La riflessione che Diritto agroalimentare intende promuovere intorno ai temi che, dalle attività, si allargano al mercato e ricomprendono la presa di coscienza degli interessi della comunità e rispondono alla conservazione dell’ambiente oltre che all’accesso di ogni singola persona al consumo di alimenti sicuri, si propone per un effettivo e sostanziale aggancio alle esigenze sostanziali e storiche per la cui tutela il diritto è costituito.
Attraverso saggi, ricerche e approfondimenti dei materiali che l’esperienza porta alla luce, la Rivista è aperta alla ricerca della formazione delle regole giuridiche condotta al livello della realtà e dei conflitti che si prospettano in conformità al vivere sociale e al produrre in modo sostenibile.
È innegabile che nessun altro bisogno delle persone debba, oggi, trovare piena realizzazione attraverso un’adeguata regolazione più degli alimenti; mentre l’intero gruppo sociale, nello spazio integrato dell’economia, conserva l’aspettativa a ché l’agricoltura soddisfi le condizioni di un ambiente favorevole alla qualità della vita. Vitalità, dialettica interdisciplinare e vivacità sono le chiavi di lettura per cogliere la rapida mobilità dei fatti che descrivono la proiezione commerciale dell’impresa agricola e il vantaggio della gestione dello spazio rurale, l’affiorare di emergenti diritti dei consumatori e delle connesse responsabilità dei produttori, così da legittimare, in una prospettiva specialistica, il transito verso soluzioni in grado di aprire alla comprensione del presente riflesso nella dimensione giuridica.
Tutto questo è Diritto agroalimentare, il nuovo periodico giuridico quadrimestrale della Fondazione, per i tipi della Giuffrè, che ospita ampie monografie su temi di più vivo ed attuale interesse ed altri contributi raccolti in una rubrica denominata Osservatorio in cui sono presenti annotazioni di sentenze, rassegne di legislazione, commenti a leggi ed atti sopraggiunti, nonché recensioni a informazioni di interesse sui maggiori problemi (per info e costi di abbonamento contattare la Casa editrice).
Indice Fascicolo 3 - 2025
MARCO GOLDONI
Antonio Jannarelli gius-agrarista [approfondisci]
La produzione giuridica agraristica di Antonio Jannarelli attraversa un cinquantennio e ha la capacità di dare segnali importanti della specialità di una materia - il diritto agrario - in grado di congiungere un non breve, intenso e anche contraddittorio passato con le richieste di un incerto ma stimolante e provocatorio futuro. Da essa risulta l’individuazione identitaria del diritto agrario del nostro tempo come risultato del rapporto fra tradizione e rinnovamento, per cogliere i nuovi fermenti che la progrediente economia postindustriale declina. Il profilo identitario si collega così alle istanze della progettualità. Jannarelli preferisce rifiutare dichiarazioni “in principio” e preliminarmente si rifà alla rilevazione, con comparazione diacronica e sincronica, delle diverse situazioni offerte dai Paesi a economia di mercato. L’immagine offerta è della presenza diffusa di una singolare devianza di trattamento giuridico per cui l’esercizio dell’attività agricola è beneficiaria, per caratteristiche “sostanziali”, di normative più favorevoli rispetto agli altri settori economici: vale a dire che quella presenza esprime l’“eccezionalismo agricolo”. Per il “sistema agricolo” anche le società industrializzate non potranno fare a meno, nel futuro, di un sistema in definitiva “specifico” per l’“agricoltore”, l’“agricoltura” e il “governo dell’agricoltura”. Proprio quando il diritto comunitario propone la figura di un imprenditore alimentare comprendente senza specificazioni l’imprenditore agricolo, il Nostro propone un rinnovo delle ragioni che ampliano le connotazioni storicamente caratterizzanti il diritto agrario: nella modernità si ripresenta l’esigenza di un trattamento speciale, cosicché la mobilità dei confini non riesce a nascondere il continuum. Chiara è la prospettiva inaugurata: sarebbe illusorio rivendicare “competenza esclusiva” dell’agrarista sull’area regolamentare “diritto alimentare”, segnata fra l’altro dalla interdisciplinarità; non meno ingenuo sarebbe assegnare la modernità del diritto agrario all’interno dei confini propri del “diritto alimentare”, il cui paradigma fondativo è basato sulla tutela della salute del consumatore, e non certo sulla tutela dell’imprenditore agricolo o dell’imprenditore commerciale. La congiunzione della vocazione comparatistica con il fisiologico sguardo storicistico si rivolge a un rapporto per così dire “bilaterale” tra concretezza dei fenomeni economici e sociali, da un lato, ed emersione, affermazione ed efficacia della fonte normativa, dall’altro. Lo specialismo non riduce l’agrarista a proposizioni frantumate e ridotte alla misera esegesi, anche perché il sapere giuridico si articola sì in diversi specialismi, ma le ragioni convenzionali non possono dimenticare l’unitarietà del discorso giuridico, e comunque richiedono al diritto agrario il confronto non solo con il diritto alimentare ma anche con il diritto ambientale. Non si può difatti dimenticare la bivalenza valoriale (Alimentazione, Ambiente) che sempre anima l’agricoltura. Al centro stanno sempre, nell’impostazione culturale di Jannarelli, le aperture rese possibili dall’istanza comparatistica nei suoi due versanti: il sincronico e il diacronico.
Antonio Jannarelli’s legal work on agriculture spans fifty years and provides important insights into the special nature of agricultural law, which is capable of linking a long, intense, and even contradictory past with the demands of an uncertain but stimulating and provocative future. It identifies the identity of agricultural law in our time as the result of the relationship between tradition and renewal, in order to grasp the new developments that the progressive post-industrial economy is bringing about. The identity profile is thus linked to the requirements of planning. Jannarelli prefers to reject “in principle” statements and initially refers to the diachronic and synchronic comparison of the different situations offered by market economy countries. The picture presented is one of widespread legal treatment that favors agriculture, whereby farming benefits from more favorable regulations than other economic sectors due to its “substantial” characteristics: in other words, this situation reflects “agricultural exceptionalism”. When it comes to the “agricultural system”, even industrialized societies will not be able to do without a system that is ultimately “specific” to “farmers”, “agriculture”, and “agricultural governance” in the future. Just when EU law proposes the figure of a food entrepreneur that includes agricultural entrepreneurs without specification, Jannarelli proposes a renewal of the reasons that broaden the connotations that have historically characterized agricultural law: in modern times, there is a renewed need for special treatment, so that the mobility of borders cannot hide the continuum. The perspective that has been opened up is clear: it would be illusory to claim “exclusive competence” for the “agrarista” in the regulatory area of “food law”, which is characterized, among other things, by its interdisciplinary nature; it would be no less naive to assign the modernity of agricultural law within the confines of “food law”, whose founding paradigm is based on the protection of consumer health, and certainly not on the protection of agricultural or commercial entrepreneurs. The combination of comparative analysis with a natural historical perspective focuses on a “bilateral” relationship, so to speak, between the concrete nature of economic and social phenomena on the one hand, and the emergence, affirmation, and effectiveness of the normative source on the other. Specialization does not reduce the “agrarista” to fragmented propositions reduced to poor exegesis, partly because legal knowledge is divided into different specializations, but conventional reasoning cannot forget the unity of legal discourse, and in any case requires agricultural law to be compared not only with food law but also with environmental law. Indeed, we cannot forget the dual values (food and environment) that have always inspired agriculture. At the heart of Jannarelli’s cultural approach are the opportunities made possible by comparative analysis in its two aspects: synchronic and diachronic.
