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La bussola dell’economia italiana

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a cura di Elisa Coletti e Paolo Mameli


ABSTRACT

L’evoluzione dello scenario congiunturale

Dopo il minimo del ciclo toccato ad aprile, da maggio è iniziato un parziale recupero dell’attività economica, evidente soprattutto nell’industria, mentre i servizi continuano a fare da freno. Anche nell’ipotesi di un rimbalzo vigoroso nel 2021 (sulla scia del pieno dispiegarsi degli effetti dei pacchetti di stimolo già varati dal Governo, nonché dell’utilizzo dei primi fondi dal RRF), il PIL alla fine del prossimo anno riteniamo rimarrà inferiore di oltre tre punti e mezzo rispetto ai livelli pre-COVID.
Gli effetti della crisi sulla disoccupazione sono destinati ad ampliarsi. Le conseguenze sulla finanza pubblica rischiano di essere persistenti, ma i meccanismi di supporto a livello UE garantiscono il contenimento dei rischi finanziari.
La Commissione Europea ha assegnato all’Italia 27,4 miliardi di euro per il finanziamento degli ammortizzatori sociali nell’ambito del programma SURE: si tratta dell’importo maggiore fra quelli assegnati ai diversi Stati europei. Sono inoltre disponibili per l’Italia, se il Parlamento deciderà di farvi ricorso, 36 miliardi dalla nuova facility del MES per il finanziamento delle spese sanitarie. A questi si aggiungeranno, nei prossimi anni, nuove rilevanti risorse dal Recovery and Resilience Fund.
In ogni caso, la crisi COVID sta avendo ripercussioni molto significative (e con ogni probabilità persistenti) sulla finanza pubblica.
Il “Decreto Agosto” ha portato l’insieme dei pacchetti fiscali di sostegno all’economia approvati dal Governo a 100 miliardi (dell’ordine del 6% del PIL), a valere sul solo 2020 (dopo la Germania, si tratta dal pacchetto più ampio nell’eurozona).
Gli interventi agiscono in quattro principali direzioni:
1) rafforzamento del sistema sanitario (9 miliardi in totale);
2) estensione degli ammortizzatori sociali (oltre 22miliardi);
3) supporto al reddito delle famiglie (quasi 20 miliardi);
4) trasferimenti a fondo perduto, crediti d’imposta e rimodulazione dei versamenti fiscali per le aziende (circa 30miliardi);
5) altre misure (oltre 19mld).
Inoltre, sono state approvate misure che non hanno impatto sull’indebitamento netto ma sono estremamente importanti per evitare che dallo shock derivino conseguenze permanenti sulla capacità produttiva, e cioè:
1) il rinvio dei termini di pagamento delle imposte;
2) la moratoria sui crediti;
3) le garanzie sui prestiti;
4) la costituzione di fondi per interventi diretti nelle imprese attraverso prestiti o iniezioni di capitale;
5) lo sblocco del pagamento dei crediti arretrati degli enti locali.

 

Tendenze del settore bancario italiano

Nei mesi estivi si sono osservate ulteriori limature dei tassi sui conti correnti e un calo del tasso medio sullo stock dei depositi con durata prestabilita. Il tasso medio sullo stock di depositi si è quindi ridotto a 0,34% a luglio, da 0,37% di inizio anno.
I tassi sui nuovi prestiti alle società non-finanziarie hanno evidenziato andamenti misti, di nuovo in calo per i prestiti oltre 1 milione e in leggero recupero per quelli di minore entità.
Circa i tassi sui nuovi mutui alle famiglie, è proseguito il trend distensivo, trainato soprattutto dal calo del tasso fisso. Da notare che dopo lo storico sorpasso di aprile, il tasso fisso è rimasto più basso del variabile e la distanza di ampliata a 13pb.
Si è registrata un’ulteriore accelerazione dei prestiti alle società non-finanziarie, il cui tasso di crescita è salito al 4,4% a/a a luglio, il più alto dall’ottobre 2011. L’aumento è concentrato nei prestiti a medio/lungo termine e da maggio si è esteso anche ai prestiti di minore entità.
Tra i macro-settori di attività economica, una dinamica particolarmente forte interessa i prestiti all’industria manifatturiera.
Diversamente, l’andamento dei prestiti alle famiglie è rimastopiù debole di quanto osservato fino a febbraio.
La frenata resta molto evidente per il credito al consumo, con la crescita dello stock che si è fermata a +0,4% a/a a luglio.
Tengono meglio i prestiti per l’acquisto di abitazioni, che mostrano flussi lordi mensili in forte aumento, dopo soli due mesi di calo a marzo e aprile.
Secondo le anticipazioni ABI, ad agosto la dinamica si è rafforzata notevolmente, a+3,9% a/a per il complesso dei prestiti a famiglie e imprese, dal +3.2% di luglio.
Ancora un forte afflusso mensile verso i conti correnti, di altri 25miliardi a luglio, che portano a 70 miliardi l’aumento da marzo. Il tasso di crescita è risultato del 9,4% a/a. L’incremento è stato trainato dalla liquidità convogliata sui conti correnti delle società non-finanziarie, ma anche i conti delle famiglie hanno confermato una dinamica notevole.
Pertanto, la crescita del complesso dei depositi da clientela resta sostenuta, del 7,8% a/a a luglio e del 7% ad agosto secondo le stime ABI.
Per le obbligazioni, si conferma il calo ma, grazie ai depositi, la raccolta complessiva da clientela continua a crescere a un ritmo robusto, del 5,6% a/a a luglio e del 5,2% ad agosto, secondo le anticipazioni ABI.

 


Indice dei contenuti

• Italia: recupero lento (p. 2 )
• Sintesi della previsione macroeconomica (p. 8 )
Rimbalzo “a V” nell’industria (p. 9 )
In ulteriore (parziale) ripresa anche fatturato, ordini e fiducia (p. 10 )
• Ancora più accentuato il rimbalzo in corso nelle costruzioni (p. 11 )
• Il recupero di attività nei servizi è più lento che negli altri settori (p. 12 )
• Battuta d’arresto per le vendite al dettaglio (p. 13 )
• È ancora lontana una svolta in positivo per il mercato del lavoro (p. 14 )
Segnali di miglioramento (provvisori) per l’export (p. 15 )
• L’inflazione resterà in territorio negativo per diversi mesi (p. 16 )
• Il forte afflusso di liquidità induce una graduale discesa dei tassi sui depositi (p. 17 )
• Prosegue la corsa dei prestiti alle imprese (p. 20 )
• Conti correnti ancora in forte aumento (p. 23 )

 


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Settembre 2020