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La Bussola dell’Economia Italiana

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a cura di Elisa Coletti, Paolo Mameli e Andrea Volpi


ABSTRACT

L’evoluzione dello scenario congiunturale

Gli ultimi mesi sono stati caratterizzati da sorprese positive sia sul ciclo economico che sulla finanza pubblica: nelle prossime settimane ci attendiamo un processo generalizzato di revisione al rialzo delle stime di crescita, e al ribasso su deficit e debito.
Vediamo un PIL vicino al 6% quest’anno e al 4% l’anno prossimo, grazie agli ulteriori margini di recupero per i consumi di servizi e agli effetti del PNRR sugli investimenti.
A nostro avviso, i rischi sulle stime di crescita sono oggi verso l’alto, così come i rischi sul profilo di inflazione (attesa moderare l’anno prossimo).
Le ipotesi alla base dello scenario sono il contenimento di nuove ondate pandemiche e la stabilità politica.
La “quartaondata pandemica non appare sinora tale da indurre misure restrittive simili a quelle viste durante le ondate precedenti.
Il quadro di crescita è decisamente migliorato, trainato soprattutto dai servizi, segnalando la possibilità per quest’anno di un rimbalzo del PIL.
Le sorprese positive sulla crescita del PIL stanno avendo implicazioni favorevoli per lo scenario di finanza pubblica.
Il Governo entro fine mese diffonderà la Nota di Aggiornamento al DEF con le nuove previsioni sui principali aggregati, ma le sorprese positive viste nei dati sinora pubblicati sul fabbisogno del settore statale (-36,2 miliardi nei primi 8 mesi dell’anno rispetto al 2020) e la stessa crescita delle disponibilità liquide del Tesoro (il conto disponibilità del Tesoro presso la Banca d’Italia ha raggiunto un massimo storico di 102,8 miliardi a luglio) segnalano la possibilità che il rapporto deficit/PIL quest’anno possa non solo essere rivisto al ribasso rispetto al target contenuto nel DEF di aprile (11,8%), ma anche essere inferiore al livello registrato nel 2020(9,6%): la nostra attuale stima è 8,7%, sebbene l’incertezza sia elevata.
Pertanto, è possibile che il rapporto debito/PIL scenda a sorpresa già quest’anno, stimiamo a 154% da 155,6% l’anno scorso.
L’evoluzione l’anno prossimo dipenderà dall’orientamento di politica fiscale che sarà scelto dal Governo.
Il principale appuntamento politico nei prossimi 6 mesi sarà l’elezione del prossimo Presidente della Repubblica.
Sebbene non si possano escludere del tutto turbolenze nel corso del 2022, il nostro scenario centrale è che il Governo presieduto da Mario Draghi possa rimanere in carica sino a fine legislatura (2023), con il principale compito di gestire il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che vale (sull’orizzonte al 2026) 191,5 miliardi tra sovvenzioni (68,9 miliardi) e prestiti (122,6 miliardi); a questi si aggiungono oltre 13 miliardi provenienti dal programma React-EU e oltre 30 miliardi che il Governo Draghi ha messo a disposizione attraverso la creazione di un Fondo complementare finanziato con risorse nazionali.
Confermiamo comunque la nostra stima secondo cui il grosso dell’impatto del PNRR sulla crescita del PIL sarà nel 2022-23 (in media, oltre mezzo punto aggiuntivo di crescita l’anno nel biennio).

 

Tendenze del settore bancario italiano

I prestiti alle società non-finanziarie hanno registrato una rapida frenata, col tasso di crescita sceso a 1,7% a/a a luglio e a 1,3% ad agosto secondo i dati preliminari di fonte BCE.
I flussi lordi mensili mostrano che la frenata è stata particolarmente marcata anche per i prestiti di dimensione minore, dopo aver inizialmente interessato quelli di taglio maggiore.
Il rallentamento è molto evidente per i prestiti all’industria manifatturiera e meno marcato per quelli al commercio, mentre i prestiti alle costruzioni sono tornati in calo.
Resta confermata la crescita più forte dei prestiti alle famiglie, che nel complesso hanno registrato una variazione del 3,8% a/a a luglio e del 3,7% ad agosto, essenzialmente in linea con i tre mesi precedenti.
La crescita è trainata dai mutui per l’acquisto di abitazioni mentre il credito al consumo è in ripresa moderata.
Secondo le anticipazioni ABI, ad agosto il ritmo del complesso dei prestiti a famiglie e imprese ha segnato un +2,3% a/a, proseguendo nel rallentamento dal +5,5% di fine 2020.
La crescita dei depositi resta molto sostenuta, del 9,3% a luglio.
Un moderato rallentamento è emerso ad agosto, con un tasso di variazione di 1 punto percentuale più basso secondo le stime ABI.
E’ proseguita la preferenza per i depositi a vista.
I conti correnti hanno registrato una dinamica ancora a due cifre, del 13% a/a a luglio e dell’11,3% ad agosto secondo i dati preliminari di fonte BCE.
L’afflusso molto consistente di quasi 25 miliardi a luglio, di cui ben 18 di liquidità delle società non-finanziarie, è stato solo in parte compensato ad agosto (-8 miliardi dovuti ai -9,4 miliardi delle società non-finanziarie).
E’ proseguito senza soluzione di continuità l’accumulo di risparmio sui conti correnti delle famiglie, per un totale di oltre 41 miliardi da gennaio ad agosto.
Tale dinamica continua a trainare la crescita della raccolta complessiva da clientela, che resta robusta, del 7,4% a/a a luglio, come a giugno, e più moderata di 1 punto percentuale ad agosto secondo le anticipazioni ABI.

 


Indice dei contenuti

Migliora più del previsto lo scenario di crescita e di finanza pubblica (p. 2 )
Sintesi della previsione macroeconomica (p. 8 )
L’industria è ancora in espansione… (p. 9 )
• …anche se rallenta la fiducia delle imprese manifatturiere (p. 10 )
• Qualche lieve segnale di decelerazione anche nelle costruzioni (p. 11 )
• La crescita in questa fase è trainata dai servizi (p. 12 )
• Restano positive le prospettive per i consumi delle famiglie (p. 13 )
• Si intensificano i segnali di miglioramento del mercato del lavoro (p. 14 )
Prosegue la ripresa del commercio estero (p. 15 )
Ancora rischi al rialzo per l’inflazione nei prossimi mesi (p. 16 )
Frenata dei prestiti alle società nonfinanziarie (p. 17 )
Ancora forti afflussi sui conti correnti delle famiglie (p. 20 )

 


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Settembre 2021