MARIARITA D’ADDEZIO
Sostenibilità e responsabilità nel settore agricolo e nelle filiere produttive intersettoriali [approfondisci]
Dopo la ricognizione di nuove fattispecie di responsabilità correlate allo sviluppo sostenibile, il lavoro individua alcuni tasselli e fattispecie del binomio sostenibilità-responsabilità a carico e a danno dell’agricoltura e delle filiere intersettoriali. La trattazione continua soffermandosi sui soggetti privati e pubblici coinvolti, sulle situazioni giuridiche lese e sui presupposti e limiti all’effettività della responsabilità risarcitoria dello Stato per i danni ai diritti fondamentali dei singoli derivati dalla violazione del diritto UE.
The work proceeds to the recognition of new types of liability related to sustainable development and identifies some cases of the combination sustainability-responsibility borne by and to the detriment of the agri-industrial system. The study continues by focusing on the public and private entities involved, the legal situations affected, the preconditions and limitations on the effectiveness of state liability for damages to individuals’ fundamental rights resulting from a violation of EU law.
ALESSANDRA DI LAURO
YuKa: quale orizzonte possibile per le applicazioni digitali fra informazione, pratica sleale e denigrazione [approfondisci]
Lo scritto affronta l’esame delle decisioni giudiziarie francesi e italiane relative all’uso dell’applicazione YuKa che ha avuto grande successo presso i consumatori. La giurisprudenza oscilla fra il riconoscimento della valutazione come pratica commerciale sleale, la collocazione nell’ambito degli atti di denigrazione e la qualificazione come esercizio della libertà di espressione e informazione. Le conseguenze delle diverse visioni giuridiche sono molteplici. Queste applicazioni potrebbero avere un ruolo nella diffusione di conoscenze nell’acquisizione di una maggiore trasparenza. La riconducibilità delle valutazioni effettuate da queste applicazioni all’atto di denigrazione e/o alla pratica sleale, potrebbero costituire una minaccia alla libertà di critica e anche di informazione.
This article examines French and Italian rulings on the use of the YuKa app, which has been very popular with consumers. Case law varies between recognising the assessment as an unfair commercial practice, classifying it as denigration, and qualifying it as an exercise of freedom of expression and information. The consequences of the different legal views are manifold. These apps could play a role in spreading knowledge and achieving greater transparency. The fact that the ratings given by these apps can be considered denigration and/or unfair practices could threaten freedom of criticism and even freedom of information.
ANTONIO JANNARELLI
La disciplina dei domini collettivi dopo la legge n. 168 del 2017 e quella regionale della Valle d’Aosta 1° agosto 2022, n. 19 [approfondisci]
La relazione intende illustrare l’impatto della legge n. 168 del 2017, riguardante i domini collettivi, sulla legislazione nazionale e regionale in materia di usi civici, anche alla luce della evoluzione intervenuta nella giurisprudenza della Corte costituzionale. A conclusione di questa indagine, la relazione segnala le principali novità normative legate alle modifiche intervenute con la legge n. 168 del 2017 e offre una prima lettura della legge regionale della Valle d’Aosta 1° agosto 2022, n. 19.
The report aims to illustrate the impact of Law No. 168 of 2017 on collective domains on national and regional legislation on civic commons, also considering developments in the jurisprudence of the Constitutional Court. At the end of this investigation, the report highlights the main regulatory changes introduced by Law No. 168 of 2017 and offers an initial reading of the regional law of Valle d’Aosta No. 19 of August 1, 2022.
LORENZA PAOLONI
Modelli organizzativi di agricoltura sociale tra multifunzionalità e sostenibilità [approfondisci]
Vengono indagate le diverse modalità di manifestazione dell’impresa agricola, organizzata sia in forma individuale che collettiva, nell’esercizio dell’agricoltura sociale ovvero di un’attività d’interesse generale che, oltre a costituire una singolare combinazione tra l’attività agricola produttiva di beni e rivolta al mercato, con attività di collaborazione con soggetti pubblici e privati ed azioni specifiche di inclusione sociale e lavorativa, di co-terapia e di creazione di servizi per la popolazione, si presenta attenta anche alle esigenze dei territori e delle comunità rurali. Il carattere multifunzionale dell’impresa agricola ed il dettato normativo riconoscono alle diverse tipologie di attività, svolte dall’imprenditore agricolo ed indirizzate all’utilità sociale, la valenza di attività connesse di cui al terzo comma dell’art. 2135 c.c.
This essay explores the various ways in which agricultural enterprises, both individually and collectively organized, engage in social farming. Social farming is a socially useful activity which, in addition to agricultural production for the market and collaboration with public and private entities, involves specific actions for social and labour inclusion, co-therapy, and the creation of services for the population. It also pays attention to the needs of rural areas and communities. The multifunctional nature of agricultural enterprises and regulatory provisions recognize various activities carried out by farmers that are related to social utility, as referred to in paragraph 3 of Article 2135 of the Italian Civil Code.
FRANCESCO SCALIA
Pianificazione delle aree idonee all’installazione di impianti da fonti rinnovabili e riserva di procedimento amministrativo [approfondisci]
Obiettivo del saggio è valutare la costituzionalità della riserva al legislatore regionale della pianificazione delle aree idonee alla localizzazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili, operata con l’art. 20 del d.lgs. n. 199/2001. Tale previsione, infatti, si pone in apparente contrasto con la giurisprudenza costituzionale che ha riservato al procedimento amministrativo la pianificazione delle aree non idonee. L’Autore conclude per la compatibilità della previsione legislativa in questione con la gerarchia degli interessi che si è affermata nel nostro ordinamento per opera del legislatore euro-unionale. In particolare, la fissazione di obiettivi inderogabili di produzione di energia da fonte rinnovabile, in un processo top-down che prescinde da condizioni e peculiarità dei territori che ne devono ospitare gli impianti, rende di fatto l’interesse al raggiungimento di tali obiettivi non bilanciabile con altri in potenziale conflitto, ancorché costituzionalmente rilevanti.
The aim of this paper is to assess the constitutionality of entrusting regional legislatures with the planning of areas suitable for the siting of renewable-energy production plants, as set out in Article 20 of Legislative Decree No. 199/2001. At first glance, this provision seems to clash with Constitutional Court case law, which has instead assigned the planning of unsuitable areas to administrative procedures. The Author, however, concludes that the legislative provision is compatible with the hierarchy of interests that has emerged in the Italian legal order under the influence of EU law. In particular, the establishment of non-derogable targets for the production of renewable energy – through a top-down process that pays no heed to the conditions and peculiarities of the territories where the plants must be located – effectively renders the interest in achieving those targets non-negotiable against other potentially conflicting interests, even when the latter are constitutionally protected.
