere in rialzo ad aprile, spinto da trasferimenti e sussidi che dovrebbero più che compensare il calo del reddito da lavoro, con un conseguente aumento del tasso di risparmio intorno al 30%.
La fiducia dei consumatori a maggio e le richieste di nuovi sussidi dovrebbero confermare la svolta collegata all’allentamento del lockdown in molti Stati.
La seconda stima del PIL del 1° trimestre dovrebbe confermare il calo di -4,8% t/t ann., in attesa della contrazione record prevista per il 2° trimestre, intorno a -35% t/t ann..

 


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