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Weekly Economic Monitor

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26 Febbraio 2021


Il punto

Malgrado la ripresa degli indici di fiducia delle imprese osservata in febbraio, nel 1° trimestre 2021 si prospetta una netta contrazione del PIL della Germania, che nel trimestre autunnale del 2020 aveva tenuto meglio del resto dell’area euro.
L’industria manifatturiera continua a contribuire positivamente, ma l’impatto delle restrizioni sanitarie sul valore aggiunto di servizi e commercio sarà largamente preponderante.
Abbiamo rivisto al ribasso le proiezioni di crescita per l’economia italiana nel 2021 al 3,7%. Le proiezioni 2022-23 sono state però riviste al rialzo.

 

I market mover della settimana

Nell’area euro, l’inflazione di febbraio è attesa poco variata nell’Eurozona (a +0,8% da +0,9% precedente) e in Germania (a +1,5% da +1,6% a/a), in calo invece in Italia (a 0,3% da 0,7%).
La stima finale delle indagini PMI relative al mese di febbraio confermerà la debolezza dell’attività economica nella maggior parte dei Paesi dell’area, guidata ancora una volta dai servizi.
La disoccupazione è attesa quasi stabile sia in Germania che nella media dell’Eurozona ma la salita potrebbe arrivare dal 2° semestre.
Le vendite al dettaglio di gennaio nell’Eurozona dovrebbero mostrare una decrescita, anche per via del crollo dei consumi tedeschi, che durerà nel mese corrente.
Sempre a gennaio, i nuovi ordini all’industria in Germania, al contrario delle vendite, dovrebbero registrare un miglioramento.
Infine, la seconda lettura dei dati di contabilità nazionale relativi al 4° trimestre in Italia dovrebbe confermare la contrazione del PIL nei mesi autunnali, che probabilmente sarò seguita da una flessione solamente marginale dell’attività nel trimestre invernale.
La settimana ha molti dati in uscita negli Stati Uniti , resi però poco attendibili dall’ondata di maltempo che ha colpito gran parte del Paese a febbraio.
Gli indici ISM e l’employment report dovrebbero riportare un’espansione dell’attività e dell’occupazione, ma con indicazioni più deboli rispetto a quelle coerenti con i trend sottostanti, al netto dell’ondata di gelo.
Per gennaio, la spesa in costruzioni dovrebbe proseguire sul sentiero di espansione e la bilancia commerciale dovrebbe registrare una modesta chiusura del deficit.

 


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