OSSERVATORIO
IL PRECEDENTE
AMARILLIDE GENOVESE
Filiere e potere: il caso Coop Italia tra AGCM e Consiglio di Stato [approfondisci]
La vicenda Coop Italia c. AGCM ripropone all’interprete il tema dei criteri di valutazione dello squilibrio significativo nelle posizioni di forza commerciale, presupposto di ammissibilità dell’intervento dell’Autorità antitrust e condizione di operatività della disciplina delle relazioni commerciali in materia di cessioni di prodotti agricoli e alimentari dell’art. 62, d.l. n. 1 del 2012. A distanza di dieci anni dal provvedimento Coop Italia-Centrale Adriatica, in cui per la prima volta l’AGCM sanziona la pratica abusiva della GDO di imporre condizioni contrattuali ingiustificatamente gravose ai propri fornitori, i giudici amministrativi “riscrivono la storia” e annullano due delle tre sanzioni comminate dall’AGCM, in particolare ritenendo che non sia stato provato né lo squilibrio significativo tra le posizioni di forza commerciale degli operatori coinvolti, né la imposizione ingiustificata di una condizione gravosa. Il Consiglio di Stato ritiene che la valutazione dello “squilibrio significativo” non possa essere affidata unicamente alle caratteristiche dimensionali delle imprese e alla durata della relazione commerciale e richiama la necessità di accertare in concreto il ruolo svolto dalla impresa fornitrice nella catena di approvvigionamento che, nella specie, sarebbe quello di un commerciante di prodotti ortofrutticoli all’ingrosso e non di un agricoltore “debole” che subisce condizioni imposte dalle imprese della GDO.
The Coop Italia v. AGCM case raises once again the issue of the criteria for assessing significant imbalance in positions of commercial strength, a prerequisite for the admissibility of intervention by the Antitrust Authority and a condition for the applicability of the rules governing commercial relations in the sale of agricultural and food products under Article 62 of Decree Law No. 1 of 2012. Ten years after the Coop Italia-Centrale Adriatica ruling, in which the AGCM sanctioned for the first time the abusive practice of large-scale retailers imposing unjustifiably burdensome contractual conditions on their suppliers, the administrative judges “rewrote history” and annulled two of the three sanctions imposed by the AGCM, in particular considering that neither the significant imbalance between the commercial positions of the operators involved nor the unjustified imposition of a burdensome condition had been proven. The Council of State considers that the assessment of “significant imbalance” cannot be based solely on the size of the companies and the duration of the commercial relationship, and points to the need to ascertain in concrete terms the role played by the supplier company in the supply chain which, in this case, would be that of a wholesale fruit and vegetable trader and not a “weak” farmer who is subject to conditions imposed by large-scale retailers.
Indice Fascicolo 2 - 2025
MARIA BEATRICE BERNADETTE ARNESE
La tutela delle indicazioni geografiche del settore agroalimentare e vitivinicolo nel “diritto vivente” dell’Ufficio europeo per la proprietà intellettuale [approfondisci]
Lo scritto, partendo dal commento di una decisione dell’ufficio europeo per la proprietà intellettuale (EUIPO) riguardante la DOP Champagne, intende far luce sul ruolo di enforcement svolto dall’EUIPO per la tutela delle indicazioni geografiche in ragione delle funzioni assegnate a tale Agenzia europea per la protezione delle indicazioni geografiche che, a seguito dell’entrata in vigore del reg. (UE) n. 2024/1143 sono state ulteriormente rafforzate. A tal fine, l’articolo analizza alcune rilevanti decisioni dell’EUIPO, nonché le prassi applicative sviluppatesi nel corso dell’attività dell’Ufficio, in materia di “uso” ed “evocazione” di un’indicazione geografica con l’intento di valutare la corretta applicazione degli insegnamenti resi dalla Corte di giustizia in materia di tutela delle indicazioni geografiche.
The article, starting from the analysis of a decision of the European Intellectual Property Office (EUIPO) concerning the PDO Champagne, intends to highlight the enforcement role played by the EUIPO for the protection of Geographical Indications due to the functions assigned to this European agency for the protection of Geographical Indications that, following the entry into force of Regulation (EU) No. 2024/1143, have been further strengthened. To this end, the article analyses some relevant decisions of the EUIPO as well as the enforcement practices that have developed during the Office’s activity, concerning the “use” and “evocation” of a Geographical Indication to assess the correct application of the Court of Justice’s teachings on the protection of Geographical Indications.
MARIASSUNTA CICCONE
Verso la competitività: prospettive e aspettative per la prossima PAC. Riflessioni a margine sulla nuova comunicazione «Una visione per l’agricoltura e l’alimentazione» [approfondisci]
A partire dalla comunicazione della Commissione europea, «Una visione per l’agricoltura e l’alimentazione. Realizzare insieme un settore agricolo e alimentare dell’UE attrattivo per le generazioni future», pubblicata il 19 febbraio, il presente contributo si propone di approfondire alcuni dei principali aspetti che caratterizzano il percorso verso la competitività del settore agricolo europeo. In primo luogo, la Commissione attribuisce un ruolo prioritario alla sicurezza alimentare (intesa primariamente come food security). La pandemia da COVID-19 aveva già messo in evidenza la vulnerabilità delle catene di approvvigionamento mondiali, a causa della loro interdipendenza. In tale contesto, il rafforzamento dell’autosufficienza e la riaffermazione della sovranità alimentare dell’Unione europea, si configurano come un’efficace strategia di difesa. Un sistema agricolo competitivo, inoltre, non può prescindere dalla sostenibilità economica che richiede un bilanciamento ben calibrato fra costi sostenuti dall’agricoltore e i benefici per l’ambiente e il clima. Per tale ragione, i pagamenti diretti al reddito e il sostegno agli investimenti strutturali previsti nell’ambito della PAC svolgono un ruolo cruciale nel supportare la stabilità del reddito degli agricoltori. È necessario, inoltre, adottare un approccio rinnovato alla sostenibilità che, intesa nella sua tridimensionalità, contribuisce alla resilienza dell’attività agricola attribuendo un valore aggiunto al prodotto europeo. In tale contesto, la PAC post-2027 dovrà innalzare l’ambizione ambientale, promuovendo azioni mirate e orientate a produrre risultati concreti e misurabili. In conclusione, nel settore agricolo europeo la competitività si traduce nell’incremento della capacità produttiva che favorisce la crescita economica di lungo termine e nella necessità di ridurre gli effetti negativi delle pratiche agricole sull’ecosistema. Il raggiungimento di questo equilibrio non può prescindere dall’integrazione reciproca fra la produttività e la sostenibilità, in cui l’innovazione tecnologica rappresenta un elemento di connessione fondamentale.
Starting from the Communication of the European Commission «A Vision for Agriculture and Food Shaping together an attractive farming and agri-food sector for future generations», published on 19 February, this paper aims to explore some of the key aspect underpinning the path towards enhancing the competitiveness of the agricultural sector. Firstly, the Commission assigns a strategic priority to the food security. The COVID-19 pandemic highlighted the vulnerabilities of the global supply chains due to their interdependence. Within this context, strengthening self-sufficiency and reaffirming the food sovereignty emerge as an effective defence strategy. Moreover, a competitive agricultural system cannot disregard economic sustainability, which entails a careful balance between the costs incurred by farmers and the environmental and climate related benefits generated. In this regard, direct income payments and structural investment support, as envisaged under the CAP, play a crucial role in ensuring farmers’ income stability. Furthermore, it is essential to embrace a renewed approach to sustainability, conceived in its threefold dimension, which not only contributed to the resilience of the agricultural activity, but also adds value to the European products. For this reason, the post-2027 CAP should raise the level of environmental ambition, through targeted measures designed to deliver concrete and measurable outcomes. Finally, within the European agricultural sector, competitiveness is reflected, on the one hand, in the enhancement of productive capacity, which supports long-term economic growth, on the other, in addressing the need to mitigate the negative impacts of farming practices on the ecosystem. To strike a balance between these two aspects, it is essential to promote and disseminate requires necessarily the technological innovation, as a strategic lever.
