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La Bussola dell’Economia Italiana

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a cura di Elisa Coletti e Paolo Mameli


ABSTRACT

L’evoluzione dello scenario congiunturale

Il graduale venir meno dei meccanismi di supporto governativi potrebbe far aumentare i licenziamenti nei prossimi mesi, tuttavia la dinamica degli occupati dovrebbe mantenersi positiva per via dell’intensificarsi delle assunzioni.
In ogni caso, la ripresa della partecipazione potrebbe far salire il tasso di disoccupazione dagli attuali livelli.
La situazione del mercato del lavoro è molto differenziata per settore, ma si notano segnali di miglioramento anche nei comparti più colpiti dalla pandemia.
La produzione industriale è calata a sorpresa a maggio, di -1,5% m/m. Si tratta di una correzione dopo il +1,5% m/m di aprile (rivisto al ribasso di tre decimi).
In ogni caso, è la prima flessione su base congiunturale dopo 5 mesi ininterrotti di crescita.
Nel mese di maggio, il calo è diffuso a tutti i raggruppamenti principali di industrie, con la sola eccezione dei beni di consumo durevoli.
Nonostante la correzione di maggio, l’indice destagionalizzato della produzione industriale è solo lievemente inferiore ai livelli pre-COVID (-0,8% rispetto a febbraio 2020). Inoltre, l’output è in rotta per un incremento nel secondo trimestre.
A maggio la produzione nelle costruzioni è calata di -3,6% m/m, ma il dato di aprile è stato rivisto decisamente al rialzo, a +2,2% m/m.
Le costruzioni dovrebbero continuare a contribuire positivamente alla crescita del valore aggiunto anche nei prossimi trimestri: l’indagine Istat di giugno sul morale dei costruttori è rimasta su livelli ampiamenti espansivi.
Le indagini Istat sulla fiducia delle imprese a giugno hanno evidenziato un nuovo netto miglioramento del morale nel terziario, diffuso ai servizi di mercato (106,7 da 99,1) e al commercio al dettaglio (106,7 da 99,9) che registrano nuovi massimi rispettivamente da giugno 2018 e febbraio 2020.
Saranno quindi con ogni probabilità i servizi a trainare la ripresa economica nella seconda metà dell’anno.
La fiducia dei consumatori è salita per il terzo mese a giugno, accelerando ulteriormente a 115,1 da 110,6 del mese scorso.
A maggio la ripresa delle esportazioni ha subito una battuta d’arrestocon la prima flessione mensile dopo quattro mesi di crescita (-2% m/m, dal +3,4% di aprile).
Le importazioni hanno registrato una correzione più moderata (-0,3% m/m da +1,9% m/m).
Nel complesso, nonostante la battuta d’arresto di maggio, esportazioni e importazioni hanno già superato i livelli pre-COVID e restano in rotta per una robusta espansione nel 2° trimestre (gli scambi con l’estero dovrebbero comunque contribuire negativamente alla crescita del PIL, per via di una maggiore vivacità dell’import rispetto all’export).
L’inflazione a giugnoè risultata pari all’1,3% (stabile rispetto al mese scorso sull’indice nazionale e in aumento di un decimo sulla misura armonizzata UE).
Nel mese i prezzi sono saliti di un decimo sul NIC e di due decimi sull’IPCA: le pressioni inflattive vengono non solo dall’energia (per via dei carburanti) ma anche dall’effetto-domanda nei settori in precedenza soggetti a restrizioni.

 

Tendenze del settore bancario italiano

Anche a maggio si è osservata l’invarianza del tasso sui conti correnti a 0,03% e del medio sullo stock di depositi a 0,32%, visti entrambi stabili a giugno secondo le stime ABI.
Un ribasso è stato
registrato dai tassi sui nuovi depositi a tempo delle famiglie, in particolare da quello sulle scadenze fino a 1 anno, a 0,6% dallo 0,8% dei tre mesi precedenti.
Si segnala la discesa in
negativo, per la prima volta, del tasso sulle nuove operazioni di pronti contro termine, a -0,03% dallo 0,51% di aprile.
Dai tassi sui nuovi prestiti
alle società non-finanziarie risulta un taglio del tasso medio di altri 6pb m/m a 1,13%, visto in leggero recupero a giugno secondo le anticipazioni ABI, a 1,16%.
Per i tassi sulle erogazioni di mutui per l’acquisto di abitazioni è proseguita la tendenza all’aumento, guidata principalmente dal tasso fisso.
A maggio il tasso medio è salito a 1,40%, con +2pb m/m e 15pb su fine 2020, ed è visto in ulteriore rialzo a giugno a 1,44% secondo le stime ABI.
A maggio la crescita dei prestiti alle società non-finanziarie si è stabilizzata a +4,6% a/a, dopo il rallentamento osservato nei primi quattro mesi dell’anno.
L’andamento dei flussi lordi mensili
mostra che la frenata ha coinvolto anche i prestiti di dimensione inferiore, dopo aver inizialmente interessato quelli di taglio maggiore.
L’andamento più moderato, iniziato dapprima per i prestiti
all’industria manifatturiera, sta interessando anche i servizi, mentre la dinamica di quelli alle costruzioni è circa stabile.
Si conferma la
crescita più forte dei prestiti alle famiglie, che a maggio nel complesso hanno registrato un tasso di variazione del 4% a/a, in linea con aprile ma quasi doppio rispetto al 2,2% di inizio anno.
La ripresa interessa sia i mutui per l’acquisto di abitazion
i sia il credito al consumo.
Secondo le anticipazioni ABI, a giugno il ritmo del complesso dei prestiti a famiglie e imprese ha segnato un +4,0% a/a dal +4,4% dei tre mesi precedenti.
La crescita dei depositi resta molto sostenuta, dell’8,9% a/a a maggio dal 9,6% di aprile.
Il graduale rallentamento del trend ha subito una battuta d’arresto a giugno, secondo le stime ABI, con un tasso di variazione risalito a quello di aprile.
La crescita dei conti correnti è risultata ancora a due cifre, del 12,2% a/a.
Anche a maggio il flusso verso i conti correnti è stato molto positivo, per quasi 9,3 miliardi nel complesso, di cui 6,8 miliardi di liquidità delle società non-finanziarie.
Tale dinamica continua a trainare la crescita della raccolta complessiva da clientela, che resta robusta, del 6,6% a/a a maggio, dal +7,3% di aprile e di nuovo su questo ritmo a giugno, secondo le anticipazioni ABI.

 


Indice dei contenuti

• Il mercato del lavoro è a un punto di svolta (p. 2 )
Sintesi della previsione macroeconomica (p. 9 )
 Produzione industriale in calo a maggio, ma la tendenza rimane espansiva (p. 10 )
• Prosegue il recupero della fiducia delle aziende e del fatturato nell’industria (p. 11 )
• Resta robusta la ripresa nelle costruzioni (p. 12 )
• La crescita potrebbe risultare trainata dal terziario nei prossimi mesi (p. 13 )
• Famiglie più ottimiste, i consumi stanno ripartendo (p. 14 )
• Cala il tasso di disoccupazione, ma una svolta per il mercato del lavoro non è imminente (p. 15 )
• Nonostante lo stop di maggio, il trend per il commercio estero resta positivo (p. 16 )
• Rischi al rialzo per il profilo di inflazione (p. 17 )
• Continua l’aumento dei tassi sui mutui per l’acquisto di abitazioni (p. 18 )
• Notevole ripresa dei prestiti alle famiglie (p. 22 )
• Di nuovo afflussi consistenti sui conti correnti di famiglie e imprese (p. 25 )

 


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Luglio 2021