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Weekly Economic Monitor

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23 Dicembre 2021


Il punto

Lo scenario 2022.
La svolta del ciclo di politica monetaria è iniziata e sarà attuata più rapidamente di quanto si ipotizzasse a settembre.
Questo rafforza le attese di rallentamento della crescita globale nel biennio 2022-23, riduce lo spazio di manovra per politiche fiscali espansive e prospetta un periodo di maggiore volatilità per i mercati finanziari globali.
Lo scenario di calo dell’inflazione dai picchi di fine 2021 resta il più probabile, anche se l’inflazione sottostante dovrebbe salire ancora.

 

I market mover della settimana

Nell’area euro l’ultima settimana dell’anno si prospetta povera di spunti rilevanti ad eccezione della stima flash dell’inflazione spagnola di dicembre e del dato sugli aggregati monetari di novembre.
La prima settimana del 2022 è decisamente più ricca di informazioni, con le rilevazioni sui prezzi al consumo di dicembre, che dovrebbero riportare una moderazione dell’inflazione nell’Eurozona e in Germania e viceversa una ulteriore salita in Francia.
A novembre la produzione industriale dovrebbe essere cresciuta per il secondo mese consecutivo sia in Germania che in Francia.
Infine, le indagini della Commissione Europea e le stime finali dei PMI di dicembre dovrebbero segnalare una netta decelerazione del ciclo nei mesi a cavallo d’anno.
Negli Stati Uniti, non ci sono dati di rilievo la settimana entrante (l’unica informazione in arrivo sarà il dato preliminare della bilancia commerciale dei beni di novembre, che dovrebbe vedere un ampliamento del deficit dopo il calo record di ottobre).
La prima settimana del nuovo anno sarà invece dominata dai dati di dicembre sugli indici ISM (attesi in rallentamento, più nei servizi che nell’industria) e sull’employment report, che dovrebbe evidenziare una riaccelerazione della dinamica occupazionale e un ulteriore calo del tasso dei senza-lavoro.

 


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