MATTEO FERRARI
Distribuzione di valore e regolazione dell’innovazione in campo vegetale [approfondisci]
Il settore a monte della filiera agroalimentare, che possiamo in prima approssimazione far coincidere con il segmento coinvolto nella fornitura di input (tecnologici o di altra natura), ha ricevuto tradizionalmente minore attenzione rispetto a quello posto a valle. Si tratta, tuttavia, di una porzione di filiera caratterizzata da asimmetrie, in termini di potere di mercato e contrattuale, che possono incidere significativamente sulla ripartizione di valore tra i protagonisti della filiera. Le dinamiche regolative e contrattuali che contraddistinguono l’innovazione in campo vegetale costituiscono un esempio di come sia necessario valutare attentamente la relazione esistente tra diritto e distribuzione di valore, al fine di incentivare soluzioni che permettano l’accesso all’innovazione a condizioni eque e trasparenti.
The segment of the agrifood chain placed upstream, which can approximately be identified as the one concerning the provision of inputs, has traditionally received less attention than the segment placed downstream. Nonetheless, it represents a part of the chain affected by both market and contractual asymmetries which can impact on value distribution among the chain’s players. The regulatory and contractual dynamics characterizing innovation in the plant variety sector provides an example of how it is necessary to carefully assess the relationship between law and value distribution, with the aim to incentivize solutions that facilitate access to innovation at fair and transparent conditions.
NICOLETTA FERRUCCI
La quarta dimensione della sostenibilità sulle orme della riforma degli articoli 9 e 41 della Costituzione [approfondisci]
Il lavoro prospetta una serie di riflessioni sull’essenza della riforma costituzionale, alle quali si lega il disegno di una quarta dimensione della sostenibilità.
The paper presents a range of reflections about the meaning of constitutional reform, to which the design a fourth dimension of sustainability is linked.
STEFANO MASINI
Originalità e rilevanza sistematica del territorio: idee di un diritto agrario in cammino (dentro il laboratorio di Ferdinando Albisinni) [approfondisci]
L’itinerario degli studi sull’impresa agricola che, nel tempo, Ferdinando Albisinni ha svolto, con evidente validità metodologica, incornicia un’originale ricerca nell’intendimento di mettere a fuoco e ricombinare, insieme, dimensione territoriale e commercialità diversamente ritenute varianti di indagine separate e distinte. Se è vero che il diritto agrario ha il carattere della concretezza, l’Autore ha il merito di riconoscere e, via via, precisare in dettaglio le traiettorie di trasformazione che attraverso la multifunzionalità e l’identità sul mercato dei prodotti vincolano ad una equilibrata valutazione la sfera aziendale con i doveri comunitari e premiano le opportunità offerte a livello europeo per un adattamento del ciclo biologico a esigenze ambientali, in coerenza con il disegno costituzionale in cui l’agricoltura si fa natura e custode di habitat. La sensibilità culturale dell’Autore è quella di aver meditato intorno ad un progetto che conserva al suo centro la terra in una proiezione, tuttavia, funzionale all’adozione di modelli differenziali riconducibili al disegno complessivo del territorio e alla salute di tutto ciò che è vivente. Un’intuizione condotta con fedeltà al progetto di assestamento e crescita della materia, che risponde alla necessità di un’architettura unitaria per contenere una vasta e disordinata produzione di norme senza sottrarsi, nella manutenzione del suo perimetro, al compito di cogliere nuove opportunità.
The itinerary of studies on agricultural enterprises that, over time, Ferdinando Albisinni has carried out, with evident methodological validity, frames original research in the intention to focus and recombine, together, territorial dimension and commerciality otherwise considered separate and distinct variants of investigation. While it is true that agricultural law has the character of concreteness, the Author has the merit of recognizing and, gradually, specifying in detail the trajectories of transformation that, through multifunctionality and identity on the market of products bind the corporate sphere to a balanced assessment with community duties and reward the opportunities offered at the European level for an adaptation of the biological cycle to environmental needs, consistent with the constitutional design in which agriculture becomes nature and guardian of habitats. The cultural sensitivity of the Author is to have pondered around a project that retains the earth at its center in a projection, however, functional to the adoption of differential patterns traceable to the overall design of the land and the health of all that is living. An insight conducted with fidelity to the project of settling and growth of the subject matter, which responds to the need for a unified architecture to contain a vast and messy production of standards without evading, in the maintenance of its perimeter, the task of seizing new opportunities.
LUIGI RUSSO
La Politica agricola comune tra esigenze di sostenibilità economica e l’attuazione del Green Deal a tutela della biodiversità [approfondisci]
Non è tutto oro quello che luccica: a fronte dell’enfasi posta sul Green Deal e sulle sue declinazioni nel settore agro-forestale (Strategia From farm to fork e sulla Biodiversità per il 2030), la primazia ecologica che traspare da tali documenti strategici sembra iniziare a scontrarsi con le scontate esigenze di sostenibilità economica delle imprese agricole coinvolte nella transizione verde. Con il lavoro, si intende evidenziare come il regolamento sul ripristino della natura, approvato con difficoltà dal legislatore europeo, sia destinato ad incidere sull’attività dei produttori agricoli e come, al contempo, siano sostanzialmente trascurati gli aspetti di sostenibilità economica dei nuovi impegni che per essi si profilano. Occorre di conseguenza riflettere se gli obiettivi, estremamente ambiziosi, del Green Deal, potranno essere raggiunti nel rispetto del cronoprogramma che ne costituisce un corollario essenziale, anche alla luce degli evidenti rallentamenti nella sua attuazione, come confermato dalle recenti modifiche dei regolamenti attuativi della PAC per alcuni aspetti di natura “ambientale”.
Not all that glitters is gold: in the face of the emphasis placed on the Green Deal and its declinations in the agro-forestry sector (From farm to fork strategy and Biodiversity for 2030), the ecological primacy that transpires from these strategic documents seems to be beginning to clash with the obvious requirements of economic sustainability of agricultural enterprises involved in the green transition. With the paper, it is intended to highlight how the nature restoration regulation, passed with difficulty by the European legislature, is bound to affect the activities of agricultural producers and co-measures, at the same time, the economic sustainability aspects of the new commitments looming for them are substantially neglected. As a result, it is necessary to reflect on whether the extremely ambitious goals of the Green Deal can be achieved within the timetable that is an essential corollary of it, also in light of the obvious slowdowns in its implementation, as confirmed by the recent changes in the CAP implementing regulations for certain aspects of an “environmental” nature.
