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Uso lecito della canapa

1. La pianta di canapa e le sue caratteristiche. – 2. Prodotti ricavabili dalla canapa e suoi possibili impieghi. – 3. Coltivazione della canapa: quadro normativo di riferimento e sua evoluzione.

1. – La pianta di canapa e le sue caratteristiche. La Canapa – nome botanico Cannabis sativa L. (Linnaeus) – è una pianta erbacea a ciclo annuale della famiglia delle Moraceae (1).

Originaria dell’Asia Meridionale, essa si è diffusa in varie regioni del mondo grazie alla sua adattabilità a climi e ambienti differenti.

In base alle diverse caratteristiche possedute dalla specie a seconda del luogo di crescita se ne distinguono tre varietà: Cannabis sativa, Cannabis indica, Cannabis ruderalis (2). Non si distingue, diversamente da quanto ritenuto in passato, una specifica varietà di canapa stupefacente atteso che, come di seguito spiegato, tutte le piante contengono princìpi attivi a carattere psicoattivo, il cui contenuto risulta tuttavia fortemente influenzato dalle condizioni di coltivazione (area geografica, altitudine, tipologia di terreno).

La Cannabis sativa L. è costituita da quasi 500 composti chimici con attività biologica; tra questi, più di 60 sono fitocannabinoidi, ossia cannabinoidi di origine vegetale. I fitocannabinoidi generalmente più rappresentati nella Cannabis sono: il tetraidrocannabinolo (THC), il principale costituente psicoattivo responsabile degli effetti sul Sistema Nervoso Centrale e la cui percentuale presente nella pianta ne definisce la potenza; il cannabidiolo; il cannabinolo; il cannabigerolo; il cannabicromene.

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Diana Russo