OSSERVATORIO
IL PRECEDENTE
GIOVANNI GALASSO
Tutela degli acquisti del patrimonio agricolo e compatibilità con i princìpi del mercato unico europeo: riflessioni sulla sentenza C-419/23 della Corte di giustizia dell’UE [approfondisci]
La sentenza del 12 dicembre 2024 della Corte di giustizia dell’UE nella causa C-419/23 ribadisce l’incompatibilità delle restrizioni imposte dalla legislazione ungherese sulla trasmissibilità dei diritti di proprietà e di usufrutto sui terreni agricoli con i princìpi fondamentali del diritto dell’UE. In particolare, la decisione fa riferimento al diritto di registrare nuovamente il diritto di usufrutto illegittimamente cancellato, riconoscendo la necessità di ripristinare la situazione giuridica violata. Il contributo analizza il bilanciamento tra libertà di circolazione dei capitali, tutela dei diritti di proprietà e obiettivi di politica agraria, evidenziando la criticità di misure restrittive che, pur perseguendo obiettivi di interesse generale, risultano sproporzionate e prive di strumenti alternativi meno dannosi. L’azione coordinata della Corte e della Commissione europea definisce un quadro coerente per superare le misure restrittive che ostacolano la libera circolazione dei capitali e l’accesso al mercato fondiario, promuovendo un modello normativo basato su incentivi e monitoraggio dell’uso del suolo, nonché un uso più strategico delle risorse della PAC. Questo approccio è ulteriormente sviluppato nella comunicazione della Commissione «A Vision for Agriculture and Food» (2025), che sottolinea il ruolo centrale della PAC nel bilanciare la competitività, la sostenibilità e la tutela degli interessi agricoli, escludendo soluzioni nazionali che, attraverso restrizioni proprietarie, siano in conflitto con i princìpi fondamentali del diritto dell’UE.
The judgment of the Court of Justice of the EU in Case C-419/23 reaffirms the incompatibility of the restrictions imposed by Hungarian legislation on the transmissibility of property and usufruct rights over agricultural land with the fundamental principles of EU law. In particular, the decision refers to the right to re-register the unlawfully cancelled right of usufruct, recognizing the need to restore the violated legal situation. The contribution analyzes the balance between freedom of movement of capital, protection of property rights and agrarian policy objectives, highlighting the critical nature of restrictive measures that, while pursuing general interest objectives, are disproportionate and lack alternative, less damaging instruments. The coordinated action of the ECJ and the European Commission sets out a coherent framework to overcome restrictive measures that hinder the free movement of capital and access to the land market, promoting a regulatory model based on incentives and land use monitoring, as well as a more strategic use of CAP resources. This approach is further developed in the European Commission’s Communication «A Vision for Agriculture and Food» (2025), which emphasizes the central role of the CAP in balancing competitiveness, sustainability and the protection of agricultural interests, excluding national solutions that, through ownership restrictions, conflict with the fundamental principles of Union law.
Indice Fascicolo 1 - 2025
LAURA COSTANTINO
Regole di commercializzazione dei prodotti agricoli e alimentari tra equilibrio dei rapporti b2b e concorrenza [approfondisci]
Il saggio analizza il quadro disciplinare relativo alle regole di commercializzazione dei prodotti agricoli e alimentari, con riferimento alle relazioni negoziali lungo la filiera e alle regole del mercato all’interno del quale operano le imprese, con particolare riguardo al tema della determinazione del prezzo nei contratti di cessione.
The paper analyses the disciplinary framework of the rules governing the marketing of agricultural and food products, with reference to the contracts of the agri-food chain and the rules of the market, with particular regard to the issue of pricing in the supply contracts.
DOMENICO CRISTALLO
La filiera olivicolo-olearia nella dimensione promozionale della PAC 2023-2027 e nella strategia nazionale: armonie e idiosincrasie tra competitività e sostenibilità [approfondisci]
La filiera olivicolo-olearia è stata, nel tempo, oggetto di una complessa trama normativa che ha interessato tutti i singoli segmenti della stessa. Il presente contributo pone il focus sul sistema promozionale delineato dai regolamenti della politica agricola comune (PAC) 2023-2027 e dal conseguente piano strategico nazionale relativo alla predetta filiera. Il PSP italiano fissa, difatti, «una strategia per il settore olivicolo-oleario che mette a disposizione degli operatori un sistema di interventi per il simultaneo raggiungimento dei seguenti obiettivi: miglioramento della competitività del settore, miglioramento della qualità della produzione; maggiore sostenibilità, inclusa quella sociale». Siffatta strategia si caratterizza per una molteplicità di strumenti che mirano a conformare l’attività dei singoli agricoltori, nonché la definizione di un agire collettivo degli stessi, verso il paradigma della sostenibilità cui è orientata la nuova PAC. Tuttavia, l’analisi delle singole misure mette in luce le sfide e le criticità relative all’efficacia e all’effettività del nuovo quadro giuridico, derivanti dalle intrinseche idiosincrasie esistenti tra sostenibilità e competitività.
The olive-oil sector has historically been governed by a comprehensive regulatory framework that has affected every segment of the supply chain. This paper centers on the promotional system established by the Common Agricultural Policy (CAP) 2023-2027 regulations and the corresponding National Strategic Plan for this sector. The Italian National Strategic Plan outlines a strategy for the olive-oil industry that equips operators with a suite of interventions to concurrently boost sector competitiveness, enhance production quality, and advance overall sustainability, including its social dimension. This strategy features a range of tools designed to shape the activities of individual farmers and to foster a collective approach, aligning with the sustainability orientation of the new CAP. Nevertheless, an examination of the specific measures reveals significant challenges and complexities in achieving the effectiveness and efficiency of this new legal framework, underscored by the inherent tensions between sustainability and competitiveness.
MAURIZIO FLICK
Il contenzioso climatico nel diritto agroalimentare: un intreccio di norme e giustizia [approfondisci]
Il cambiamento climatico rappresenta una doppia sfida per il settore agroalimentare, che subisce gli effetti di eventi climatici estremi ma, al tempo stesso, è responsabile di una quota rilevante delle emissioni di gas serra. Questo articolo analizza il ruolo del contenzioso climatico come strumento per affrontare le responsabilità nel diritto agrario e alimentare, approfondendo il legame tra giustizia climatica, sostenibilità e politiche di adattamento. Vengono esaminati i profili della responsabilità civile, le complessità del nesso di causalità e i limiti del sistema giuridico nel rispondere ai danni climatici.
Climate change presents a dual challenge for the agri-food sector, which suffers the impacts of extreme climatic events while also being a significant source of greenhouse gas emissions. This article examines the role of climate litigation as a tool to address responsibilities within agricultural and agri-food law, exploring the intersection of climate justice, sustainability, and adaptation policies. It analyzes civil liability frameworks, the complexities of causation, and the limitations of legal systems in addressing climate damages.
CLELIA LOSAVIO
Agricoltura e sussidiarietà orizzontale: le esperienze di cura e tutela del bene terra e il ruolo del legislatore regionale [approfondisci]
L’articolo analizza il rapporto tra l’agricoltura e il principio di sussidiarietà orizzontale, riconosciuto dal comma quarto dell’art. 118 della Costituzione italiana. Partendo dal riconoscimento della multifunzionalità dell’attività agricola e della sua capacità di generare benefici in favore della collettività e di rispondere ad esigenze che da questa emergono, l’Autrice si interroga su quali attività agricole possano essere considerate «attività di interesse generale» per poi concentrare l’attenzione sulle esperienze sussidiarie di tutela del bene “terra” – in particolare, orti urbani (sociali e didattici); associazioni fondiarie; cooperative di comunità – e sul ruolo che il legislatore regionale ha avuto rispetto al loro riconoscimento e all’implementazione delle stesse sul territorio. In conclusione l’A. ragiona sulla possibile riconduzione alla sfera della sussidiarietà orizzontale anche di attività di cura del bene terra svolte dagli imprenditori agricoli nell’ambito della loro attività d’impresa.
This paper analyzes the relationship between agriculture and the principle of horizontal subsidiarity, recognized by the fourth paragraph of the Art. 118 of the Italian Constitution. Starting from the recognition of the multifunctionality of agricultural activity and its ability to generate benefits in favor of the community and to respond to needs that emerge from it, the Author questions which agricultural activities can be considered “activities of general interest” and then focus attention on subsidiary experiences of protecting the “land” asset – in particular, urban gardens (social and educational); land associations; community cooperatives – and on the role that the regional legislator had with respect to their recognition and implementation on the territory. In conclusion, the A. reasons on the possible attribution to the sphere of horizontal subsidiarity of land care activities carried out by farmers as part of their business activity.
STEFANO MASINI
Parassiti e malattie delle piante. Sulla difesa dello Stato e la sicurezza alimentare [approfondisci]
L’impiego di prodotti in grado di prevenire o combattere parassiti o malattie delle piante si presta quale punto di osservazione per valutare il recupero, da parte dello Stato, di spazi di intervento dopo una lunga e, all’apparenza, inesorabile esperienza di integrazione di mercato a senso unico. La stessa imposizione di soglie di tolleranza ha, anzi, promosso l’importazione di prodotti agroalimentari ottenuti in aree geografiche in cui sono utilizzate sostanze altrimenti vietate, con una sottovalutazione delle necessità prioritarie di approvvigionamento. Una serie di fattori esterni torna, tuttavia, ad imporre la necessità del recupero dell’intervento statale chiamato ad occuparsi di temi sensibili per la comunità nazionale e la tutela della sicurezza alimentare ne riassume le funzioni di garanzia delle condizioni di vita. Ciò che mostra, partendo da un tema marginale, la possibilità del discorso dell’agrarista di inserirsi con adeguata consapevolezza nella riflessione sullo spazio giuridico europeo e sul riconoscimento del ruolo ancora ineludibile dello Stato imposto dalla complessità dell’oggetto segnalato.
The use of products capable of preventing or combating parasites or plant diseases lends itself as an observation point for assessing the recovery, by the State, of space for intervention after a long and, apparently, inexorable experience of one-way market integration. The very imposition of tolerance thresholds has, indeed, promoted the import of agri-food products obtained in geographic areas where otherwise banned substances are used, with an underestimation of priority supply needs. A series of external factors returns, however, to impose the need for the recovery of State intervention called upon to deal with sensitive issues for the national community and the protection of food security summarizes its functions of guaranteeing living conditions. What shows, starting from a marginal theme, the possibility of the agrarianist’s discourse to insert itself with adequate awareness in the reflection on the European legal space and on the recognition of the still unavoidable role of the State imposed by the complexity of the object reported.
FEDERICA RAFFONE
L’illegal oil blending fra cripticità della normativa europea e ricostruzione domestica del precetto [approfondisci]
Il presente contributo analizza uno specifico caso di blending dell’olio di oliva a partire da una recente pronuncia del Tribunale di Perugia, che attesta la liceità penale della miscelazione fra olio vergine ed extravergine d’oliva. La sentenza risulta originale per aver affrontato in maniera inedita il tema. Ricostruendo la «disciplina speciale specifica» dell’olio, e ripercorrendo i fatti ed i motivi che hanno determinato l’assoluzione per il giudice di prime cure, si indagherà se ci si trovi dinanzi ad una nuova casistica di illegal blending, o se tale pratica sia consentita ed esente da sanzioni. In definitiva, il caso portato ad esempio si rivela un’occasione di riflessione sulle problematiche di gestione domestica delle norme penali alimentari che presentino una struttura “aperta”, laddove l’essenza del precetto penalistico si fondi su un contenuto extra-penale, c.d. elemento normativo, necessariamente da ricostruire alla luce normativa europea cogente. Il caso risulta, inoltre, di particolare interesse per il penalista in quanto evidenzia l'emergere di un errore sulla legge extra-penale.
This paper analyzes a specific case of olive oil blending from a recent ruling of the Court of Perugia, which attests to the criminal lawfulness of blending virgin and extra virgin olive oil. The decision under comment is original for having addressed the issue in a novel way. Reconstructing the «oil’s specific special discipline», and reviewing the facts and reasons that led to the judge of first instance’s absolution, it will investigate whether it constitutes a new case of illegal blending, or whether this practice is permitted and exempt from sanctions. Ultimately, the case turns out to be an opportunity for reflection on the problems of domestic management of criminal food regulations that present an “open” structure, where the essence of the criminal precept is based on an extra-criminal content, so-called normative element, necessarily to be reconstructed in the light of cogent European legislation. The case is of particular interest to the criminalist because of the occurrence of an error on extra-criminal law.
OSSERVATORIO
IL PRECEDENTE
MARCO GJOMARKAJ
Brevi considerazioni sulla sentenza della Corte EDU n. 16760/22 del 2024 [approfondisci]
Con la sentenza del 13 febbraio 2024, n. 16760/22, Executief van de Moslims van België ed a. c. Belgio la Corte EDU si è pronunciata sulla possibilità che il benessere animale possa configurarsi quale restrizione alla libertà di religione. Innestandosi in un quadro giurisprudenziale travagliato, che ha visto in più battute la Corte di giustizia europea prendere posizione sul punto, la decisione della Corte EDU sembra assumere una portata innovativa in quanto accosta la tutela del benessere animale, intesa quale principio di diritto, al concetto di moralità pubblica.
With the sentence of February 13, 2024, No. 16760/22, Executief van de Moslims van België and others. v. Belgium, the ECtHR ruled on the possibility that animal welfare could constitute a restriction on freedom of religion. Fitting into a troubled jurisprudential framework, which has seen the European Court of Justice take a position on the point on several occasions, the ECtHR’s decision seems to take on an innovative significance as it brings together the protection of animal welfare, understood as a principle of law, with the concept of public morality.
ANTONIO JANNARELLI
Le disavventure delle cooperative agricole di conferimento dinanzi alla Corte di cassazione: cronache di una giurisprudenza ondivaga [approfondisci]
La nota analizza criticamente la decisione di Cass. 28 maggio 2024, n. 14850. Questa, in conflitto con altre recenti decisione della stessa Corte di cassazione relative, però, anche a fattispecie diverse, si è occupata del tema relativo alla tutela del produttore agricolo socio di una cooperativa agricola a proposito della remunerazione a lui spettante in relazione ai suoi conferimenti di latte da trasformare in formaggio. Infatti, per via di un approccio concettualistico e fuorviante, pur pervenendo ad una soluzione corretta nel caso concreto, la decisione non tiene però conto sia delle caratteristiche operative proprie di queste cooperative, sia di tutto il quadro normativo applicabile, adottando una motivazione contraddittoria e fuorviante.
The note critically analyses the decision of Court of Cassation No. 14850 of May 28, 2024. This one, in conflict with other recent decisions of the same Court of Cassation relating, however, also to different cases, dealt with the issue of the protection of an agricultural producer who is a member of an agricultural cooperative with regard to the remuneration owed to him in relation to his milk deliveries to be transformed into cheese. In fact, although the decision reached a correct solution in the concrete case, it did not take into account both the operational characteristics of these cooperatives and the entire applicable regulatory framework, adopting a contradictory and misleading motivation.
Indice Fascicolo 3 - 2024
ETTORE BATTELLI
Innovazione tecnologica e gestione della filiera agroalimentare [approfondisci]
L’utilizzo delle nuove tecnologie assume un ruolo sempre più determinante per garantire la sicurezza alimentare, incidendo in maniera significativa sulle dinamiche del mercato dell’agrifood, nel quale le imprese coinvolte sono chiamate ad un continuo confronto sul piano della produzione di beni agroalimentari di qualità, sani e sicuri per i consumatori. Al fine di assicurare un maggiore benessere alimentare, così come un più elevato livello di sicurezza e qualità dei prodotti, un ruolo centrale nell’ambito del sistema di gestione agrifood assume l’impiego di alcune tecnologie: sistemi di intelligenza artificiale (IA), blockchain, Internet of Things (IoT), app. mobile, cloud. Nel settore agroalimentare, queste ultime si rivelano strategiche, non solo per favorire la disintermediazione delle transazioni e una maggiore trasparenza nei rapporti tra le parti coinvolte, ma anche per promuovere una tracciabilità dinamica pro-competitiva a vantaggio tanto degli operatori coinvolti nella catena di produzione e distribuzione (supply chain) quanto dei consumatori-clienti finali.
The use of new technologies is taking on an increasingly decisive role in ensuring food security. Indeed, it is significantly affecting the dynamics of the agrifood market, in which companies involved are called upon to sistematically compete among themselves in terms of production of quality agrifood goods that are healthy and safe for consumers. In order to ensure a greater food welfare, as well as a higher level of product safety and quality, the use of certain technologies, such as artificial intelligence (AI) systems, blockchain, Internet of Things (IoT), mobile apps, and Cloud, assumes a key role within the agribusiness management system. In the agrifood sector, the above mentioned means prove to be strategic for two main reasons: firstly, they foster both the disintermediation of transactions and a greater transparency in the relationships between the parties involved; secondly, they promote a dynamic and pro-competitive traceability of the products, so to benefit both the operators involved in the production and distribution chain and consumers-final customers.
NICOLETTA FERRUCCI
Il regolamento UE del Parlamento europeo e del Consiglio sul ripristino della natura: una prima overview [approfondisci]
Il lavoro analizza l’impianto complessivo e le linee di indirizzo del nuovo regolamento dell’Unione europea sul ripristino della natura che ha concluso il suo iter di approvazione il 16 giugno 2024, e offre una panoramica dei suoi punti salienti, mettendone in luce gli aspetti innovativi e i profili di criticità.
The paper analyzes the overall plant and the guidelines of the new European Union Regulation on Nature Restoration which concluded its approval process on 16 June 2024, and offers an overview of its key points, highlighting its positive aspects and critical profiles.
LUCA LEONE
Big data e intelligenza artificiale nell’agricoltura europea 4.0: una lettura etico-giuridica [approfondisci]
Nell’ambito del crescente fenomeno della digitalizzazione in agricoltura, lo sviluppo e la moltiplicazione delle fonti di accesso e produzione di grandi quantità di dati, personali e non, pongono sul piano etico-giuridico temi di frontiera che esigono di coniugare le finalità agro-alimentari-ambientali con la transizione ecologica verso un sistema resiliente. Si tratta, per esempio, dell’approccio normativo all’ingegneria dei sistemi e alla gestione dei big data; dei criteri di responsabilità e sicurezza nei processi decisionali automatizzati; delle garanzie di visibilità e trasparenza nella validazione di algoritmi che fanno uso dell’intelligenza artificiale. A fronte dei potenziali rischi derivanti dall’utilizzo di dispositivi mobili, macchinari e sensori collegati in rete, e delle questioni etiche correlate ai profili di opacità e ambiguità sottesi alle procedure di data analytics e machine learning, il contributo intende esplorare le nascenti riflessioni che autorità pubbliche e organismi non governativi stanno elaborando alla ricerca di princìpi armonizzati nello scenario istituzionale europeo. In questa prospettiva, gli approcci normativi by design rilevano come forme sperimentali di tecno-regolazione volte ad aprire spazi di riflessione e decisione rispetto a nuovi «diritti digitali» e a criteri di sostenibilità da condividere e implementare nelle pratiche agricole del domani.
Against the growing phenomenon of digitalisation in agriculture, the development and multiplication of sources for accessing and producing large quantities of personal and agronomic data raise ethical and legal issues. These aspects require agrifood and environmental purposes to be aligned with the ecological transition towards a resilient system. Examples include: the regulatory approach to systems engineering and big data management; the criteria for responsibility and security in automated decision-making processes; the guarantees of visibility and transparency in the validation of algorithms that make use of artificial intelligence. Considering the potential risks arising from the use of networked sensors and devices, as well as the ethical concerns related to the opacity and ambiguity underlying data analytics and machine learning procedures, this contribution explores the reflections that public authorities and non-governmental bodies are developing in search of harmonised normative principles. In this perspective, the evolving approaches of regulation by design are emerging as experimental forms of normativity to be framed and promoted for greater transparency and sustainability. Indeed, they appear suitable to opening spaces for debate and discussion as regards new «digital rights» and innovation criteria to define and implement in the agricultural practices of tomorrow.
STEFANO MASINI
La resistibile ascesa dell’azione pubblica di contrasto alle pratiche commerciali sleali [approfondisci]
Il d.lgs. 8 novembre 2021, n. 198, che dà attuazione alla direttiva (UE) 2019/633 del Parlamento europeo e del Consiglio del 17 aprile 2019 in materia di pratiche commerciali sleali nei rapporti tra imprese nella filiera agricola e alimentare, muove verso il definitivo superamento della tradizionale debolezza degli agricoltori nei rapporti tra imprese lungo la filiera. Le indagini avviate dalla Commissione europea registrano, tuttavia, a livello dei singoli Stati membri, alcune difficoltà operative connesse alla scarsa efficacia delle misure adottate dalle autorità pubbliche nelle attività di contrasto alle pratiche commerciali sleali, con conseguente aumento dell’effetto paura nei confronti della parte più forte in termini di potere contrattuale. Nel nostro ordinamento, mentre non sembra trovare una adeguata diffusione il perfezionamento dei contratti di cessione ordinati ad esigenze di giustizia contrattuale e, come tali, riconosciuti conformi a buone pratiche commerciali, l’attività di contrasto esercitata dall’Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari (ICQRF), appare in progressivo sviluppo nonostante le difficoltà imposte dai differenziali biologici che presentano specifiche filiere e, sopra tutto, per gli evidenti limiti procedurali derivanti dalla necessità di osservare la l. 24 novembre 1981, n. 689. Si segnala, così, la necessità di introdurre, attraverso un apposito regolamento sulle procedure istruttorie essenziali modifiche, capaci di rispondere ad esigenze di certezza e trasparenza, anche in vista della corretta rilevazione dei costi.
Legislative Decree No. 198 of 8 November 2021, which implements Directive (EU) 2019/633 of the European Parliament and of the Council of 17 April 2019 on unfair trading practices in business-to-business relationships in the agricultural and food supply chain, moves towards definitively overcoming the traditional weakness of farmers in business-to-business relations along the supply chain. However, the investigations launched by the European Commission record, at the level of the individual Member States, some operational difficulties related to the limited effectiveness of the measures taken by public authorities in combating unfair commercial practices, with a consequent increase in the fear effect against the stronger the party in terms of bargaining power. In our legal system, while the completion of transfer contracts ordered to meet contractual justice requirements and, as such, recognized as conforming to good commercial practices does not seem to find adequate diffusion, the law enforcement activity carried out by the Central Inspectorate Department for the Protection of Quality and Repression of Food Fraud (ICQRF), appears to be progressively developing despite the difficulties imposed by the biological differentials that specific supply chains present and, above all, due to the evident procedural limits deriving from the need to comply with the Law of 24 November 1981, n. 689. Thus, it is necessary to introduce, through a specific regulation on the preliminary investigation procedures, essential changes to meet the requirements of certainty and transparency, also with a view to the correct recognition of costs.
LORENZA PAOLONI
Sostenibilità e innovazione in agricoltura. Dilemma o opportunità? [approfondisci]
Il raggiungimento degli obiettivi generali prefigurati dall’Agenda 2030, nell’ambito dell’ampio progetto dello sviluppo sostenibile globale, presenta serie difficoltà e la sostenibilità (ambientale, economica, sociale ed ora anche culturale) rischia di diventare un semplice miraggio per il mondo rurale mentre dovrebbe essere un necessario elemento di conformazione dell’impresa agricola. Gli agricoltori devono diventare loro stessi protagonisti dei meccanismi di rinnovamento che interessano i territori rurali, in modo sistemico e secondo processi bottom up, che comportano la mescolanza delle conoscenze locali e delle conoscenze tecnologiche, in una prospettiva di vera sostenibilità.
Achieving the general objectives prefigured by the 2030 Agenda, within the broad project of global sustainable development, presents serious difficulties and sustainability (environmental, economic, social and now also cultural) risks becoming a simple mirage for the rural world while it should be a necessary element of conformation of the agricultural enterprise. Farmers themselves must become protagonists of the renewal mechanisms that affect rural territories, in a systemic way and according to bottom up processes, which involve the mixing of local knowledge and technological knowledge, in a perspective of true sustainability.
FRANCESCO PAOLO TRAISCI
Primo non uccidere: il diritto alla vita dell’animale selvatico e la caccia [approfondisci]
L’attività venatoria, insieme alla raccolta di frutti spontanei, è stata sicuramente la prima attività con la quale l’essere umano si è procurato il proprio sostentamento. E, anche quando l’uomo ha iniziato a dedicarsi alla coltivazione del fondo ed all’allevamento, l’uccisione di animali selvatici ha rappresentato una diffusa occupazione, svolta spesso a fini ludici ma regolamentata dalla legge nei vari contesti nazionali, con la considerazione che l’animale selvatico fosse comunque un oggetto a disposizione dell’uomo. Questa concezione utilitaristica dell’animale si è tuttavia progressivamente scontrata con una visione più empatica nei suoi confronti, secondo la quale egli dovrebbe essere considerato un essere sensibile, capace di pensiero e di sofferenza, e non un mero oggetto di diritti. Proprio in quest’ottica sono stati introdotti strumenti di tutela penale degli animali, in particolare della loro incolumità fisica, che debbono tuttavia trovare un contemperamento con la riconosciuta liceità dell’attività venatoria. Il presente saggio si prefigge proprio di delineare gli estremi di questa contrapposizione fra la normativa penale che punisce chiunque uccida senza necessità un animale ed il diritto di caccia riconosciuto e regolamentato dal nostro ordinamento (così come da quasi tutti gli ordimenti occidentali), valutando le soluzioni attualmente adottate.
Hunting, together with gathering of wild fruits, was certainly the first activity provided by the human in order to procure his livelihood. And even when man began to devote himself to har-vesting and breeding, the killing of wild animals still represented a widespread activity often car-ried out as a sport or for recreational purposes, with the view that wild animals were things avail-able to the humans. This utilitarian view has, however, progressively clashed with a more empathic vision of animals seen as sensitive beings, capable of though and of sufferance, and not as mere objects. According the this different point of view, rulers have issued laws of criminal protection against abuses and cruelty towards animals. These rules must however find a coherence with the recognized liceity of the hunting activity. The present article aims to outline the issues involved by the contradiction between criminal rules that prohibits the killing of animals without due necessity and the right of hunting, and the solutions currently provided.
GIUSEPPE VERSACI
La regolazione dei dati per l’agricoltura di precisione tra questioni generali ed esigenze settoriali [approfondisci]
L’utilizzo di dispositivi intelligenti nelle varie fasi della filiera agroalimentare richiede una riflessione sul piano giuridico, soprattutto alla luce della recente normativa europea in tema di accesso ai dati generati da simili prodotti e servizi tecnologici (reg. UE n. 2023/2854: c.d. Data Act). Dopo aver ricostruito le novità di tale disciplina generale, l’articolo si sofferma sulle peculiarità del contesto agricolo, suggerendo un intervento regolatorio che, pur non sconfessando l’impianto del Data Act, si adatti meglio alle specifiche esigenze degli operatori del settore.
The use of smart devices in the different stages of the agri-food supply chain calls for a legal analysis, especially in the light of the recent EU regulation on access to data generated by such technological products and services (Reg. EU No. 2023/2854: so-called Data Act). After outlining the novelties of this general regulation, the article dwells on the peculiarities of the agricultural context and suggests the adoption of rules that, while not contracting the structure of the Data Act, are better suited to address the specific needs of sector-operators.
OSSERVATORIO
IL PRECEDENTE
SONIA CARMIGNANI
Società, agrarietà e oggetto sociale [approfondisci]
L’esonero di una società agricola dall’assoggettamento alle procedure fallimentari non può ritenersi incondizionato, venendo meno quando sia insussistente, di fatto, il collegamento funzionale con il «ciclo biologico», inteso come fattore produttivo, o quando le attività connesse di cui all’art. 2135 c.c., assumano rilievo decisamente prevalente, sproporzionato rispetto a quelle di coltivazione, allevamento e silvicoltura, ovvero quando risulti accertato in sede di merito che l’impresa agricola costituita in forma societaria abbia esercitato in concreto attività commerciale, in misura prevalente sull’attività agricola contemplata in via esclusiva dall’oggetto sociale. Alla ricerca degli indici di qualificazione di una società agricola, ai fini della sottrazione alla procedura fallimentare, si pone, cioè, la questione dell’effettività dell’oggetto sociale. L’interrogativo è quale statuto debba essere applicato nell’ipotesi in cui alla dizione società agricola e all’oggetto dichiarato agricolo non corrisponda sul piano dell’effettività l’esercizio di un’attività ex art. 2135 c.c., così come quale statuto applicare nel caso di società ad oggetto dichiarato commerciale che svolga nei fatti attività agricola, e quale disciplina, infine applicare quando l’oggetto dichiarato agricolo sia in realtà un oggetto illecito.
The exemption of an agricultural company from being subject to bankruptcy procedures cannot be considered unconditional, as it ceases when the functional connection with the «biological cycle», understood as a production factor, is in fact non-existent or when the connected activities referred to in Art. 2135 of the Civil Code, take on decidedly prevalent importance, disproportionate to those of cultivation, livestock and forestry, or when it is ascertained in the merits that the agricultural enterprise established in corporate form has actually exercised commercial activity, to a prevalent extent on agricultural activity contemplated exclusively by the corporate purpose. In search of the qualification indices of an agricultural company, for the purposes of avoiding bankruptcy proceedings, the question of the effectiveness of the corpo-rate purpose arises. The question is which statute should be applied in the event that the term agricultural company and the declared agricultural object do not correspond in terms of effectiveness to the exercise of an activity pursuant to art. 2135 of the Civil Code, as well as which statute to apply in the case of a company with a declared commercial object which actually carries out agricultural activity, and which regulations to finally apply when the declared agricultural object is in reality an unlawful object.




